Dall'apparizione dei dischi dei freni con il sistema idraulico, all'inizio degli anni Settanta (foto 1), l'evoluzione in questo settore della tecnica motociclistica non ha avuto sosta.
foto 1
Ora è arrivata una nuova generazione di pinze, le cosiddette radiali..
Nel 2003 hanno fatto la loro apparizione diversi modelli di moto equipaggiati con le cosiddette pinze radiali dei freni.
Il termine radiale descrive il modo i cui si fissano le pinze rispetto al raggio del disco dei freni.
L'asse delle viti di bloccaggio passa per un raggio immaginario, il cui centro è lo stesso di quello della ruota
(foto 2), mentre nelle pinze convenzionali è collocato in posizione perpendicolare a esso (foto
3).
foto 2
foto 3
Il vantaggio di questa soluzione tecnica è una maggiore rigidità del complesso, che si traduce in una maggiore precisione e in un consumo più regolare delle pastiglie.
In una pinza convenzionale, l'ancoraggio è su uno solo dei due lati della pinza
(foto 4-A): in questo modo, l'allineamento delle pastiglie dipende unicamente ed esclusivamente dalla rigidità della pinza.
Con l'aumentare della rigidità, viene garantito l'allineamento con il disco, migliorando il contatto tra le pastiglie e disco e riducendo gli sforzi laterali.
foto 4
In una pinza con ancoraggio tradizionale, qualunque disassamento prodotto
all'estremo della pinza si tradurrà in un importante squilibrio data la
lunghezza del braccio della pinza (foto 4 – B).
Questa tecnologia non è nata per la motocicletta, ma proviene dal mondo dell'automobile
(foto 5), dove si sono sempre usate pinze con questo tipo di ancoraggio.
foto 5
Le prime fabbriche di componenti a offrire questa tecnologia ai fabbricanti e al pubblico sono state l'italiana Brembo (foto 6), l'inglese AP e la giapponese Tokico.
foto 6
L'industria si sta organizzando per immettere sul mercato i componenti necessari per sostituire una pinza convenzionale con una radiale per la maggioranza delle forcelle che si montano sulle moto sportive (foto 7).
foto 7
[immagini a cura di 88mph]