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Inviato: 17 Mag 2009 2:08
30x26 ha scritto:
quindi a tuo parere tutti i produttori di gomme e di moto consigliano pressioni inadeguate su libretti, siti e paracatena?
a me, visto che studiano le gomme al pc e provano le moto sul campo, pare poco credibile; anche perche' da un punto di vista puramente economico a loro converrebbe fartele gonfiare meno / consumare di piu....
la mia opinione e' che se usi la moto per cosa e' stata pensata e con gomme adeguate all'utilizzo puoi tranquillamente gonfiare alla pressione consigliata da chi ha progettato la gomma. le probabilita' che ne capisca meno dell'utilizzatore finale sono piuttosto basse.
poi ovviamente esistono le eccezioni , ma non possiamo darle come regola.
visto che e' stata tirata fuori la legge dei gas perfetti stabiliamo una vola per tutte cos'e' che primariamente scalda le gomme?
Premetto che sono d'accordo con te sulle pressioni consigliate e aggiungo che fino a 2/10 di bar su pneumatici stradali si può scendere, ma sono per particolari applicazioni.
Fisicamente ciò che scalda le gomme è l'attrito.
Maggiore è l'attrito e maggiore sarà la temperatura a cui si porterà lo pneumatico.
L'attrito aumenta con l'impronta, ma l'impronta diminuisce con l'aumento della pressione e quindi del volume. Questo vuol dire che la gomma deve lavorare su un equilibrio in cui pressione, temperatura e volume siano quelle per cui sono state progettate. Quelle cioè che consentono di gestire e trasmettere le forze a cui sono sottoposte.
Generalmente, spece per gli pneumatici vale la legge dei gas, ma sempre entro certi limiti poichè esiste anche un limite di funzionamento per le gomme.
Per esempio, consideriamo un manto stradale molto caldo, in cui cioè si presume che rispetto alla temperatura ambiente ci siano 30° di differenza. In questo caso la pressione aumenterebbe abbastanza per modificare le caratteristiche di volume della gomma e quindi l'impronta a terra diminuirebbe. Per compensare questa diminuzione si parte solitamente con una pressione più bassa affichè, una volta a temperatura, la pressione e il volume ritornino nella condizione normale ripristinando l'impronta. Ma anche in questi casi ci sono delle eccezioni, vale a dire che, se si parte con una pressione troppo bassa, mettendo a terra un'impronta troppo grande, la temperatura salirebbe fuori dal range di lavoro della gomma rovinandola anche. Per questo allora, per raffreddare, si usa gonfiare, affinchè l'impronta diminuisca così come la temperatura di lavoro. Questo ci porta nuovamente al concetto di equilibrio, in cui cioè lo pneumatico si trova a lavorare alla temperatura, pressione e volume per il quale è stato progettato. Anche se una di queste, che sia il volume o la temperatura supera un certo limite allora non lavorerà più bene. Un modo potrebbe essere quello di valutare prima tutti i parametri esterni e poi cercare la condizione di miglior funzionamento. L'equlibrio di funzinamento poi dipende anche dal tipo di pneumatico e trovarlo non è una cosa facilissima, spece quando le variabili temperature e umidità cambiano con una certa frequenza.
In effetti non esiste una legge generale con la quale si può stabilire quando aumentare o diminuire le pressioni ma va analizzata sempre caso per caso perchè le variabili sono tante.
Ultima modifica di ConteMario il 17 Mag 2009 3:24, modificato 1 volta in totale