torno sull'argomento per aggiungere qualcosa di politicamente scorretto, molto scorretto.
per quanto riguarda l'ultima domanda, e implicitamente anche la prima, mi sono espresso nel mio post precedente: col tempo si cambia ed è inutile prendersi in giro; se voglia ed entusiasmo non ci sono più si va avanti solo per principio e non mi sembra una buona motivazione per rischiare di farsi male se è venuta a mancare la cosiddetta "adrenalina"
(a proposito: da ultimi studi pare che l'attrazione verso le attività pericolose dipenda da una limitata scorta di recettori per la dopamina, ma questo è un altro discorso)
--------------------------- parte politicamente scorretta:
nel mio lungo corso sono giunto a questa conclusione:
non è vero che ciò che conta nella conduzione (veloce) di un veicolo siano principalmente dei riflessi istantanei:
questa è una grossa sciocchezza.
infatti,
se di riflessi si tratta, vuol dire che NON sono controllati dal livello cosciente della mente ma da un automatismo, che puo' essere sia innato che acquisito con l'allenamento, come succede ad esempio nella pratica delle arti marziali giapponesi in ossequio al principio denominato
"mizu no kokoro" [la mente (riflettente) come l'acqua]
ciò significa che la reazione giusta nella conduzione di un veicolo non è SEMPRE quella dettata dai riflessi ma molto più spesso quella ragionata.
un esempio puo' essere quello del cosiddetto
"panic stop" ovvero l'azionamento determinato ed
incondizionato dei freni da parte di chi rileva un'improvvisa condizione di pericolo e... si affida ai suoi riflessi acquisiti senza neanche ragionare sul da farsi:
le Case di questo se ne sono accorte da tempo e proprio per questo è stato inventato l'ABS,
che consente manovre istintive limitandone i danni!
questa premessa per dire che il bicchierino ci sta pure prima di entrare in pista e non sono stato certo l'unico ad adottare questa usanza prima di ogni turno, soprattutto se di gara.
ho sempre praticato, da solo o assieme a qualche altro pilota, il rituale della birretta (più idratante e meno alcolica del vino, oltretutto l'acido carbonico che contiene agisce da vasodilatatore)
nonostante da poco, in base ad uno
scellerato decreto legislativo, la
cannabis sia stata classificata come "droga pesante" pur non essendo a rigor di logica bio-chimica affatto classificabile come una droga come puo' esserlo a tutti gli effetti l'alcool, molti, moltissimi piloti la usano e questo è il segreto di Pulcinella perché da sempre ha circolato nei paddock di tutto il mondo, e non solo in quelli relativi ad attività motoristiche ma anche nello sci di salto o velocità ecc. ed infatti ogni tanto beccano qualcuno, come successe a
Noriyuki Haga che per questo futile motivo fu esautorato dal titolo di
Campione Mondiale Superbike appena conquistato a suon di vittorie e giri veloci con la sua
Yamaha 750...
un goccio d'alcool allunga effettivamente il tempo di reazione, una fase morta in cui il cervello elabora gli input e manda gli impulsi ai muscoli,
ma questo effetto in situazioni mai affrontate prima risulta un vantaggio!
infatti se la situazione da affrontare è nuova (ad esempio: lepre che attraversa la pista)
non esistono riflessi automatizzati utili per affrontarla, visto che non ci si è allenati in tal senso, per cui si rischia di combinare dei guai ricorrendo ad esempio a prescindere dalla sua convenienza al succitato "panic stop" perché "in memoria" non esiste una procedura specifica per affrontare il problema!
a 180Km/h si percorrono 50m/sec
un buon tempo di reazione si assesta attorno agli 0,6"
in questo tempo lo spazio percorso senza mettere in atto nessun provvedimento è pari a 30m
se il tempo morto si allunga - diciamo - del 30% per effetto dell'alcool o di cosa vi piace di più, diventa di 0.78"
in questo tempo si percorrono solo 9metri in più: non è risparmiare questo spazio che vi salva la vita ma
la coerenza della reazione attuata e magari quei 18 centesimi di secondo in più (o anche un po' di più, perché no?) sono sufficienti per mettere in opera reazioni ragionate e non ciecamente istintive.
questa è una cosa risaputa da sempre, a livello ufficioso o inconscio, da gran parte delle persone che frequentano le piste.
ovviamente da ubriachi non si è in grado di affrontare una guida veloce: sta al pilota ed alla sua... disponibilità endogena di
alcooldeidrogenasi (l'enzima che metabolzza l'alcool) a capire qual'è la SUA dose fisiologica d'alcool che puo' tornargli utile.
...
atto d'accusa contro la caffeina contenuta anche nei principali stimolanti psico-fisici (legali e non) reperibili in commercio
per contro, questa si che è pericolosa!
infatti, ribaltando il discorso fatto per l'alcool e la cannabis, entrare in pista con un eccesivo nervosismo o peggio che mai esaltati e senza paura come per il caso dei drogati cocainomani (contenti assieme ai pusher ed ai grandi trafficanti del fatto che nel frattempo, in virtù dello
stesso decreto, di cui sopra la micidiale coca è stata declassata a "droga leggera") non è affatto salutare, proprio perché
più si accorciano i tempi di reazione e più è facile compiere azioni inconsulte e pericolose.
inoltre la caffeina, come effetto collaterale, induce uno stato d'animo che
Nietzsche in un suo scritto definì "di tetraggine" ovvero di malumore misto a pessimismo.
e questo è uno stato d'animo che conduce ad attuare una guida esitante ed eccessivamente reattiva:
una condizione molto pericolosa soprattuto quando si guida velocemente in gruppo.
di questo fatto ne ebbi conferma subito alle mie prime esperienze in pista, dopo le quali smisi definitivamente di assumere caffè o altre sostanze contenenti caffeina prima di entrare in pista.
---------------------------------------------------------------------------------------------------------
per concludere, adesso farò una cosa che non ho mai fatto in una discussione fin dal giorno in cui mi sono iscritto al forum: scriverò un
disclaimer che tornerà certamente utile nel caso queste mie affermazioni suscitino un
flame
me l'invento al momento, sarà poco corretto ma ne valga il senso, eccolo:
"Quanto sopra esposto è frutto di personali riscontri e deduzioni ed in nessun caso vuole costituire un incitamento a sperimentare le situazioni descritte.
Inoltre non prenderò in considerazione nessun dibattto o critica a riguardo in quanto per me sarebbe assolutamente sterile, non avendo intenzione di mettere in discussione ciò che ho affermato."
de_corsa, ma con la testa
e Buon Anno