Dopo un mio primo articolo sull'allenamento che i nostri idoli delle 2 ruote fanno, è venuto il momento di curare un altro importantissimo aspetto: la nutrizione. Si possono identificare delle categorie di alimento, o meglio sostanza nutritiva di cui il nostro corpo ha bisogno per poter soddisfare tutte le nostre esigenze energetiche, e sono: carboidrati, proteine, grassi (o lipidi), vitamine e acqua.
Come molti sanno con il termine dieta non si intende un regime alimentare per dimagrire, ma la "condotta" o "stile di vita" alimentare a lungo termine. La dieta, quindi, è costituita da tutte quelle abitudini alimentari che abbiamo acquisito dalla nascita fino ad oggi, influenzate da una infinità di fattori e quindi diverse da individuo a individuo.
Nutrirsi, infatti, è un'azione semplice, ma dai risvolti sociali, psicologici, culturali, sanitari. La dieta ideale è quella che consente di sfruttare appieno di tutte le caratteristiche positive del cibo, evitando di far emergere quelle negative.
Il cibo inoltre ha 2 caratteristiche molto importanti:
- Il cibo dà salute o malattia. Ormai è noto a tutti che mangiare in modo scorretto fa aumentare in modo esponenziale il rischio di sviluppare molte malattie, prime fra tutte l'aterosclerosi e il cancro, che da sole provocano i 2/3 di tutti i decessi.
- Il cibo è un piacere della vita. Uno dei più importanti.
Purtroppo, nella società moderna solo una piccola minoranza riesce ad ottenere entrambe le cose, a raggiungere cioè un giusto compromesso.
Molti sono fermamente convinti che sia impossibile conciliare i due aspetti, e quindi trascurano l'aspetto sanitario convinti che non valga la pena di vivere "tutta la vita da malati per un giorno da sani". Questi soggetti non seguono nè vogliono seguire nessun modello alimentare, salvo nei periodi (frequenti) in cui sono a dieta per perdere i chili di troppo. Chi invece crede che valga la pena di godere dell'aspetto sanitario del cibo, cerca di costruirsi un modello alimentare che consenta di mantenersi in forma e allo stesso tempo che sia compatibile con la qualità della vita.
Parametri da controllare per ottimizzare la propria alimentazione sono potenzialmente molti. Tuttavia è impensabile che ognuno di noi misuri con il bilancino ogni cibo al fine di soddisfare con la massima precisione il fabbisogno di macro e micronutrienti, poiché verrebbe meno quel fondamentale aspetto dell'alimentazione, il piacere di mangiare, e si cadrebbe nell'ortoressia con conseguenza nefaste a lungo termine. Per seguire una dieta ideale, fortunatamente, basta concentrarsi su pochi aspetti e utilizzare il buon senso.
Una dieta corretta deve consentire il mantenimento del peso forma a lungo termine. Questa è la caratteristica più importante, e non a caso è la più difficile da realizzare.
Per mantenere il proprio peso forma bisogna far quadrare il bilancio calorico, ovvero assumere tramite l'alimentazione tante calorie quante quelle che si consumano. Scopriamo quindi qual'è il nostro peso forma, e successivamente come fare a mantenerlo (o a raggiungerlo!). Inutile affidarsi a siti internet, in quanto usano parametri che non tengono conto di costituzione e fisiologia del singolo individuo, buona cosa è andare dal proprio medico che ci conosce da molto tempo.
Ma quindi per perdere peso bisogna rinunciare ai nostri amati dolci, nutella e compagnia bella? Certo che no, è sufficiente ridurre le dosi; anziché mangiare una fetta intera di torta, si può optare ad esempio a biscotti integrali con caffè o latte. Ma procediamo con ordine.
La colazione deve essere qualcosa di leggero ma anche molto energetico e soddisfacente per riempire lo stomaco in modo tale da evitare gli spuntini a metà mattina, quindi frutta e biscotti o fette biscottate integrali con spremute o latte o caffè, per chi fa fatica ad ingranare.
Pranzo: ideale in stagione invernale qualcosa di tipico della stagione, come la minestra o dei minestroni con le verdure intere, mentre nei periodi come questi un bel piatto di insalate fredde sono un toccasana; per chi non gradisse queste cose, le linee guida sono comunque evitare cose troppo condite o comunque piccanti, dato che possono dare in estate dei problemi a livello circolatorio, tipo vampate di caldo sgradevoli. Un'ottima alternativa sono pesce e carne, preferibilmente ai ferri o poco condite anch'esse. Nel caso in cui doveste ricominciare subito dopo la pausa pranzo a lavorare, vale la pena fare addirittura un riposino, tempo permettendo.
La cena deve seguire grossomodo le linee guida del pranzo, quindi conviene sempre alternare un primo piatto nel pranzo con un secondo piatto a cena o viceversa a seconda dei gusti.
Situazione critica se si deve preparare la giornata in pista: oltre alla moto e al cervello, bisogna preparare anche il corpo, quindi evitiamo i chili di spaghi all'amatriciana il giorno prima. Il nostro corpo deve essere preparato in una giornata di pista come un generale prepara il proprio esercito: tutto deve essere tenuto in osservazione.
Facendo due considerazioni, durante il giro in pista le pulsazioni cardiache aumentano e la stessa cosa vale per la sudorazione e per la secrezione ormonale, che acutizzano e rendono pronti i riflessi. Quindi buona cosa è giocare d'anticipo, innanzitutto iniziando almeno un paio di mesi prima ad abituare il corpo a resistere a situazioni di forte stress per lungo tempo, quindi con attività fisica aerobica come jogging, nuoto e pesistica leggera; sport che coinvolgono maggiormente la mente come le arti marziali sono ben accette.
Per evitare, durante la nostra amata pistata di aver la gola arsa dalla sete, è cosa saggia bere almeno 1.5 litri di liquidi, di cui una parte a base di succhi di frutta o bevande integratori (powerade ecc…) e soprattutto mangiare cose piccole ma che riempiono lo stomaco, come dei panini integrali farciti (io faccio così quando giro con la 125cc). Da evitare assolutamente birre e altre bevande alcoliche, perché inibiscono la secrezione ormonale e quindi, cronometro in mano, possiamo anche perdere 1 secondo buono a giro.
Grossomodo, se anziché fare una sparata in pista, dovessimo affrontare un viaggio in moto, la situazione è la stessa: l'unica cosa da cambiare è la preparazione fisica, cercando di puntare maggiormente sulla resistenza articolare anziché sulla resistenza globale, in quanto la posizione in moto in un viaggio è sempre la stessa, mentre in pista cambia in continuo.
Spero che queste mie linee guida siano accolte ed eventualmente corrette se ho detto baggianate; confido inoltre in vostri commenti, belli o brutti che siano.