Ronfo ha scritto:
Secondo me si nasce appassionati di moto e di motori ma motociclisti si diventa con il tempo se per motociclista si intende frequentare la strada in modo responsabile.
Secondo me l'essere motociclisti non si misura dall'angolo di piega o da quanti metri prima del tornante si toglie il gas.
Questi sono parametri da pista che riportati su strada, sempre ovviamente secondo me, non sono caratteristiche molto importanti del vero motociclista su strada.
Non sono certo io a sostenere che non si debba andare forte di tanto in tanto, con certe moto non se ne può fare a meno, ma bisogna saper scegliere il luogo e il momento (questa è una caratteristica del vero motociclista).
Sfrecciare in mezzo a camper, roulottes, e auto di vacanzieri zeppe di bambini alla domenica pomeriggio su di un'autostrada affollata o su di un passo montano non mi sembrano cose di cui andare fieri.
Saper caricare i bagagli per le ferie, guidare in sicurezza con un passeggero che ci affida la sua vita, saper valutare la lunghezza delle tappe, saper guidare 300 km sotto l'acqua o con il vento laterale, sapersi vestire nel modo giusto secondo le necessità e le stagioni, saper apprezzare il paesaggio che si attraversa, studiare il manuale di manutenzione e conoscere bene tecnicamente il proprio mezzo sono caratteristiche importanti di un motociclista stradale.
Sono d'accordissimo col tuo pensiero.
Per andare forte in sicurezza ci sono le piste.
Il piacere di guidare la moto per strada non e' in funzione della velocita'.
Se uno ha un po' di cervello puo' prendersi anche una 1000 come prima moto,
l'importante e' usarla con la testa (a 100km/h e' sicuramente piu' sicuro di un 125).
Per andare in giro per strada bisogna avere 1000 occhi, stare attento a cio' che fai tu
ma soprattutto aspettarsi di tutto dagli altri (automobilisti al telefono o vecchietti al volante).
Ricordarsi che chi ci rimette alla fine e' sempre chi e' su 2 ruote anche se
si ha tutta la ragione del mondo.