Vi racconto la mia avventura che serva a qualcuno alle prime armi come me... e che non faccia mai una cazzata come me.
Era sabato 12 Agosto saliamo all' Abetone io e mia moglie stracarichi, borse laterali e doppio baule serbatoio, becchiamo anche la grandine e 12 gradi temperatura
Ci fermiamo al passo a bere un caffe' e aspettiamo fino alle 14 ma non cessava di piovere, non ne aveva nemmeno l' idea, cosi' per rispettare le tappe prefissate dal nostro giro di dieci giorni in giro per Emilia Toscana e Liguria decidiamo di ripartire.
Iniziamo la discesa verso Lucca tranquilli ma con cielo scuro e visiera fradicia e semiaperta per evitare appannature, procedevamo lentamente. Mi distraggo un attimo per indicare a mia moglie un cartello di localita' "Cecchetto" che abili mani avena trasformato in Claudio Cecchetto lungo una semicurva appena rimetto gli occhi sulla strada mi accorgo che in effetti era era ben piu' lunga e stretta di cio' che avevo valutato. Mi impaurisco e per non pinzare un po' piu' deciso, anche per evitare che il peso di Lella mi piombasse addosso, complice anche le tutte dell' acqua che non fanno bella presa sulla sella, allungo un pelo la frenata. IN quel maledetto tratto si entra nel bosco e al buio e quando vedo che al margine della strada c'e' il brecciolino caduto dalla parte rocciosa causa la tempesta pinzo ma i freni erano freddi... arrivo sul brecciolino mi sbana la moto e finiamo con la ruota anteriore nella fossetta di scolo che certe strade bastarde hanno al margine. La montagna era alla nostra destra a 20 cm dalla linea di demarcazione della careggiata. Morale picchiamo nella montagna e cadiamo come due pere.
Tute dell' acua strappate, goldoni antipioggia delle borse pure, per tentare di tenere la moto in piedi ho messo giu' il piede sisnistro e mi ha ceduto il ginocchio che non ha il legamento crociato... sbucciature sulle ginocchia per entrambi e qualche livido, Lella scivolando dal posto passeggero al mio ha urtato il pube sul serbatoio ammaccandolo. Meno male arrivava una autovettura poco dietro che si e' fermata e mi ha aiutato a tirare in piedi la moto perche' da solo non ci sarei riuscito con il ginocchio.
Spavento... vi lascio immaginare, piu' per lei che per me.
Danni moto, specchietto destro strappato dal braccetto, carena rotta a destra e sfasciata a sinistra, radiatore piegato, pedivella cambio pure freccia anteriore destra sbriciolata, fodero forcella e parafango enteriore grattati come leva frizione e contrappeso e anche lo scarico.
Raccattiamo i pezzi, io pensando che la vacanza fosse finita e ce ne andiamo fino al pirmo distributore al riparo dall' acqua. Tento di raddrizzare la leva del cambio ma mi resta in mano il piolo.
Decidiamo di procedere acrrocchiando grazie all' aiuto di fratelli motociclisti una brugola tenuta insieme da fascette fermacavi elettrici.
Piano piano raggiungiamo la nostra tappa Firenze dove ci attendeva un grande amico che con un box super attrezzato ha saputo aiutarmi a rimettere in sesto la moto. Abbiamo trapanato la leva del cambio e inserito a mo' di piolo una bullone in titanio con relaitivi dadi e controdadi e fermafiletti. Rifilettato il braccetto dello specchietto che abbiamo fresato nella parte inferiore e fissato con alto bullone. Rincuorati dalla serata passata da lui e da un buon bicchierone di grappa al mirtillo fatta in casa il pomeriggio seguente dopo aver fatto asciugare tutti gli indumenti siamo ripartiti e abbiamo terminato la nostra vacanza
Spero che questo papiro possa essere utile a chi come me ha ancora poca esperienza di situazioni difficili e faccia capire a tutti come una piccola disattenzione, che di per se' si sarebbe risolta con una pinzata un po' piu' decisa di entrambi i freni, condita con un attimo di incertezza e paura possa portare, forse anche per mancanza di fiducia e conoscenze nelle possibilita' del mezzo a compiere una seria cazzata.
Tanti kilometri a tutti, doppio lamps
Ciao
) abbiate potuto portare a termine la vacanza.
