Mediss2 ha scritto:
dinolux ha scritto:
arancine, cannoli, cassate, cremolate...ci vediamo fra 30 giorniiiiiiiiiiiiiiii.
Poichè questa volta, forte dell'esperienza dello scorso settembre, ho lasciato almeno un pranzo al giorno libero, sarà possibile, a cominciare dal venerdì sera, sbizzarirsi nell'assaggio delle bontà locali.
Catania, mi spiace dirlo per campanilismo palermitano, è forse la sola città che può competere con Palermo per rosticceria (tavola calda) e dolci, anzi, qui lo dico e qui lo nego, in alcuni settori specifici la batte anche.
Personalmente non c'è una mia visita a Catania che non abbia visto almeno un cannolo alla cioccolata finire nelle mia fauci, ma non scordiamo le paste di mandorla, così come dal lato tavola calda Giovanna sostiene (ed io che non mangio i latticini non ho argomenti per contraddirla) che le schiacciate con la tuma & C. (C. sta per cavolfiore, funghi, salsiccia, melanzane, eccc.) siano qualcosa di sublime. Infine da provare le crispelle: con acciughe, con ricotta e, nella versione dolce, con ricotta e miele.
Quindi, già da venerdì sera, cìè n'è per tutti e per tutti i gusti!
Delle schiacciate te ne indico qualcuna davvero buonissima che forse non sai: con broccoli, con senape e salsiccia, con patate e pomodoro con le melenzane ancora personalmente non ne ho mai viste ma mi risulta che qualcuno le fa esattamente alla parmigiana, qualche panificio al posto della tuma o del pepato fresco mette la mozzarella, ma la vera morte della schiacciata è la tuma (formaggio di pecora alla prima fase di asciugatura, prima che venga rivestito di sale cioè quando viene poi chiamato "primo sale" e le cui forme variano di peso dai 2 o 3 chili ai 20 0 30 chili, vi sono dei pastori di pecore che ne hanno fatte di più grandi dei 30 chili ma sono casi molto rari ) delle crispelle ve ne sono due versioni è vero la prima con acciughe e la seconda con ricotta, la versione dolce come tu dici non è altro che una crispella senza niente dentro ma passata dopo la frittura o nello zucchero o nel miele, inoltre oltre le crispelle vi sono pure i famosi sfincioni di riso che non sono altro che delle crispelle spilungate fatte invece che con la farina, con il riso e di queste ne esiste solamente una versione cioè quella che dopo la frittura viene passata nel miele, la tradizione vuole che sia le crispelle ( in catanese " i crispeddi ") sia gli spincioni di riso ( in catanese " u spinciuni di risu") vengano fritte in grosse padelle con della saime ( grasso di maiale fatto diventare olio) ma adesso tutti o quasi tutti i rivenditori di crispelle li stanno friggendo nell'olio vegetale di semi anche se il sapore è un po diverso ma non di molto,
quando venite a catania vi è un crispeddaro (rivenditore e produttore di crispelle) famosissimo in tutta la provincia di catania e che le fa davvero buonissime, si trova in via Plebiscito ad angolo con Via Vittorio Emmanuele, distante non più di 500 metri da piazza Duomo, in quanto ai dolci non ti dementicare della famosissima frutta martorana
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viene fatta con pasta di mandorla e zucchero, viene anche nominata "Marzapane"
per la gastronomia qui a catania di buono vi è la famosa "Pasta o furnu" mi risulta che in tutte le provincie siciliane la fanno ma come la fanno qui a catania è davvero sublime