Ho caldo, caldissimo, e cerco refrigerio aprendo le gambe od alzandomi un pochino dalla sella, dura, durissima. Cerco di conoscerla e mi rendo conto che, caldo a parte, si lascia condurre con una semplicità disarmante. Certo, l'angolo di sterzo è pochissimo e come al solito sto in punta di piedi, ma il motore da un gusto incredibile anche alle basse andature. Assolutamente trattabile, fila via liscio anche in "modalità SH", cosa inaspettata per un bicilindrico così spinto.
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Eccomi arrivato.
Roberto già mi aspettava in finestra ed in un attimo è giù. Siamo entrambi in jeans, giubbino di pelle, guanti e scarpe tecniche. Lo guardo "Vai a prendere Bella!. Due secondo dopo riconosco il suono della sua stupenda CBR 1000 RR 2009 nera con il Mivv aperto.
Partiamo. Destinazione Lago.
G.R.A, via Appia Nuova direzione Castelli e dopo poche decine di minuti siamo a meta. Sosta furtiva a salutare (e prenotare per il giorno dopo) un amico ristoratore e ci fiondiamo in strada.
Ma come al solito ho fame! Decidiamo per un panino con la porchetta, ma non in piazza, troppa gente. Prima di lasciarla ammirare voglio godermela un po.
Stomaco pieno, SI PARTE
Confermo le mie prime impressioni sul motore, tira da bestia anche se in rodaggio. In questa fase aiuta molto il perfetto cambio elettronico di serie, che mi permette di fare rapidamente e senza sforzo le cambiate anticipate per non superare i 6000 giri. La frizione è morbida e precisa ed in scalata riesco a modulare perfettamente il freno motore di cui ho bisogno. L'EBC è ad 1 ed io non so come cambiarlo, così mi arrangio alla vecchia maniera.
La moto da confidenza e si lascia condurre senza sforzo, i semimanubri così aperti aiutano sensibilmente nei cambi di direzione e nonostante le recenti piogge e l'asfalto a tratti umido, comincio a prenderci veramente gusto, anche se cerco di limitare gli impeti. Moto nuovissima e sconosciuta ed abbigliamento non da ginocchio a terra.
ALT! CAMBIO!
"Daje Robbè, prova sta' Panigucci, senti che ingresso che c'ha" Lui non se lo lascia ripetere due volte e mi affida il suo CBR. "Finalmente un po di gas" penso, così comincio a trotterellare dando un po di manetta qua e la.
Immediatamente partono i confronti e mi rendo conto che la CBR è più costrittiva in sella! Assurdo! I semimanubri improvvisamente sembrano minuscoli e le pedane troppo avanzate, mentre la sella è più ampia e morbida rispetto alla ducatona. Iniziano le curve e mi rendo conto di come la Rossa sia tremendamente più agile e meno faticosa di una "facilissima" Honda. Sulla nerona di Roberto sono costretto ad usare bene il corpo e le pressioni sulle pedane e semimanubri per girare, mi ricorda molto il mio Gsxr, ma a differenza di quest'ultimo, ho da ridire molto sulla frenata. Si perché sulla sorellina bianca e blu monto un impianto frenante che quando vuoi frenare, cavolo, lui frena, mentre il cbr frena, ma prima ci pensa un po'.
E la 1199 come va a freni?!
Beh, quando per puro caso si sfiora (e ripeto SFIORA) la leva destra, si viene catapultati verso le piastre di sterzo, come se il Signore in persona si opponesse al nostro avanzare.
Merito delle strepitose pinze e dell'ottima pompa semiradiale Brembo, ma l'aggressività, sempre gestibile, è da imputarsi ai giganteschi dischi da 330mm di diametro.
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Ci fermiamo e guardo il mio amico. Non ha parole. Risalgo sulla Rossa e ricomincio a godere. In ingresso sembra voler sbranare letteralmente la corda della curva senza richiedere movimenti esagerati con il corpo. Anzi, la posizione in sella va ben pensata prima della piega, senza sbilanciarsi in movimenti dell'ultimo secondo o a centro curva, sarebbero inutili e controproducenti. Gradisce una guida pulita con angoli di piega accentuati, ma non disdegna nemmeno una guida sporca, con ingressi anticipati a freni in mano e moto dritta il prima possibile. Semplicemente fa quello che vuole il pilota, esaltandolo, facendolo sentire bravo.
Curve strette in successione, la lascio andare di 2a e mi godo i destra-sinistra fulminei, ma mai nervosi, che mi costringono a rivedere i paramentri di approccio al misto stretto.
Mi sento padrone della situazione, la ruota anteriore è letteralmente nelle mie mani ed anche sulle umidissime strade del lago di Castel Gandolfo, l'anteriore mi da fiducia. Lui parla, mi dice quello che succede sotto quelle bellissime forche ohlins tutte dorate e so che non mi mollerà.
Ed è qui che lo capisco:
SEMPLICEMENTE LA MIGLIOR MOTO CHE ABBIA MAI GUIDATO
Ed ancora non ho saggiato il motore...
Ok, pausa caffè.
Torniamo in piazza e la lascio un attimo a godersi il panorama offerto dal lago, mentre il popolo dei motociclisti che affolla quelle strade nei giorni festivi e non, si inizia a godere il panorama offerto da lei.
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Torno da lei ed un ragazzo mi chiede di accendere il quadro, così da ammirarne lo sguardo
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E' semplicemente magnifica in ogni suo dettaglio
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Continua...