I motociclisti si dividono in due categorie:
1) quelli che sono caduti;
2) quelli che mentono.

La caduta fa parte del gioco, c'è poco da fare. La moto ci piace per la sua maneggevolezza ma questa si paga col suo scarso equilibrio. La moto è come un aereo da caccia, può fare manovre incredibili ma non ci si può aspettare la stabilità di un Boeing 747.

Detto questo, è proprio dagli errori che si impara e rinunciare dopo una lezione è sempre la cosa peggiore da fare.

Per esempio: non bisogna frenare sui tombini ma anche sulle strisce pedonali o su quelle di mezzeria o in tratti dove ci sia sabbietta o brecciolino o macchie sospette che possano far sospettare olio o carburanti ed è meglio evitare anche le toppe in cemento e in ogni caso ciò che non sia asfalto pulito.
Esperienza: nessuno nasce con la sapienza nel taschino, esperienza.

Anche il secondo evento: ti hanno detto tutti di curare, come è giusto, la distanza di sicurezza ma io aggiungo... vai in un piazzale e prova le frenate di emergenza e impara a frenare sia con l'anteriore che con il posteriore fino a raggiungere un grado di consapevolezza che ti permetta di fare una frenata di emergenza senza che ti si chiuda l'anteriore.

Infine, anche dalla caduta in sé si deve imparare... la prima volta il corpo non sa come comportarsi e si rischia di cadere come un sacco di patate ma già dalla seconda volta si dovrebbe essere in grado di accompagnare la caduta e, rotolando, limitare i danni.

Tutti i commenti precedenti sono stati ottimi ma mi sento di sottolineare:
a) non farti seghe mentali;
b) quando vai in moto, sii concentrato al massimo;
c) indossa SEMPRE tutte le protezioni.