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Inviato: 8 Apr 2018 21:00
Oggetto: Report WestGP 07/04/18 Fontana pietrificata: si ricomincia!
Carissimi motociclisti e motocicliste,
È ricominciata! Cosa? La felicità a due ruote!
É stato pazzesco quest’anno, pareva che il sole non esistesse più. I mesi del freddo non finivano più. I giorni di pioggia poi, sono stati estenuanti. Grigio, grigio, e ancora grigio. Per tutto febbraio. Per tutto marzo. E se qui in città piove, sai già che in montagna è tutta neve. E se per caso sei già giù di tono perché non hai ancora aperto l’ assicurazione causa meteo, vedere pioggia e saperla neve sulle strade che l’anno scorso percorrevi da almeno un mese, beh, credimi, se ti piace la moto, è abbastanza sconfortante. Pensi che ci vorrà un altro mese ancora prima che le strade siano pulite, senza neve e ghiaccio, sale e brecciolino.
Ma poi, il tuo Pianeta è meraviglioso: gira attorno al sole. Lo fa da milioni e milioni di anni... E perciò puoi essere sicuro che prima o poi, lo vedi. Sono solo quelle correntucole noiose che ogni tanto fanno le vanitose... invidiano il sole perché è perennemente la star, indiscussa, di questa zona dell’Universo... e così si frappongono fra te e lui... e non ti dicono mai quando escono di scena... Si vestono di grigio, e scrociano il loro copione di acqua. Che per quanto cupo sia, lo applaudi. L’acqua la ami. Ma sei ben felice di applaudire pure la loro uscita dalla scena...
Perché ritorna il sole!
E con esso, le nostre moto! Ritorna il desiderio cui sai si può ben più che soddisfare! E allora sì, apri l’assicurazione! Confronti, valuti e paghi: per quanto mi riguarda sono i soldi in uscita che più mi rendono felice... Oltre alle scarpe e alle borsette... Ovvio...
Battute a parte, é stato dolcissimo per me risalire in moto venerdì, in pieno sole e farmi un giro a mangiare una crep (Bertrand mi ucciderà per questo... ) a Briancon. Io, la mia errina e il mio diario dei giri in moto: semplicemente fantastico. Mi ha fatto effetto voltare pagina, dietro c’è la Normandia. C’è il giro dei colori d’autunno! Ci sono i miei amici motociclisti! Li adoro...
Ed è così che leggo il post giallo-nero tanto atteso... “WestGP 07/04 Giro alla Fontana pietrificata” cui rispondo con entusiasmo! Ma si sa... In moto ho i miei tempi... e informo il gruppo che preferisco incontrarli a Susa. A Rivoli li avrei già persi...
È venerdì sera, mi sento bene, punto la sveglia per domani, e già sorrido. Domani, non giro da sola. Domani ci sono i miei amici motociclisti...
Arrivo a Susa, con le idee all’inizio non troppo chiare sul luogo esatto dell’appuntamento, ma sono nel posto giusto: distributore di benzina Eni/Agip di fronte all’agenzia delle Entrate. E arrivo con buon anticipo. Parcheggio la moto e attendo seduta su un gradino. E mi colpisce una cosa. Sorrido, è carinissima. Una pietra. Scatto un paio di foto. La raccolgo e metto via. Un secondo dopo arrivano Ter e Noemi. E sono già felice! Un paio di minuti ancora e arrivano tutti. Tutti in fila ordinati belli belli. Adoro vederli così... In moto! Caschi, guanti e tenuta tecnica! E vorrei abbracciarli tutti! Fra motori accesi e cavalletti giù... Un minimo ci riesco!
E quindi via, verso Briancon...
Partono tutti, uno dopo l’altro, uno insieme all’altro. E riparto anche io... Con i miei tempi.. E non mi aspettavo il Ter con Noemi all’Edelwise: hanno atteso anche me, che bene conosco la strada per Briancon. È i possibile perdersi.... Ma ho apprezzato tantissimo.
Quando arrivo, al parcheggio del supermercatino di Briancon, vedo tutte le moto parcheggiate ed Edo di guardia... Immagino siano arrivati da otto ore.. Due o tre staranno certo disquisendo amabilmente davanti al reparto taboule.. Bene.. Entro anche io al volo, e naturalmente compro taboulè nella versione libanese... (a dire il vero credo di aver battuto il mio record personale di velocità dentro un supermercato francese: io li adoro. Ci passerei ore. Pentole, tovaglie, lenzuola, prodotti per la pelle, e reparto bio/veg da mozzafiato. La prossima volta mi faccio trovare direttamente a Briancon... Come per altro già capitato...).
Siamo di nuovo tutti pronti, in sella alle moto accese. Pronti a ripartire. E adoro vedere il gruppo fermo al semaforo rosso. È come se quel paletto colorato fosse un direttore d’orchestra. Al rosso, i musicisti accordano lo strumento.. Al verde lo suonano! Con calma e grazia, ma anche energia. Il gruppo va. Ed io sono dentro al gruppo. Tutti avanti, due dietro. Erano bellissimi nel mio specchietto retrovisore. Edo e il suo amico. Avrebbero potuto superarmi in un secondo. Ma, perché così avevan voglia, sono rimasti lì, a seguire la mia andatura, che talvolta è persino al di sotto di quella legale...
Come prima, una vedetta ci attende allo svincolo. E non è mai dovuto ci sia qualcuno a farlo. È pura cortesia di un motociclista. Non è un ruolo. Ed io ringrazio sempre.
Siamo arrivati. Le moto sono già parcheggiate. Qualcuno già seduto a prendere posizione sul tavolino da pic-nic lì disponibile... Sono bellissimi anche questi momenti. Relax. Non mi tolgo la giacca, nè il paraschiena, nè tantomeno la mia maglia nera ribattezzata “pecora” dagli amici motociclisti... La verità è che ho freddo. Effettivamente rispetto a ieri, ci sono un po’ di nuvolette... Ma nulla di troppo grave.
Si chiacchiera, si mangia, si condivide lo stesso tavolo e si offre cioccolata alle mandorle e anacardi salati. Si elaborano discorsi surreali... Tipo i rifiuti “umidi biodegradabili”... Sostanzialmente, si ride...
E poi si cammina.. C’è qualcosa da vedere... Non prima di aver legato i caschi sulle moto.. Che bello! Sulla mia c’è un fiorellino! Sono quattro caschi, i sui petali...
E si va... Tre passi e dapprima c’è come argento davanti a te. È un pezzo di montagna fatta così. L’avevo già notata a La Grave l’anno scorso. Me ne ero innamorata: quando il sole ci cade sopra si illuminano d’argento quelle mille sfoglie di pagine di pietra. Il libro della Terra. O almeno, un capitolo. Me lo spiegano persino Luca e Andrea, a cui a ‘sto giro l’ho espressamente chiesto: “Perché si presentano così e brillano d’argento?”. Dunque... È roccia scistosa (se ho scritto male, rischio la vita veramente...). Fatto è che milioni di anni fa, un pezzo di terra “boccia” con un altro pezzo di terra, e tutto si schiaccia, sott’acqua. Praticamente, ora noi, camminiamo sul fondo dell’Oceano. Ci divertiamo come dei matti su e giù per le montagne sulle nostre fantastiche due ruote, e crediamo di essere in alto quando arriviamo su in cima... E invece, é solo e sempre il fondo. Il fondo di quello stesso, primordiale, Oceano, che mi aveva stregata a Dunkerque.
Avrei voluto spiegarlo immensamente meglio... ma mi manca tutto: dal linguaggio tecnico alla Laurea. In ingegneria poi... Che è ciò che hanno Bertran e Ter. E credimi, hanno saputo raccontare un pezzo di storia del Pianeta, forse un’era... l’Archea (sono una donna morta se ho cannato...) a chi c’era con le dovute appropriate, parole.
Esattamente come per la Fontana pietrificata. Che a parere mio si mostrava come fosse un dolcetto: tipo zona pasticceria della flora del Pianeta. Un enorme morbido cup-cake con glassa alla crema. E invece, è una cosa sola: un’ Opera d’Arte, cui l’uomo può solo concedersi un momento per ammirare e ascoltare. Cosa può fare l’acqua? Cosa può fare il tempo? Quale potenza è la combinazione di questi due elementi, insieme al sole? Plasmare. La vita.
Scattiamo tutti foto. Chi dritte... Chi storte...
E ci prepariamo per andare via... C’è chi continua il giro, chi preferisce tornare a casa per la via principale. Io scelgo la seconda, se no arrivo a casa troppo tardi. (Haaaaaa haaaaa haaaaaaaaaaaa.... rido da sola mentre scrivo......)....
Fatto è che sulla via del rientro gli altri mi incontrano in moto, appena dopo Cesana... Loro, hanno fatto il giro lungo, si sono fermati a bere un caffè, fumarsi una sigaretta, magari hanno rifatto benzina, o si sono comprati il giornale... Io sono appena riuscita a salire e scendere dal Monginevro, integra.
Ma una cosa voglio dirtela: prima non era così. Mi superavano le moto, tante, tutte. Salutavo e stop. Adesso, quei quattro o cinque, li riconosco: sono i miei amici. Quando li vedo arrivare mentre sono tranquilla per la mia strada, io so chi sono. Ne conosco le persone racchiuse in quello spesso coriaceo tessuto tecnico-emotivo motociclistico, che mi sfugge accanto. Ne riconosco il loro valore. E in quel secondo, in cui mi superano, mi salutano, e poi non li vedo più, io sorrido dentro al casco. Ognuno va verso la propria serata, la propria vita. Ma l’energia del gruppo, del giro, ti attraversa. E con te rimane.
Grazie ragazzi!
Alla prossima....
atram
PS.. Vi dedico questa...
La pietrolina che ho raccolto al distributore.. di sorriso...