il 9 e il 10 agosto sono partito in solitaria alla conquista dei tanto osannati Passi Appenninici e qui riporto
informazioni relative alla qualita' e al divertimento che regalano tali strade spero possano servire...
Dato che sono un fissato di Passi e Valichi non coinvolgo mai nessuno in questi Tour de Force
per non essere lapidato dagli amici mi appresto di Martedi' mattina al caricamento della mia Versys
e alla ricarica dell'interphono, l'Iphone, il TomTom Rider e le classiche cartine.
La partenza non e' delle migliori, da Treviso a Venezia pioggia battente ma la mia tuta antipioggia ha fatto
il suo dovere e dopo una noiosissima autostrada per Bologna (dovevo abbattere i tempi) raggiungo l'uscita
Sassomarconi e da li la Provinciale fino a Rioveggio e dovendo raggiungere la Sp65 m'inerpico sul
raccordo Rioveggio-Loiano passando per Monzumo.
Strada molto ripida prima in salita poi in discesa per Monzumo e di nuovo in salita fino a Loiano appena
asfaltata che ancora i granelli erano a bordo strada.
Raggiunta Loiano comincia la Sp65 e gia' subito curve bellissime fino a Monghidoro poi i paesi e gli
autovelox mi spengono un po' l'entusiasmo ma proseguendo su un asfalto ben steso mi ritrovo di colpo
al Passo della Raticosa che mi lascia perplesso ma poi scopriro' dov'è la sua bellezza.
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al Bar poche moto per fortuna mi fanno godere la strada senza sussulti e vado avanti tra belle curve
fino all'altro osannato Passo ossia la Futa ma senza esaltarmi piu' di tanto a causa dei paesi.
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Non sosto neanche alla futa e decido di proseguire per recuperare il tempo perso a causa della pioggia
e abbagliato dal panorama del Lago di Bilancino con i suoi bagnanti a Barberino mi viene in mente che
in fondo siamo in pieno Agosto anche se le nuvole non lo testimonierebbero.
Da Scarperia in poi cominciano a sbucare cartelli ovunque della pista del Mugello fino a passarci accanto
pian piano comincio a salire e le curve mi caricano a dovere fino a raggiungere il Passo del Giogo a cui va
la palma della migliore serie di curve sino a quel punto umiliando i 2 passi precedenti.
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Li sarei desideroso di fermarmi e tenermi compagnia con le moto ferme e le chiacchiere che tanto
adoro ma un po' di rimorso mi mette di nuovo in marcia. La discesa del Giogo e' bella come la salita
e cio' mi conferma la sensazione di aver valicato un passo che merita piu' gloria.
Raggiungo Coniale procedendo su una strada tranquilla e piacevole dove giu' nel fiume bagnanti si lasciano
abbronzare da un sole timido per poi salire il Valico del Paretaio fino a Palazzolo sul Senio ma per giungere
tale splendida localita' devo sopportare una salita che dopo tre bellissimi tornanti diventa stretta tortuosissima e disastrata insomma un vero incubo.
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Un cartello a Palazzolo dice ''Paese ideale d'Italia'' e guardandomi intorno non mi e' sembrato un'esagerazione.
Da li la una bella sorpresa, una strada mi porta su un Passo sconosciuto ''CARNEVALE'' bello piacevole
ben asfaltato dove ritrovo il sorriso insieme al sedere piatto che grida vendetta.
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a Marradi faccio la tanto sperata sosta, mangio un panino al Caffe' di Valentina(la barista) che mi da informazioni
utili su Passi e strade e dopo una mezzoretta riparto verso il Passo della Colla di Casaglia.
Eccezionale strada (sapevo gia') che sale di quota in modo tranquillo e fluido con un buon asfalto.
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Al bivio prendo per il Passo Sambuca quindi tornando in direzione Palazzolo ma dopo 2 discese e altrettante
salite subito c'è un cartello che mi dice Prato all'Albero
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proseguo senza eccitazione alcuna e raggiungo il Passo Sambuca che mi lascia freddo e insensibile.
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Faccio dietrofront e dirigendomi per Borgo San Lorenzo realizzo che il versante in discesa della Colla e'
deludente quindi la Colla si fa da Marradi.
Da Borgo prendo direzione Fiesole per valicare Vetta le Croci....simpatica.
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Da Pontassieve vado dritto per Consuma col suo passo omonimo ma la strada da subito si rivela trafficata
sebbene carina e asfaltata bene e di nuovo il mio morale vacilla tra macchine da superare e sedere piatto.
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Procedo stanco e desideroso di una doccia e una cena decente prima per Stia e poi per Londa quindi Decomano.
L'altra sorpresa goduta per meta'. La strada comincia subito a piacermi e ad un tratto rimuovo la stanchezza
e affronto le curve come si deve ma poi dietro l'ennesima curva il sole del tramonto fisso davanti gli occhi.
Tutta la strada compresa la discesa di livello quasi superiore cosi' infastidito dal tramonto.
Grande Valico Croce ai Mori
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Raggiunto Dicomano sto gia' assaporando il fantastico Passo del Muraglione e cosi' prendo strada velocemente
e senza matti svalvolati che frequentano la zona. Dopo un'esaltante serie di curve mi ritrovo al ristorante di
Claudio ''Picco Divino'' dove come sempre consumo una cena genuina e a prezzo giusto prima di dormire
nel suo ostello che e' in fase di allestimento ma prima di andare a letto una doverosa Ingrassatura di catena.
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Qui finisco sfinito il primo giorno.