Cara Francy,
La Paura è come il fuoco, se lo controlli ti scalda... se ti controlla lui rimani bruciata!
Purtroppo (o per fortuna!) hai scoperto sulla tua pelle (fortunatamente pagando un prezzo molto più basso di quanto sarebbe potuto essere) che ognuno in moto dev'essere guida di se stesso, ogni volta che prendi la tua moto, anche se giri con gli altri, sei sempre tu, e il binomio che si viene a creare (moto-pilota) ad essere al centro del tuo mondo.
Puoi trovare magnifiche soddisfazioni nel girare assieme a tanti compagni motociclisti... ma se il passo di questi ultimi risulta troppo elevato per il tuo, il rischio è che questa soddisfazione viri in frustrazione e (perchè no, siamo umani) in pericolose forzature.
Sta nella maturità del gruppo impostare un ritmo che vada bene per tutti, sta nella maturità del singolo capire che se questo ritmo non calza più... si lascia il gruppo sfilare...
Ti racconto un aneddoto personale, due-tre anni fa trovo un amico che non vedevo da tempo..si finisce a parlare di moto e io manifesto scherzosamente la mia idiosincrasia nei confronti dei motociclisti fighetti che si comprano moto,tute e caschi replica come se dov'essero partecipare al motomondiale... per parcheggiarli davanti al bar o per spostarsi a 30km/h... lui mi invita in un gruppo di smanettoni "no frills" senza fronzoli.. in mezzo trovo gente che corre nelle stock bike, in SuperBike ecc.. promesse dei vari campionati velocità ecc... d'estate saliamo in una di quelle strade tipiche.. (tipo cisa e altri passi che ogni stagione si riempono di smanettoni), tra gli altri gruppi siam considerati pazzi (e questo la dice lunga!), non c'è alcun altro intento che quello di correre, di arrivare al limite... alcuni vengono anche con parti di carene grezze... non importa, la memoria mi torna a vent'anni fa quando un'altra compagnia come questa (quella di "missilistica stradale") ha costellato molti incroci di mazzi di fiori in memoria del prezzo pagato...
Al dunque... si parte, io guido una gsxr1100 preparata...mi ritengo anche un discreto manico...partiamo nel gruppo... si tira subito fortissimo... dopo qualche curva sto in mezzo... dopo qualche altra sto in fondo... alla fine del primo giro li perdo...che succede?
Succede che mi ritrovo a fare 2 considerazioni:
Non sono andato piano... su stradine di montagna (quelle per salire a Bosco Chiesanuova per chi le conosce) ho tirato i 240km/h!!
Non ho più il pelo di tenere aperto in una curva cieca a 180km/h...questi..kamikaze aprono sempre e ovunque al limite della tenuta ciclistica delle moto... io apro solo dove (m'illudo) di poter eventualmente gestire un trattore messo di traverso che fa manovra...
Morale: ero il più lento...tra i più veloci... (gli altri gruppi motociclistici che facevano i nostri stessi tragitti sembravano fermi lungo i percorsi!)...ha prevalso in me la voglia di... non spiattellare la moto... che mi aspettassero al bar!
Se avessero chiuso le strade (come si fa con le gare in salita) me la sarei giocata... (lì sarebbe stato accademicamente interessante stabilire eventuali superiorità si mezzi e/o piloti) ma così no, no grazie...faccio volentieri la figura del fermone... di quello che chiedeva motociclisti meno apparenza e più sostanza ed è stato accontentato a tal punto da dover esclamare "troppa grazia!"
Oggi quando giro in gruppo mi adeguo ai ritmi degli altri (a meno che non siano troppo elevati per me), e se ne ho voglia e conosco la strada... posso tutt'alpiù lanciarmi in uno "sparo" (qualche rettilineo e qualche tornantino in velocità per poi rallentare ed attendere gli altri).
Fai la tua strada Francy...senza paura... l'esperienza è il nome che diamo ai nostri errori...