gatobrujo ha scritto:
Nel gergo motociclistico "la scimmia" è la voglia irrefrenabile di comprare una moto o di cambiare quella che si ha. Un termine preso dalla figura della scimmia sulla spalla dei drogati.
Prima o poi capita a tutti. Si ha una moto che va benissimo. Se ne è contenti, se ne scrive e parla entusiasticamente in giro. Ma siccome tutte le moto hanno qualche cosa che non piace del tutto, magari sono un po' pesanti, o poco potenti, o non del tutto adatte all'uso che se ne vuole fare, dopo un certo tempo la moto comincia a venire in uggia.
Non la si vede più come la compagna ideale di vita ma solo come una moto come tante altre. Si comincia a confrontarla con le altre. Si prende in considerazione l'ipotesi (assurda per carità...) di cambiarla. E, sempre per ipotesi, si comincia a leggere le riviste e i siti di motociclismo, per scoprire qualche altro modello che "potrebbe" piacerci, sempre che non costi troppo...
Il segno che si tratta solo di stanchezza della vecchia moto è proprio il fatto che in realtà non se ne trova un'altra che soddisfi pienamente. Perchè non esiste.
Se si ha una stradale, si pensa a una enduro, perchè piacerebbe tanto poter andare ogni tanto su sentieri e sterrati (e si scopre che, a parte le vere enduro che sono veramente adatte a quello scopo ma che sarebbero scomodissime su strada, le enduro stradali in commercio sono tutte pesantissime e costosissime).
Oppure si comincia a prendere in considerazione le custom, così comode e belle, ma un po' lente e pesanti e poco maneggevoli...
Oppure, se si è stufi della propria moto troppo pesante, si ripiega sulle piccole cilindrate. Così leggere e maneggevoli, ma così lente...
E si raccolgono depliant, si fa il giro dei concessionari (che non hanno tempo da perdere per le nostre fisime), si stampano tabelle comparative con tutte le caratteristiche dei vari modelli, dal costo al peso all'altezza della sella.
Insomma non si sa che pesci pigliare. Perchè non esiste la moto universale e perchè non si sa decidere a quale requisito importante rinunciare (requisito che diventerà poi il pretesto per cambiare moto la prossima volta). Ma la scimmia è sempre lì, vuole una moto nuova a tutti i costi.
E così si tira avanti per un pezzo, strologando e rompendo le scatole a tutti gli amici, finché la nostra moto, nel frattempo trascurata e negletta, si degrada così tanto che diventa proprio indispensabile cambiarla. Allora si raccattano dai cassetti tutti i depliant raccolti (che in molti casi si riferiscono a modelli usciti di produzione), si sceglie per disperazione quel modello che ci dispiace di meno e si fa il giro dei concessionari per trovare quello che fa il prezzo più basso e ci valuta di più il nostro vecchio catorcio.
E alla fine si ritira la nuova moto, che ovviamente da nuova, così lucida, sembra la più bella del mondo. E si fa il giro degli amici, che come tutti gli amici non saranno avari di critiche ("come hai potuto cambiare la tua vecchia moto che andava così bene con questo cancello inguardabile ?").
Poi si ricomincia. Perchè la scimmia si placa solo con una moto nuova, il più spesso possiile...
be amico mio,tutto quello che dici e vero,ma e proprio questo che tiene vivo il mercato,e questo i costruttori l hanno sempre saputo. (se esistesse una moto "universale" il mercato delle moto andrebbe a picco)