Crazymonkey ha scritto:
Posso capire la "rivoluzione", ma all'atto pratico non dovrebbe cambiare molto: è stato condannato per omissione di soccorso, non so se precedentemente ci siano stati casi di pronunce diverse, ma mi sembra una cosa abbastanza normale.
Se è vero infatti che l'art.189 del CdS riporta che:
1. L'utente della strada, in caso di incidente comunque ricollegabile al suo comportamento, ha l'obbligo di fermarsi e di prestare l'assistenza occorrente a coloro che, eventualmente, abbiano subito danno alla persona.
Facendo quindi presupporre che il lato innovativo di questa pronuncia sia l'imputazione di una certa responsabilità all'automobilista a prescindere dal contatto col motociclista, credo che faccia testo anche la definizione di "omissione di soccorso" limitatamente al CP che all'art.593 dice:
[...]
Alla stessa pena soggiace chi, trovando un corpo umano che sia o sembri inanimato, ovvero una persona ferita o altrimenti in pericolo, omette di prestare l'assistenza occorrente o di darne immediato avviso all'autorità.
[...]
Quindi condanna a prescindere dalla responsabilità nel ferimento, e in questo caso nel sinistro.
Il succo del discorso è che, mentre da un lato sicuramente è positivo che gli sia stato riconosciuto l'obbligo di prestare soccorso
anche in quanto parte coinvolta nell'incidente (pur non avendone subito alcun danno), credo cambi ben poco perché essendosene accorto (chiaro che poi uno può tentare di arrampicarsi sugli specchi su questo punto) avrebbe dovuto comunque fermarsi.
O almeno credo.
Quoto. Purtroppo non mi sembra una notizia molto confortante: l'hanno semplicemente condannato per non aver fatto quello che il buonsenso ci obbliga a fare quando vediamo qualcuno in pericolo....
Siamo messi male, se bisogna condannare uno per "convincerlo" a prestare soccorso a chi ne ha bisogno!