fab74rm ha scritto:
intervengo perchè io ho proprio questo problema, in certi tipi di curve mi sembra che la moto tende ad allargare senza possibilità di riprendere la traiettoria, mentre in altre curve mi sembra come se chiudesse lo sterzo...
quando parli di allineamento parli dell'alineamento della ruota posteriore sul mozzo? questa cosa la posso verificare sulla distanza dal mozzo alla fine del forcellone giusto?
So che stiamo andando fuori tema rispetto a quanto dovrebbe trattare il topic ma concediamoci ancora alcune considerazioni.
Una precisazione, senza lanciarsi troppo in tecnicismi, immagino che tu per mozzo intenda il perno della ruota e non quello che comunemente viene chiamato mozzo ruota e che è la parte centrale del cerchio, quella che sostiene le razze e assieme ad esse il canale su cui è fissato il pneumatico.
Comunque...
L'allineamento della ruota posteriore si esegue (e si ottiene) traslando il perno della ruota nell'unica direzione che gli è permessa, ovvero in senso longitudinalmente al forcellone; essendo tale movimento controllato e regolato tramite registri si può fare in modo che il perno ruota rimanga parallelo al perno del forcellone che è notoriamente infulcrato in direzione ortogonale (a 90°) rispetto al telaio della moto (ma altrettanto si può provocare un disallineamento).
Di conseguenza, quando parlo di allineamento della ruota posteriore, ciò a cui mi riferisco è il perfetto posizionamento del suo asse in senso ortogonale rispetto al forcellone; quando è corretto la ruota è allineata all'asse mediano della moto (il suo asse longitudinale è parallelo, e sovrapposto, a quello della moto) e quindi è direzionata perfettamente nel senso di marcia (e garantisce un rotolamento ed un direzionamento "neutri" - schema qui di seguito).
immagini visibili ai soli utenti registrati
Allorchè si verifica, per un qualsivoglia motivo, uno spostamento di una delle estremità dell'asse ruota rispetto al suo posizionamento teorico corretto, il direzionamento della ruota non avviene più in senso logitudinale all'asse della moto ma tende da un lato, la ruota risulta sterzata di un angolo fisso che è determinato dallo spostamento dell'estremità del perno ruota (nello schema qui sotto l'ho evidenziato esagerando un po' solo per facilità di interpretazione).
immagini visibili ai soli utenti registrati
Ciò comporta le problematiche di cui si sta parlando.
Se, da un certo punto di vista, apparentemente questo sembrerebbe non influenzare la conduzione della moto in rettilineo (perchè viene naturale correggere istintivamente lo sbandamento laterale compensandolo sterzando in misura proporzionale nella stessa direzione con la conseguenza che la moto procede di traverso - vedi schema qui sotto)
immagini visibili ai soli utenti registrati
in realtà influisce negativamente e, come dicevo in precedenza, diviene molto pericoloso alle alte velocità perchè diminuisce proporzionalmente la stabilità della moto e contemporaneamente si verficano i problemi di conduzione delle curve che ho sottolineato. Ciò avviene perchè, a causa di tale sbandamento laterale, quando si percorrono le curve, la moto accentua o diminuisce la propria capacità di sterzare a seconda che si trovi a percorrere curve in direzione opposta a quella verso cui è "sterzata" (direzionata) la ruota posteriore o che si trovi a percorrerle nella stessa direzione verso cui è sterzata la ruota posteriore (ricordo che a velocità superiori ai 30 KmH l'azione sterzante si ottiene in realtà ruotando il manubrio, con un movimento naturale ed istintivo, nella direzione opposta a quella verso cui ci si indirizza, in misura più o meno accentuata in relazione al raggio di curva, velocità di percorrenza e conseguente inclinazione della moto che si vuole ottenere).
immagini visibili ai soli utenti registrati
immagini visibili ai soli utenti registrati
Al contrario nelle curve percorse a bassa/bassissima velocità la situazione si ribalta perchè la conduzione della moto in curva assomiglia più a quello di una autovettura.
Tornando al punto, per quanto spesso i registri dell'asse ruota posteriore siano dotati di tacche e segni di riferimento il perfetto allineamento lo verifichi solo misurando da entrambi i lati della moto l'interasse (distanza) tra il perno del forcellone ed il perno della ruota stesso: la corrispondenza (uguaglianza) delle due misurazioni indica il perfetto parallelismo tra i due assi (ruota e forcellone) e quindi l'allineamento (od eventualmente la misura di disallineamento).
Una nota a margine: la spiegazione qui sopra è abbastanza semplicistica (o meglio, estremamente semplificata), giusto per aiutare a capire di cosa stiamo parlando. Per capire più a fondo bisognerebbe addentrarsi in considerazioni legate alle leggi della fisica (che d'altro canto regolano tutto quanto attiene alla moto), sul moto, sulle forze, sulla gravità, nonchè sugli attritti e via discorrendo. La moto è un mezzo instabile per definizione, ed è su questa instabilità che giocano gli equilibri/squilibri che ne determinano poi il movimento, il suo posizionamento nello spazio e di conseguenza la sua stabilità...
Qualche altra considerazione.
Indubbiamente ognuno di noi ha un lato verso il quale riesce a curvare con maggiore facilità; ciò è legato a fattori sia soggettivi che oggettivi: fisici, di postura, ma anche al raggio di curva (quelle a sinistra sono più "rotonde" perchè, circolando a destra, hanno sempre un raggio maggiore di quelle a destra che invece risultano "più spigolose"). L'interdipendenza tra questi (ed altri) fattori crea l'attitudine (facilità) a percorrere curve in un particolare lato piuttosto che in un altro; in molti casi si tratta di una limitazione (magari psicologica) che si può superare correggendo il modo di stare in sella e di condurre la moto facendo molta esperienza e sforzandosi di superare certe remore (o paure), molto meglio se lo si fa aiutati da un istruttore (capace).