Eccomi a voi fidi e curiosi lettori. 
Il resoconto di questa giornata potremmo anche dire che inizia qualche giorno prima (una settimana prima). L'uscita postata da Stefroma è indubbiamente interessante ma non suscita in me sin da subito quel grande entusiasmo che normalmente mi anima e mi spinge a partecipare; alla base di questo mio stato d'animo ci sono motivi di carattere fisico (uno dei quali risponde al quesito del buon Bombernet nel suo primo post): il primo è determinato dal fatto che nell'uscita del sabato precedente mi si è acutizzato un "problemino" che ho ad una spalla e che mi tormenta con dolori piuttosto acuti (facendomi dubitare sulla possibilità di riacquistare efficienza in tempo per il fine settimana), il secondo è costituito da una mia condizione che non mi consente di mangiare in quantità anche solo minimamente paragonabile a quella che per molti rientra nei canoni di una alimentazione normale. In sintesi, a causa di alcune patologie che hanno cominciato ad affliggermi 17 anni fa e che sono diventate via via più complesse e debilitanti (comprese due ulcere gastriche ed un'ernia iatale) ho dovuto sottopormi dieci anni fa, tra i tanti, ad un complesso intervento chirurgico allo stomaco nel quale è stato necessario (ed inevitabile) anche ridurne il volume. Il risultato è che da allora sono costretto a mangiare minime quantità di cibo più volte durante l'arco della mia giornata. Ovviamente questo non mi permette più di godere delle gioie della buona cucina nel senso che molti intendono (di sicuro non dal punto di vista della quantità) ma non mi preclude certo di poter apprezzare il piacere del cibo. Certo non posso ingrassare, ed ormai la mia "fisicità" (molto esile) non costituisce più un grosso problema, non mi crea troppo imbarazzo e non mi condiziona più di tanto (e altrettanto desidero fortemente che in nessuna occasione condizioni in alcun modo chi mi sta vicino).
Solo qualche volta penso che dovrei cercare l'abbigliamento da "012" ma questa è un'altra faccenda... 
. Lungi da me quindi il desiderio di farmi compatire, questo è semplicemente il mio modo di vivere che ho dovuto imparare ad accettare ed ormai costituisce la normalità (per me), tutto qui. (ahò, pare che ho fatto outing pure io...).
Quindi caro Claudio, quando, alla mia affermazione "vado a fare la pappa e poi una doccia e mi metto al lavoro...", mi chiedi: "ma come fai?" la risposta è semplice, ho mangiato pochissimo e all'ora di cena ero (ovviamente) "vuoto".
E lo sapevo, mi sono dilungato come al solito, perdonatemi le divagazioni, non volevo annoiarvi (ma tanto ci siete abituati no? veeeroooo? )
Tornando al punto, come dicevo, malgrado ci fossero i presupposti per rinunciare a questo giro (la prospettiva di una grande abbuffata, la spalla fuori posto, senza contare il fatto che il percorso sarebbe passato per strade che non dico che possano venirmi a noia, ma che mi sono oramai consuete) mi sono segnato in lista ugualmente, ed a questo punto spero nessuno se ne abbia a male, ma ha prevalso in me quel pizzico di egoismo che mi ha fatto privilegiare la scelta di partecipare per trascorrere comunque una giornata con persone (per quanto conosciute tutte da poco), che apprezzo ogni volta di più e con le quali sento il desiderio e provo il paicere di condividere la passione dell'andare in moto (dopo, come alcuni ben sanno, 30 anni in solitaria). Quindi non me ne vorrà, spero, chi possa essere "rimasto escluso" anche a causa mia.
Così ho trascorso la settimana cercando di capire se ce l'avrei fatta o meno e nel più classico dubbio amletico: "ci vado o non ci vado?" "partecipo o rinuncio?" (curandomi la spalla, nel frattempo) fino a venerdi mattina, quando, presso un noto negozio di accessori in zona Piramide, incontro Centeuro. Lui è a caccia dei tamponi paratelaio per la sua moto, io sono alla ricerca di un nuovo supporto per la videocamera; chiacchieriamo un po', poi, quando ci salutiamo, ci diamo appuntamento all'indomani, ecco, la decisione è presa.
Che ve lo devo raccontare che sono andato a letto tardi e mi sono svegliato prestissimo? Noooo, ormai lo sapete benissimo. Quello che non sapete (tanto ce lo dici comunque...) è che sabato mattina apro gli occhi con in mente un'idea fissa: devo mettere il catarifragente sul portatarga (me sa che devo cambiare spacciatore - nooooo, è solo la fissa che rischiamo di essere fermati sulla Valnerina, e per inciso abbiamo incontrato tre pattuglie dei Carabinieri ma tutte e tre andavano in direzione opposta alla nostra). Prima di fare questo, visto il bel tempo ed una giornata che si preannuncia calda, passo una buona mezz'ora a fare la conta su cosa mettere: cordura? pelle? mix vari?
"ambarabà ciccì coccò che me metto, e che ne so?
lo stivale o la scarpetta? la camicia o la maglietta...
se mi metto la cordura poi ce sudo da paura...
co' la pelle non va meglio, va a finì che me ce squaglio...
ambarabà ciccì coccò c'ho tre caschi sul comò,
se la giacca è di pelle metto quello co' le stelle...
se il giubbotto è di tessuto metto quello aerografato...
ambarabà ciccì coccò che me metto? e che ne so?
...
(devi cambiare spacciato'...) beh, lasciamo perdere.
Finalmente sono pronto, meno male che mi sono svegliato presto altrimenti sarebbe stata dura (come dicevamo il giorno prima con Centeuro, parlando dell'orario dell'appuntamento, "non ce la posso fare").
Scendo al box a compiere l'operazione per poi mettermi in movimento e qui succede un "inconveniente" (scoprirò nel corso della giornata che questo è solo il primo): per recuperare 'sto benedetto catarifrangente (che sta in uno scatolone con altri ricambi) non so come mi acciacco un dito e mi si rompe un vaso sanguigno; il colore del versamento ed il gonfiore diventano visibili in pochi istanti e sono inequivocabili (anche il dolore), corro a casa a metterci del ghiaccio ed un gel con eparina poi ri-esco, anche se comincio a pensare che forse sarebbe stato veramente il caso di non partecipare (lo so,lo so, avete ragione, sono senza pace...); malgrado tutto arrivo puntuale all'Euclide (pure colazionato 
, benzinato e... plin-plinato... 
).
E' evidente che mancano un po' di persone ma sicuramente arriveranno. Saluti, presentazioni, chiacchiere. Con qualche minuto di ritardo siamo pronti a partire, non prima però di aver ricevuto da Stefroma le raccomandazioni sull'opportunità di non andare tutti ammassati e di non mettersi a fare sorpassi e controsorpassi, si va per divertirsi in rilassatezza; vengono anche designate staffette e scopa e poi ci si può mettere in marcia. Come da buona tradizione io sono in ultima... no, stavolta in penultima posizione (visto che c'è "una scopa ufficiale"), poi man mano risalgo la fila, visto che vorrei godermi il tratto della 313 al mio ritmo senza dare fastidio a quelli che hanno un'andatura diversa. Ad eccezione di qualche auto e qualche furgone la strada è quasi sempre libera, mi metto ad una buona andatura con un occhio allo specchietto per non perdermi per strada il mio "fido scudiero" LelloZ750, "compagno di mille avventure", alle uscite ormai siamo praticamente culo e camicia (non mettiamoci a stabilire chi sia l'uno e chi l'altra, anche se, vista la mia magrezza, credo di poter essere al massimo un "mezzo culetto..." ), oltretutto lui oggi ha il ruolo di staffetta e non voglio distoglierlo troppo dal suo compito mettendomi a correre. Ogni tanto facciamo elastico, agli incroci più grandi rallentiamo per farci raggiungere e per far sì che qualcuno non prenda percorsi diversi, poi riprendiamo a gustarci la strada.
Prima sosta "ufficiale" a Configni per ricompattare il gruppo, c'è il tempo di sgranchirsi le gambe, fare qualche foto e "annaffiare le piante..." (
).
Si comincia a sentire per bene il tepore del sole, la giornata ha tutti i presupposti per essere fantastica (mmmmh, sarebbe meglio che mi astenessi da certe affermazioni profetiche...). Ripartiamo e in meno di un quarto d'ora siamo a Terni, man mano che ci avviciniamo aumenta un pochino il traffico ma nulla di troppo fastidioso, mentre l'attraversamento invece è una di quelle cose che mi fanno venire l'orticaria 
(assieme al primo tratto della Salaria, come ho già detto in altre occasioni); cancelliamolo dai percorsi (e da Google Maps... 
)! Superata finalmente Terni in poco tempo (compresa la sosta al semaforo prima delle marmore...)
raggiungiamo il belvedere inferiore delle Marmore dove si fa la seconda sosta ufficiale e dove ci aspettano alcuni altri.
Anche qui si perde un po' di tempo per i saluti, le foto, le chiacchiere, uno spuntino per qualcuno..., plin-plin per qualcun'altro e siamo a posto per la ripartenza, prossima tappa Cascia. La Valnerina ci accoglie con la sua successione di curve immerse nella natura: non mi stanco mai di dirlo (e ripeterlo) ho una particolare predilezione per questa strada. Qui una citazione d'obbligo va a Sigma che si è prodigato per farci evitare inconvenienti con gli autovelox che sono presenti lungo il tracciato. A Sant'Anatolia di Narco (al bivio per Spoleto) Centeuro ci saluta perchè torna indietro, noi proseguiamo per Cerreto di Spoleto dove giriamo a destra e iniziamo in un certo senso il percorso di "ritorno" visto che siamo al punto più a Nord del giro e "scendiamo" verso Serravalle dove deviamo verso Sant'Anatolia e Cascia. Qui, oltre alla bella strada, l'unica cosa degna di nota è il tentativo di un imbecille che si vuole buttare in sorpasso proprio mentre chi mi precede gli è di fianco già in sorpasso, ma si becca una bella strombazzata dal sottoscritto 
assieme a qualche gestaccio 
(ma che non lo vedi che c'è una fila di moto che ti sta superando? 
grandissimo deficiente! ). A Cascia la seconda sosta; facciamo rifornimento ad un distributore dove abbiamo appuntamento con i ragazzi del gruppo Marche Umbria Abruzzo e Molise. Siamo talmente tanti che lo slargo è completamente invaso dalle moto e quei pochi automobilisti che hanno la sfortuna di fermarsi sono costretti ad uscire a retromarcia...
Inutile sottolineare che qui si trascorrono minuti di grande relax scambiando opinioni, scattando foto, ridendo e scherzando. Il sole è alto, è passato mezzoggiorno già da un po' e fa caldo, io non mi vergogno a dire che faccio parte di quei pochi pavidi che non si schiodano da sotto la tettoia...
Ad un certo punto alla spicciolata partono quasi tutti, rimaniamo solo elgigante, vai_serena, LelloZ750 ed io (che a differenza degli altri mi sono già rivestito); vedo che non si muovono, anzi, parcheggiano meglio le moto; alla mia domanda sul perchè scopro che stanno aspettando Gigass e keigor (capperi, non mi ero accorto della loro assenza in quel marasma di moto) che si sono fermati lungo la Valnerina a fare rifornimento e forse presi dalla foga hanno sbagliato strada e sono arrivati a Visso ( a Visso? e comecazz... non è da loro toppare così alla grande... 
). Sta di fatto che in quel minuto, fermo col casco in testa, già mi si è cotto il cervello (oltre ad altre cose...) e decido di andare avanti da solo. La strada è stupenda, invitante, sgombra ( 
...), faccio anche un bell'incontro: un rapace (credo un Gheppio) mi attraversa la strada a volo radente in una planata maestosa, ho l'istinto e il desiderio di fermarmi ma con la coda dell'occhio noto che scompare tra i rami degli alberi così lascio perdere e mentalmente ringrazio perchè questo breve e fugace incontro sarà documentato nel video che sto girando (...). Mi lascio andare curva dopo curva aumentando sempre più il ritmo finché ad un certo punto più o meno a metà del tratto tra Ocosce e Monteleone mentre sto per affrontare una curva a destra accade il secondo (ma non ultimo) "inconveniente" della giornata: una grossa Jeep percorre l'inizio della curva tagliando a centro strada. Dovecazz... Questa, in un flashback, è più o meno la successione di quello che in pochissimi secondi avviene nella mia mente e sull'asfalto: "no, il frontale no", chiudo il gas e freno con decisione, la moto addrizza e allarga, lui si sposta (ormai la moto punta dritta nell'altra corsia), lascio i freni e sterzo più che posso, "c*zzo, la prendo lo stesso", l'adrenalina scorre, il cuore mi balza in gola, lui mi suona col clackson, io freno col posteriore e ridò gas "almeno così prendo l'auto solo nella fiancata di struscio", finalmente il b@st@rdo dà una sterzata a destra e lo vedo andare con due ruote sull'erba, "è là che devi passare, maledetto". L'ho scampata, io ci ho messo del mio (nel bene e nel male) ma ho avuto culo! Do solo uno guardo agli specchietti, non mi volto neanche indietro, non mi fermo, proseguo, sono come in trance, percorro ancora forse un chilometro poi il mio cervello si resetta ed esco dalle nebbie. Nel frattempo hanno cominciato anche a manifestarsi i primi segni di quello che sarà poi il terzo "inconveniente". Trovo uno slargo e mi fermo, spengo il motore e vado per spegnere la videocamera (così fisserò per sempre anche quei momenti) ma mi accorgo che non stava funzionando affatto (tutto rimarrà solo scolpito nella mia memoria, il rapace e lo scampato incidente...). Mi tolgo i guanti e il casco, slaccio la giacca; malgrado il sole qui l'aria è abbastanza fresca, prendo dalla borsa la bottiglietta d'acqua che ho sempre con me e mentre bevo qualche sorso penso che tutto sommato questo è un posto stupendo, ottimo per suggellare lo scampato pericolo e brindare alla fortuna (da solo e con l'acqua... lo so che sono pazzo, non c'è bisogno che me lo ricordiate voi... ). Scatto anche delle foto, voglio conservare il più possibile il ricordo, fotografo il panorama,
la mia bella moto (ancora integra grazie a Dio),
ma non me stesso, sono già pallidino e poco fotogenico di mio figuriamoci in questo particolare momento. Mentre sono lì, a bordo strada, passano in direzione contraria altri motociclisti che ignari mi salutano con grandi cenni delle mani; a loro alzo il pollice, che bello sentirsi "vivi" e che bello questo posto; anche se è come tanti altri per me ha ormai un significato particolare. Trascorro così una decina di minuti poi mi ricompongo e riparto alla volta di Leonessa e Albaneto; l'adrenalina è scomparsa da un pezzo, mi rimane solo un senso di irrequietezza e niente affatto di paura (in certe occasioni riesco ad essere sorprendentemente razionale) intanto penso a quello che avrebbero potuto provare i miei amici che sopraggiungendo si sarebbero potuti trovare davanti ad uno spettacolo doloroso, meglio non pensarci, ricaccio il pensiero giù nel profondo. Meglio così, anche se possono accadere gli incidenti e troppe volte le uscite vengono rovinate o funestate, per stavolta sono felice di non esserne stato io l'attore principale. Cerco di godermi il paesaggio (ho già detto che è stupendo?) andando tranquillo, Albaneto sembra non arrivare mai ma poi in un quarto d'ora sono a destinazione,
(poche curve e sono arrivato...)
parcheggio la moto vicino alle altre nel piccolo piazzale davanti alla Tana del Lupo, gli altri sono ormai tutti "a loro agio".
Racconto della mia disavventura e scopro che qualcun altro ha avuto un incontro simile (la stessa Jeep forse?), mah.
Finalmente potrò sperimentare, per quanto possibile, il famoso menù (già, mi ero dimenticato di dire che è la prima volta che vengo qui). Trovo un posto ad uno dei tavoli e comincio a rilassarmi (anche se ho lo stomaco chiuso dal nervoso, cerco di non darlo a vedere), mollo tutte le "sovrastrutture" (borsa-casco-giacca-paraschiena-ammenicoli varii) e volo "ad incipriarmi il naso" ( ... è un eufemismo per dire che devo annà ar bagnoooo....! 
). Le tavolate sembrano alveari, tutti intorno a "ronzare", chi si siede, chi si alza, chi mette a posto qualcosa, chi fa foto, chi si rialza, chi si risiede...
Solo dopo un po' finalmente il movimento si placa e stranamente 
cala il tono della conversazione; chissà mai il perchè? Ma perchè hanno cominciato a servirci gli antipasti!
E' passata l'una da un bel po' quando si da inizio all'esercizio delle mandibole.
(questo è uno scorcio della veduta dalle finestre della "tana")
Inutile dire che tutta 'sta solfa è andata avanti per circa tre ore e verso le quattro ho visto gente alzarsi da tavola letteralmente stravolta 
(anche se qualcuno durante la pausa tra una portata e l'altra ha già approfittato per fare quattro passi per attivare la digestione... e la tavola temporaneamente "disertata" lo dimostra...).
Io invece no, per i motivi che ho descritto riesco solo a spizzicare quà e là tra gli antipasti, veramente gustosi, specialmente patate e verdure arrostite ed i famosi (o famigerati?) fagioli...; questo è un errore, avrei dovuto aspettare l'arrivo dei primi e della carne, che hanno un aspetto e un odore invitanti, ma non lo faccio, così dopo un po' mi blocco ed ho un malore e per non dare a vedere il mio disagio mi eclisso (elegantemente) andando prima in bagno poi nella sala accanto a guardare le qualifiche della Formula1. Quando torno sto un pochino meglio e posso tranquillizzare quei pochi che sapendo delle mie condizioni hanno uno sguardo sull'interrogativo/proccupato. Trascorro il resto del pranzo chiacchierando e scherzando tranquillamente, solo alla fine non rinuncio al buonissimo dolce (sono goloso... bizzarro vero?) ed al caffè. Bene, ora si fa la "raccolta fondi" per pagare il conto e lasciare una (spero) congrua mancia alle ragazze che hanno sopportato sorridendo e anche divertendosi quest'orda barbarica affamata e caciarona (mmmh , direi più un'armata Brancaleone... ). A questo punto c'è chi propone di sdraiarsi su un prato, chi di mettersi sotto un albero, insomma si capisce che molti avranno difficoltà a prendere la via del ritorno (sono letteralmente "zavorrati" ). Ci si prepara un po' alla spicciolata però non si può assolutamente andare via senza avere suggellato l'evento immortalando tutto il gruppo in una bella foto.
Anche qui (oltre che sulle strade) l'apporto di Mario (Maroma) è fondamentale: si destreggia con almeno tre macchinette fotografiche tra le mani. Operazione riuscita! si può finalmente partire, si salutano quelli che prendono in direzione Posta/Salaria per il ritorno mentre tutti gli altri (me compreso) seguono il percorso originario in direzione di Leonessa e, passando per "la mia mitica 521", verso Morro Reatino. Lungo questo tratto molti automobilisti ci lampeggiano ed altri motociclisti ci fanno segnalazioni inequivocabili: meglio quindi andare tranquilli (io poi non posso fare granchè, visto che la mia moto comincia a dare degli strani segnali...). Poco fuori di Morro infatti c'è un posto di blocco dove passando vediamo fermi Kana Sigma e erpeppe; ci fermiamo qualche curva più avanti
ad aspettarli, chissà quanto ci metteranno... invece tempo pochi minuti e li vediamo arrivare, tutto è a posto. Da lì la discesa verso Rieti seguendo la Ternana come di consueto quando si passa da queste parti (che abitudinari...) poi l'allegra brigata si sposta sulla Salaria Vecchia e qua si appalesa definitivamente (ma parla come magni... potevi di' si verifica, oppure, succede... lo so, ma parlo molto più de quanto magno... 
) il terzo (ed ultimo) "inconveniente" della giornata: mentre percorriamo le strette curve della Salaria Vecchia la mia moto comincia ad andare "a corrente alternata", ogni curva la devo percorrere con la frizione "in mano" ed il gas pronto perchè mi si spegne all'improvviso in mezzo alle curve rischiando più volte di farmi cadere. Sto con i sudori freddi 
e con un occhio allo specchietto perchè più di una volta ho l'impressione che elgigante rischi di tamponarmi. Ogni tanto do una sgassata a fondo, mi è venuto il sospetto che possa essere la benzina messa a Cascia (però praticamente tutti abbiamo fatto rifornimento allo stesso distributore e nessuno sembra avere problemi) anche se sono quasi convinto che sia più un problema elettrico. Cerco di tenermi al passo con vai_serena che guida il piccolo drappello seguita da Keigor il sottoscitto ed elgigante che ad un certo punto mi sorpassa forse stanco del "tira e molla" a cui lo costringo con la mia guida necessariamente poco fluida (oltretutto, a causa del tanto brecciolino mi devo allontanare da chi mi precede perchè sono mitragliato dai sassetti sparati dalla ruota posteriore e ne sa qualcosa la carena che avevo verniciato la settimana prima 
). "Eccoci" penso io, "se resto solo e mi si ferma definitivamente sono fritto..." manco a farlo apposta percorro qualche centinaio di metri, una curva e la moto si spegne; frizione, pigio sul tastino dell'avviamento... niente, scalo, colpo di reni e... riparte!" uff... "meno male" vado avanti più lentamente, se guido senza strappi sembra che vada meglio (solo un pochino meglio...). Raggiungiamo il gruppo, fermo un po' più avanti (non chiedetemi dove, tutto intento a non rimanere a piedi ho ammirato la bellezza dei posti un po' distrattamente ma non ho prestato attenzione, come invece faccio di solito, ai nomi delle località attraversate), vorrei fermarmi per fare un controllo al volo ma come spesso succede tutti ripartono appena compattato il gruppo; riesco ad infilarmi in mezzo (in modo da avere qualcuno dietro di me) e vado avanti così, oltretutto non c'è segno di distributori od officine dove potermi fermare. L'asfalto più liscio sembra rendere le cose meno problematiche, sono sempre più convinto che sia un problema all'impianto elettrico, l'effetto on/off che avevo sulla strada sconnessa è molto attenuato. Vado avanti così, finchè ad un incrocio la moto si spegne definitivamente, ovviamente mentre sto ripartendo con lo sterzo mezzo girato; evito di cadere, tento un'accensione al volo, la moto borbotta e riesce a portarmi dall'altro lato della strada, non c'è verso, ora devo per forza fare qualcosa. Mi fermo, mi libero dei guanti e del casco; per fortuna con me ci sono zavetti e paolo750 che si fermano a darmi man forte (un bel supporto morale, almeno non sono solo). Sperando non sia un problema alla strumentazione (eh già, cari amici possessori di Kawa... piccolo inciso, attenzione che se per qualche motivo staccate la strumentazione e non riagganciate bene il connettore son dolori, la centralina va in blocco e la moto non parte neanche a calci...) per prima cosa apro il codino, sgancio la sella e comincio a guardare nel vano per fare un check: morsetti batteria? a posto, ben serrati - cavi centralina? a posto, connettori inseriti - fusibili? non possono essere - antifurto? mmmmh potrebbe essere, controllo i cavi, no, quelli sono a posto tutti ben inseriti nei connettori - però... però... l'antifurto è stato cambiato (da me) ed è collegato diversamente da quello precendente, alcuni cavi che bypassano parti dell'impianto sono stati risaldati... tiro su il relè dell'accensione e... ahaaaaa! eccolo! uno di quei fili si è spezzato ma è rimasto infilato nel connettore (ecco spiegato perchè le troppe vibrazioni e i contraccolpi facevano spegnere la moto: un falso contatto). Mi armo di una pinza ed inizio la riparazione, nel frattempo elgigante è tornato indietro a vedere perchè ci siamo attardati; finisco il lavoro, richiudo tutto, ringrazio i miei angeli custodi che sono stati lì, pazientemente, a guardarmi mentre trafficavo parlando da solo (che ci volete fare? è la vecchiaia... ) e ringrazio gig per essere tornato indietro, riprendo il casco che mi porge zavetti, infilo i guanti, metto in moto... la bimba risponde perfettamente. Ripartiamo e raggiungiamo gli altri fermi più avanti sotto le frasche. Metto rapidamente al corrente dell'inconveniente e mi giunge all'orecchio un commento "e chi poteva essere se non frozen?" ... 
Ripartiamo ed io me ne rimango tranquillo anche per "sentire" un po' la moto; lungo la strada passiamo vicino al Santuario della Madonna delle Grazie,
mi fermo un attimo, ed oltre alle foto di rito gli lancio un pensiero ed un ringraziamento per avermi preservato anche in questa giornata. Recupero la mia posizione dietro a vai_serena che per capire se voglio passare si distrae guardando lo specchietto e fa_un_po'_di_offroad_a_bordo_strada... io le faccio segno di andare_avanti_tranquilla_che_non_ho_intenzione_di_passare: ho scelto lei come "mamma chioccia", oggi ho sfidato troppo la fortuna (e mi sa che mi sono giocato un jolly...) ed è meglio fare la personcina seria. Vicino Passo Corese ci fermiamo per salutarci, da qui ognuno prenderà la propria strada verso casa. Restiamo Stefroma elgigante vai_serena Keigor paolo750 ed io e decidiamo di fermarci più avanti per un caffettino in un bar vicino allo svincolo per l'autostrada. Quando usciamo dal bar ci accorgiamo di questa macchina parcheggiata 
a volte penso che certa gente non si renda conto di quello che fa, come se vivesse su un altro pianeta... 
(ma che non lo capisci che per leggere questi cartelli come minimo ti devo aver tamponatoooo?)
e le battute si sprecano... la tensione ormai è sparita e sta lasciando posto alla stanchezza, la giornata e le sue vicissitudini sono ormai esorcizzate, intanto si discute su quale strada fare: per Monterotondo? l'autostrada? la Salaria? Io non nascondo che dopotutto l'ambaradan di oggi preferisco farmi un pezzo di autostrada in tranquillità (sperando nella buona volontà dei "gitanti inscatolati") (autocit.), concordano con me elgigante e vai_serena, al casello ci salutiamo e mi ritrovo, come spesso accade, a rientrare da solo e a lasciare andare la mente alle mille intime considerazioni che come sempre la attraversano. Stilando un bilancio direi che siamo in pareggio, anzi, oserei dire forse leggermente in attivo. Malgrado le disavventure che avrebbero potuto tranquillamente renderlo pesantemente passivo la giornata è stata fruttuosa ed il merito va principalmente alla buona (anzi ottima) compagnia, fatta di persone simpatiche, disponibili e pazienti; va alle belle strade scelte dal nostro coordinatore ed al "contorno" di natura e paesaggi, al meteo che è stato fantastico, alla buona cucina (che non mi sono potuto godere più di tanto...), ed anche (non senza un pizzico di presunzione, come ho detto in altre occasioni), al mio buon carattere ed alla mia forza d'animo che mi hanno permesso di non farmela rovinare troppo. Credo che una frase di Pascal sintetizzi il tutto, e ve la lascio come spunto di riflessione (con un "a prestissimo!"): "Il cuore ha ragioni che la ragione stessa non capirà mai"
). Next time aggiungiti e basta, che alle brutte qualcuno che si sacrifica e mangia anche per te lo trovi! 
, se mi passate il francesismo!!).
