snowstorm ha scritto:
Ogni soluzione ha dei vantaggi e svantaggi ,
ho lavorato molti anni sui grossi diesel , sono tutti ad aste e bilanceri , ma se vedete quelli da competizione , sparano 1400cv senza grossi problemi.
Secondo me , i motori attuali (di serie) potrebbero essere tranquillamente tutti aste e bilanceri , ma la moda e' moda ,
considerate che 40anni fa, ripeto 40anni , le alette d'oro della aermacchi 250cc mono giravano a 10500 g/min.
Anche i big block americani che corrono nella nascar con aste in carbonio girano veramente forte.
Si puo' migliorare il lavoro della catena cinematica utilizzando camme studiate col metodo polydyne.
Non so se l'avete capito ma per me la semplicita' di manutezione e' basilare per un motore di serie ,provate a smontare le testate di bicilindrici con le due soluzioni e vedrete la differenza in termini di tempo e semplicita'(che naturalmente equivale a costi) , ovviamente per un motore da competizione e' un' altra cosa
P.S. in un post precedente ho scritto , erroneamente , che cambiando il profilo del pattino a contatto della camme cambiava la fasatura , in realta' cambia "solo" la velocita' di apertura e chiusura mentre l'alzata e fasatura rimane identica
si, infatti, ho letto con superficialità e l'affermazione ha tratto in inganno anche me
volevo dirti che condivido appieno il tuo atteggiamento sulle tecnologie che spesso troppo in fretta si ritengono "superate" ma non di rado per meri motivi di mercato...
a parte le eccezioni storiche comunque, e si tratta in pratica di soli motori da competizione, con gli aste e bilancieri io non andrei oltre i 9000giri, limite ritenuto empiricamente di sicurezza da molti progettisti.
ad esempio, un limite noto per tali distribuzioni è la loro delicatezza in caso di fuorigiri: a me è capitato una volta di piegare un asta ed un'altra di sfilettare una punteria. ma ero giovane e pazzo.