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Inviato: 23 Apr 2012 18:04
E Yama penso davvero a tutto: si risvegliò infatti fresco come una rosa, senza un postumo. Evidentemente affidarglisi totalmente metteva al riparo da spiacevoli conseguenze etiliche.
La Fede smuove le montagne, riporta in vita e fa passare le sbornie - pensò - con intento volutamente dissacratorio.
Andò al lavoro con una simpaticissima ex-collega di quando lavorava al Trasfusionale e passò una giornata tutto sommato tranquilla. Era stato dislocato a nuovo incarico e si divertì come un matto, tutta la mattina, ad elaborare query in SQL. Piegare i database ai propri voleri era una cosa che l'aveva sempre affascinato e adesso che aveva l'opportunità di farlo sui giganteschi DB regionali gli sembrava di essere un bambino goloso in visita alla Ferrero.
Tornando da casa fece un salto in rosticceria ove acquistò una doppia porzione di Cous Cous vegetariano cui si concesse, di fronte agli immancabili Simpson, con giovanile noncuranza. Concluso il parco pasto con un rutto degno di un banchetto berbero all'ombra dell'Atlante si preparò per andare da Giuseppe.
"Caldo, caldo, caldo" - pensava mentre sgambettava per recarsi all'officina tutto bardato. Gli venne in mente che "Porci con le ali" principiava con quasi le medesime parole, a parte un doppio cambio consonantico che non rimandava a situazioni termiche ma a parti anatomiche maschili e si appuntò di passare in quei giorni in libreria per ordinarsi il libro di Ravera-Radice. Non gli sarebbe dispiaciuto rituffarsi in quell'atmosfera anni '70 che aveva sempre amato, avendola vissuta da ragazzino.
Trovò Giuseppe, come al solito, immerso nel lavoro.
"Ciao Giuseppe" - esclamò allegro -" sono venuto a prendere la motona."
"Parla piano, Santa Madonna" - mugugnò Giuseppe - "ho un malditesta che mi spacca. Ma che c***o abbiamo bevuto ieri?"
"Guarda Giusè, non lo so... ad un certo punto ho perso il conto: c'è passato di tutto... credo anche Sambuca e alla fine pure lo Zabov. Ma perché? Non stai bene? Io sto una favola..."
"Boh, non lo so... Oggi m'ha preso male... Forse è meglio che mi dia una calmata. E tu cerca di evitare di portarmi da bere, almeno per ora che devo lavorare. Fra un'ora va bene ché chiodo scaccia chiodo."
"Ok, Giusè, più tardi passo e ti porto un paio di birroncini. Adesso però prendo la motona così la porto da Massimo."
"Prendila, le chiavi sono nel quadro e il casco è sullo specchietto"
Che bello rimontare sulla motona, con la sua nuova livrea era veramente una fuoriserie: ritinta di un verde scuro corrusco di neri lampi, al pensiero di doversene separare si commosse. E la commozione crebbe vieppiù all'accensione di quel motore inesauribile, pregno di tutte quelle emozioni che un centauro può ricercare nella propria cavalcatura a quattro cilindri. Yama tuttavia era stato mortalmente chiaro ed esigeva quel sacrificio e non per poco. Con un sospiro represse tutti i rimpianti e lasciò dolcemente la frizione e nel breve tragitto che lo conduceva da Massimo cercò di godersela fino in fondo, nonostante il manubrio un po' storto, la forcella claudicante e tutte quelle cose che andavano risanate.
Ad un semaforo gli si affiancò una stationwagon guidata da una giovane mamma; nel sedile posteriore c'era un bimbo, presumibilmente appena cinquenne che prese a guardarlo con gli occhioni spalancati e mezza lingua di fuori, come i gatti dopo che si sono allisciati la pelliccia: sembrava incantato dall'accoppiata uomo-moto. Mario lo notò e volle farlo contento e, cosa che evitava di fare sempre, dedicò al pargoletto una bella suonata per quattro cilindri, sgasando come un tamarro. Si sentiva veramente un tamarro ma anche felice come quel bambino e all'accensione del verde partì come uno scemo, facendo anche una piccola penna. Non l'aveva mai fatta e quella sarebbe stata l'ultima volta... pazienza... come si dice: "Fiat Voluntas Dei"
To be continued...
Ultima modifica di Iskander66 il 23 Apr 2012 20:03, modificato 2 volte in totale