Pare che agosto, con le sue temperature, risvegli riflessioni sul rapporto tra sè e la propra moto. Insomma. Agosto, moto mia non ti conosco.
La prendo abbastanza alla larga (non ho granchè da fare in ufficio). Abbiate pazienza.
Capita che quando decidi di (ri)prendere la moto, insieme al cuore, ci metti un po' di cervello, quel tanto che ti premette di indirizzare i tuoi impulsi verso qualcosa che abbia un nesso con l'uso che vorrai farne.
Allora capita che ti piace una moto, non prettamente turistica, ma comodosa per due, perchè hai/avete messo in conto qualche bella trasferta, magari non proprio le ferie ma un bel we allungato ci scappa di sicuro, piu' l'utilizzo "domenicale" e cittadino per andarci al lavoro tutte le volte che ne hai pieni i maroni di metropolitana e parcheggi.
Di quella moto ti piace quasi tutto, la linea retrò, il marchio nazionale e storico e hai una gran voglia di guidare quel bicilindrico di cui continui a sentire parlare bene. Non l'hai mai provato ma leggi ed ascolti tutto il leggibile e l'udibile, una prova su strada, ora,col senno del poi, in fondo non avrebbe cambiato molto.
Capita che poi la vita si faccia i cavoli suoi e non rispetti esattamente cio' che ti sembrava aver ragionevolmente progettato. Capita che di vacanze neanche l'ombra (e qui ci stavi), ma nemmeno we lunghi o corti, quasi niente "domenicali" in due, qualcosina in piu' da solo. Il tutto sapendo (come lo sapevo prima ?? ) che nei prossimi anni sara' dura che il vento giri a tuo favore.
Capita di capire, dopo qualche migliaio di km percorsi su tutte le possibili soluzioni di strade, che tu e il bicilindrico di borgo panigale non entrate in sintonia, continui a guidarlo come i quattro cilindri che ti hanno portato a spasso per piu' di dieci anni, e non funziona. Provi a cambiare stile, provi ad adattarti ai due cilindri Ducati ma con risultati dubbi.
Capita che andare in città con la tua moto ti risulti una sofferenza, ogni buca, ogni quadrello di pavè ti sembra di sentirtelo in gola.... eppure in tanti ti avevano scritto e detto che... "sì e' un pò duretta come posteriore ma ci si fa l'abitudine". Tu l'abitudine non ce l'hai fatta e la metropolitana, tutto sommato non è una cattiva soluzione, anche ad agosto.
Ti piace essere in sella alla tua moto, ti piace ancora molto, ma qualcosa si è rotto nel vostro rapporto anche se non riesci a rendertene conto, sinchè, come spesso succede nei rapporti di coppia, non ne conosci "un'altra".
Quell'altra entra nella tua vita per caso, con indifferenza. Volevano fartela provare e tu ci sei salito solo per non essere scortese, non avrebbe mai potuto interessarti. Quei pochi km fatti in sella a quell'altra squarciano il velo, ti sbattono sotto il naso e ti obbligano a guardare in faccia le difficoltà che hai con la tua lei ufficiale. Quello che doveva essere un gesto di cortesia si trasforma in qualcosa che vuoi continuare. Cedi le chiave della tua ducati e con l'altra vai a capofitto per una strada tutta curve e tornanti
che inanelli come mai avevi fatto prima, con un gusto ed una semplicità che ti erano sconosciuti. Capita che riottieni quella stessa moto e capita che ci puoi fare lo stesso tratto di strada che avevi percorso tre giorni prima con la tua. La chiamano 100 curve. 54 a salire e 54 a scendere.
Sei un'altro, sembra che stia guidando un'altro. Nei giorni passati hai spesso arrancato per stare dietro agli altri ed ora i ruoli si sono invertiti. Vai via liscio leggero, con un feeling che manco ti sognavi. Tu che tre giorni prima eri schiacciato dalla tensione della curva, ora vai su cantando. Chi ti ha prestato la moto, vedendoti arrivare si piega in due dal ridere. Sembri un sedicenne in fregola.
Quando torni a casa non puoi sfuggire alla resa dei conti.
L'altra è diversa, ha meno fascino, è più ordinaria, ma in alcuni tratti, e forse i piu' brutti, assomiglia a quella che hai anche se non riesci a capire perche', nelle tue due prove, tu non abbia sofferto come con la tua.
Avevi preso una moto comodosa per due, e questa per il passeggero è scomoda e calda, volevi una moto per farci qualche viaggio in relax (l'aria te la sei presa sempre tutta ma non e' mai stato un problema) e questa per i viaggi anche solo medi è vibratamente scomoda per uno e per due. In città ti hanno detto e scritto che va bene, molto bene, che, dopo il misto stretto,
è il suo ambiente. Già, ma hai anche letto che ha il retrotreno rigido e questo ti fa somatizzare tutti i tombini che hai preso.
Ha pochi cavalli ma per come sfrutti i 92 che hai sotto le chiappe saranno piu' che sufficienti. MAi avuta smania di potenza. Mai avuto il manico per gestirla.
Alla fine sembra che sia tagliata per l'uso che fai della moto ma in parte non per quello che avresti voluto farci.
Alla fine ti senti diviso. La tua lei rappresenta tanto. Hai lottato per averla quando età, doveri familiari e cinque anni di fermo sembravano aver chiuso definitivamente i conti con le due ruote.
LEi è stata la tua riscossa, la tua voglia di sentirti ancora vivo, la frustata che volevi, ma ora, quando pensavi di condividere anni e km con lei, inaspettato, inatteso, ti trovi a desiderare un'altra.
A settembre hai deciso che la nuova cercherai di provarla in città almeno così potrai tastare con mano quanto ti è adatta. A settembre, se tutto andra' come deve andare, proverai a vendere la
tua , anche se sai che non sarà facile e magari sarai costretto a svenderla, rendendo il tutto ancora piu' amaro.