gsrteo ha scritto:
più che altro il problema si pone sulla vendita on line penso
Ciao Teo
dunque secondo me il problema è un pò più complesso.
Si tratta di una ditta probabilmente orientale (cinese?? chi può dirlo) che emula il marchio, speculando sulla vendita ingannevole: l'acquirente frettoloso e disattento compra convinto di ritrovarsi tra le mani una pinza brembo, mentre in realtà ha una pinza brcmbo.
Sicuramente i produttori, come osserva Sick_Boy85, non saranno stupidi e in merito alle royalties del marchio si saranno tutelati bene.
Dall'altra parte c'è una manovra un pò losca, e che sinceramente ha più dell'economico che non della campagna di sicurezza.
Mi spiego meglio: il sito dice che in caso di acquisto on line, se il prezzo è molto più basso sei tenuto a inviare una mail alla MotorQuality per sapere se il venditore è affidabile.
ATTENZIONE: è proprio qui che casca l'asino. La MotorQuality, in veste di esclusivista, non si impegnerà a verificare se il prodotto acquistato è conforme (cioè realmente Brembo) ma si limiterà a dirti se il venditore è accreditato o no.
Vado con un esempio pratico per spiegarti cosa non mi convince.
Immaginiamo che io abbia un negozio di motoricambi e che in un'asta tributaria riesca ad aggiudicarmi una partita di 200 pinze Brembo derivate dal fallimento di un grossista.
Le pinze sono Originali e dispongo della fattura (quindi la loro provenienza non è dubbia ma certissima). Avendo pagato lo stock in contanti decido di liberarmene per motivi di logistica mettendole in vendita su Ebay e sul mio sito al 50% del costo suggerito dai cataloghi Brembo.
Tu acquirente incappi nel mio sito e vieni assalito dal dubbio che le mie pinze siano contraffatte, poichè la mia offerta è realmente iperconveniente.
Allarmato dall'articolo linkato contatti la MotorQuality, che naturalmente ti dirà che io non sono un venditore ufficiale della rete Brembo (cosa vera) e che quindi il tuo potrebbe essere un acquisto incauto. Analogamente potrebbero comportarsi tutti i motociclisti interessati al pezzo, ma che hanno letto l'articolo.
Risultato finale : tu cliente sei sfavorito perchè costretto ad acquistare lo stesso pezzo a prezzi maggiori, io negoziante sono letteralmente i******o (perchè ho comprato pinze che non riesco più a vendere).
Tutto questo economicamente ha un nome: protezionismo.
Se la brembo si fosse davvero dimostrata preoccupata per l'incolumità dei suoi potenziali acquirenti, avrebbe fatto una campagna di larga scala, fornendo svariati servizi dove si verificavano specifiche e offrivano garanzie sul pezzo (e non sul venditore)
A quanto pare però, la vera preoccupazione dell'azienda è stato sguinzagliare l'esclusivista per cercare di contrastare, con una campagna abbastanza suggestiva, la clientela all'acquisto di prodotti simili ma della concorrenza
Un ultima cosa e concludo: in genere a livello industriale i cloni nascono proprio nelle aziende che prendono le commissioni da parte dei delocalizzatori (in questo caso, la pinza in foto potrebbe essere nata esattamente dove nascono le pinze brembo). In quel caso i cloni sono praticamente identici agli originali. Mettere su una catena di montaggio da zero (macchinari, progetti, know-how...ecc) per sfornare un prodotto, non permette affatto prezzi finali competitivi, anche limando sulla manodopera... anzi
Tutto questo non nega naturalmente l'utilità della tua segnalazione: sapevamo che il mercato offriva la possibilità di acquistare cloni in campo della telefonia, ora sappiamo anche della presenza di cloni nella componentistica per moto.
Ciao (e un salutone alla Batta)