La giornata inizia la domenica alle 12 caricando moto e sbuffando per la batteria che mi avvisa che forse ancora un’accensione e poi partirà solo a spinta… per strada ci fermiamo ad aspettare due simpatiche savonesi che passati i 40 anni hanno deciso di coronare il loro sogno motociclistico e ci si avvia insieme alla volta di Magione. Con Gaia & Co. ci si troverà direttamente in albergo.
Viaggio lungo con troppe lunghe soste, tanto che alle 19 passate finalmente trovo Gaia e la sua amica Mya con relativi accompagnatori. L’albergo è la Casa sul Lago a Torricella (circa 2km dalla pista), lo segnalo perché grazie alla convenzione con l’autodromo abbiamo speso solo 20€ a cranio . Per mangiare abbiamo fatto un po’ di strada in macchina, aimè a quanto pare in paese non c’era niente.
Lunedì mattina alle 08.00 appuntamento per colazione e già si inizia a fare casino e le lacrime da sbadiglio si trasformano presto in quelle da sghignazzate, ma del resto con gaia non può andare diversamente.
Arriviamo in autodromo scarichiamo le moto pur sapendo che fino alle 15 non potremo usarle.
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Altre scartoffie, tante troppe fotografie e pure le telecamere del civ… come immaginavo è una grande operazione di marketing e promozione del motociclismo femminile e quindi del relativo trofeo.
Inizia il corso che viene tenuto dallo stesso Corsetti, dal discorso introduttivo si capisce che questo corso è stato fatto per testare l’interesse di noi ragazze circa il mondo della pista e della velocità e ovviamente promuoverlo. Infatti quando alla domanda “chi di voi non ha mai girato in pista” si sono alzate veramente troppe mani mi è sembrato di leggergli in volto una lieve delusione.
In fondo alla sala brifing per sottolineare il target a cui erano orientati o verso il quale speravano di orientarci c’erano sedute delle signor pilote, ovvero: Paola Cazzola – Chiara Valentini - Romana Fede e Alessia Polita .
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La Cazzola viene citata come esempio infatti si alza e dice che alla sua prima gara si era classificata 30^ e da lì il discorsetto che nessuno nasce pilota, ma che gli obiettivi si raggiungono solo con tanto lavoro, ecc… e che non dobbiamo farci abbattere dai primi fallimenti o scarsi risultati. Poi non si fa che parlare di: bandiere, comportamenti da tenere in pista, comportamenti da tenere in gara e penalità. Qualche chicca divertente, qualche sviolinata sulle piste italiane di fascia A e B che lui considera le migliori al mondo (specie dal punto di vista della sicurezza) e che quindi i costi più alti sono in parte giustificabili… Si parla a lungo anche di pneumatici, usura, pressioni, differenze fra Pirelli, Metzeler, Michelin, Dunlop e Bridgestone.
Pausetta e poi si rincomincia fino alle 13.30 con la parte tecnica, ovvero un po’ di consigli su come si guida. Qui qualche dubbio mi è venuto… tipo che le gomme si scaldano andando a zig zag, io pensavo che quello lo si facesse per pulirle, mentre che le si scaldano accelerando e frenando.
Altri dubbi sul discorso staccata, consigliava di ricordarsi il “spingi spingi stringi”, ovvero spingere sulle pedane, spingere sui semimanubri e stringere il serbatoio… mi sembrava strano il discorso sul non caricare il posteriore e infatti quando poi in pista ho provato a farlo il posteriore non ha gradito.
Che le marce vengono messe senza tirare la frizione (che tanto non si rovina ) e che basta lasciare solo un pelo in gas e riprenderlo subito, ah è che le marce devono essere tirate tutte fino alla zona rossa. Se si è fatto un bel lavoro bisogna arrivare alla staccata che si è a 15.000 giri che l’inizio della curva per loro è “rettilineo”, che il punto di corda si sposta quasi in uscita di curva dove se si è fatto un bel lavoro si dovrebbe essere sui 7/8000 giri. Sulla staccata dice che bastano solo due dita, che prima conviene dare un piccola pinzata per assestare le sospensioni e poi staccatona. Visto che ci stiamo avviando per la pappa, ci ricorda anche di mangiare carboidrati, come pasta in bianco e di evitare le proteine della carne che sono di difficile digestione, che bisogna bere tantissimo prima e che quando avvertiamo la sete e già “troppo tardi”. I dolci vanno bene a fine giornata, al max barrette energetiche.
Finalmente si può andare a mangiare e sono già le 13.45 e alle 14.30 dobbiamo presentarci cambiate per le foto… ancora foto … si perché durante la lezione era un continuo riprendere fotografare.
Mi cambio
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e la moto non va … fortuna che ci sono gli ometti ad accendermela
Guardiamo il cielo e c’è all’orizzonte un nero con tanto di lampi che non promettono niente di buono.
Foto di gruppo
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foto singola con casco in mano in posizione plastica, suddivisione in due gruppi A e B e poi risuddivisione in base all’esperienza e qui mi sa che mi sono giocata male le mie carte.
Sia io che Gaia e la sua amica
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siamo nel gruppo B, ma con istruttori diversi. Quindi andiamo con la Polita e la Fede a vederle girare e vedo che girano veramente troppo troppo piano. Tempo di fare 4 chiacchere con quelle che dovrebbero essere le nostre muse e farci due battute e finalmente è giunto il nostro turno.
Io per i problemi alla batteria e in caso mi dovessi far dare un spinta mi metto ultima, se non ricordo male ne avevo 4 davanti. Si parte primo giro piano, dal traguardo la prima passa ultima e via nuovo giro e il ritmo non si alza… anche perché con noi e davanti a me c’è una ragazza che non riesce a tenere il ritmo e io ho il divieto di passarla… finalmente arriva il mio turno di stare dietro all’istruttore e già l’inserimento della seconda curva è rovinato perché si rallenta per riaccorpare il gruppo… mi stanno fumando … rettilineo si molla per di nuovo per aspettare chi è rimasto indietro tirata delle balle, se ho visto i 160 è tanto, due pennellate e già è ora di tornare dietro a quella ragazza, dico solo che le ultime curve prima del traguardo le ho fatte con una mano sul fianco.
L’ultimo giro dietro l’istruttore è il mio, ma la bandiera a scacchi sventola e manco lo posso finire.
L’istruttore ci viene portato via perché deve rientrare immediatamente con quelle del gruppo A e il cielo alla fine ci abbandona… nemmeno ha piovuto… ha grandinato !!!
Fuggi fuggi genererale, chi a caricare la moto come la sottoscritta e chi nei box messi a disposizione. A quel punto scattano le interviste e io riesco a dileguarmi , due parole con Romana Fede che mi è parsa proprio una bella persone e poi di nuovo nella sala brifing dove ci viene consegnato un attestato, un dvd sulla la guida in pista e un porta casco firmato “Scuola Federale Corsetti”. Data l’affluenza al corso (31 partecipanti conto i 15 che si aspettavano), a quanto pare replicheranno e forse a Franciacorta… quindi alle ragazze che mi stanno leggendo consiglio di tenere d’occhio il loro sito e di parteciparvi.
In teoria la giornata sarebbe dovuta proseguire con 3 turni in pista e poi con la dimostrazione delle 4 pilote in azione, con noi non sugli spalti, ma a bordo pista…
Come critica prima mi viene quella del ritmo vergognosamente troppo basso causato anche da una errata assegnazione nei vari gruppi, qui non voglio farne una colpa all’organizzazione anche perché è stata fatta in base alle nostre dichiarazioni e comunque dopo il primo turno, se gli istruttori lo avessero ritenuto, ci sarebbero stati anche gli spostamenti in altri gruppi più confacenti alla capacità dell’aspirante pilota… peccato che la grandine abbia impedito ogni cosa.
Una nota doverosa va a chi è dedicato questo trofeo esordienti ovvero a Beatrice Bossini, la cui “presenza” è stata rappresentata dai genitori e dalla sua moto portata in pista da sua madre.