Domenica pomeriggio. Stavo tornando a casa sulla mia nuova moto, trovata su internet e acquistata a duecento chilometri da casa. In realtà è nuova per me , ma ha 36 anni di vita. Una Kawasaki Z750. Da tanto non guidavo più una vera moto, ma in fondo non è stato difficile riprendere.
Ecco di colpo l'imprevisto: finisco la benzina. Nella mia precedente moto, una Honda CB350F, il rubinetto della benzina posizionato verso il basso significava “aperto”, mentre su questa Kawa significa “riserva”, come poi ho scoperto. Ok, direte voi, che sarà mai. Accosti e poi con calma ci pensi. Però, però. Se questo fatto capita in autostrada, già è meno piacevole. Se poi capita in un tratto senza corsia d'emergenza, dove il limite della carreggiata di destra è rappresentato da una barriera di cemento Jersey senza varchi a vista d'occhio, vi assicuro che è panico.
Quindi accendo l'indicatore di direzione di destra, accosto alla barriera Jersey fino a fermarmi, appoggio la moto al cemento e mi butto oltre la barriera, sperando che dietro di me nessuno mi tamponi. Ce la faccio.
Chiamo il 113 e spiego l'accaduto, dicendo che la situazione è molto pericolosa. Dopo dieci minuti arriva sul lato opposto dell'autostrada un furgoncino delle autostrade, dal quale scende un addetto. Attraversa l'autostrada (e già questo è stato un atto di coraggio) mi si avvicina stando in carreggiata dietro alla mia moto brandendo un ombrello (stava iniziando a piovere) dicendomi “salta di qua e spingi la moto, mentre io devio il traffico”. L'ho guardato come fosse un marziano, dicendo che avremmo rischiato la vita tutti e due (se guardate la foto qui sotto capirete cosa intendo). Lui torna sul suo furgone mentre io chiamo di nuovo la polstrada. Dico all'operatore che è impossibile spingere la moto in quella situazione, e lui di rimando: “e quindi cosa vuole, forse che le mandi un elicottero?”. Beh, un elicottero magari no, ma forse c'è una pattuglia su questa tratta? Con un lampeggiante accesso cento metri dietro di me potrebbe essere ben visibile, più di un addetto con un ombrello in mano, ribatto io. Lui capisce, ci salutiamo, e dopo 5 minuti l'autostrada viene chiusa e arriva un carro attrezzi che carica me e la moto e mi porta alla prima uscita. Tutto è finito bene, ma che situazione difficile. Ora guardando lo stesso tratto di autostrada senza spazi di emergenza capisco quanto possa essere pericoloso trovarsi con un veicolo non in grado di marciare in quei tratti.
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