Il mio unico consiglio è di sfogarti in pista e dopo vedrai anche la strada in modo diverso, ovvero per quello che è, cioè piena di pericoli.
fry56k7 ha scritto:
Sembra una domanda sciocca ma non lo è.
Io penso che ognuno di noi ha un PROPRIO LIMITE (Valentino THE DOCTOR il N° 1ad oggi, e 9.000.000 nesimo circa io) ed una personale percezione del RISCHIO che si sta correndo in quel preciso istante, in base ad innumerevoli variabili, dalle condizioni meteo e quindi asfalto, al traffico, al tipo di moto, allo stato PISCO/FISICO ecc..ecc...
A prescindere da tutto pero', il tempo di REAZIONE in tutti gli esseri umani cambia ben poco e cioe': dal momento che il camion ci sta tagliando la strada, gli occhi mandano il segnale al cervello, dal cervello arriva la scossa ai nervi che azionano i muscoli che iniziano ad azionare la mano ed il piede dx e che entrambi i comandi iniziano a mandare la giusta pressione d'olio alle pinze ed iniziano a mordere i dischi, valgono sole formule V=S/T
S=V X T dove V=Velocita' S=Spazio percorso a quella velocità e T= l'unita' di TEMPO
In parole povere piu' veloci si e' MAGGIORE è lo spazio che si percorre, prima di poter fare affidamento alla propria bravura ed alla straordinaria efficienza dei nostri freni.
Detto questo, si capisce meglio perchè esistono i limiti di velocita' uguali per TUTTI a prescindere da chi sta guidando e dal mezzo guidato.
Questa pero' è una soluzione "sbrigativa" del legislatore.
Inoltre, è una FORESTA di segnali che indicano il limite di velocità in quel particolare tratto di strada, che se rispettati alla lettera diventono CONTROPRODUCENTI alla SICUREZZA nostra e degli altri utenti della strada, con il rischio d'ignorare quello GIUSTO
Questi ultimi descritti sono l'oggetto della mia RABBIA e CONTESTAZIONE
E purtroppo i fatti ti danno ragione, non ho mai dimenticato come se n'è andò Abe
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