Correvano gli anni '70, ma correvano ancor più veloci le 500 Gp, epoca d'oro del titolo regina,dopo il passaggio nel 1974 da motorizzazione 4T a 2T, la Honda tornò alla carica con la loro velocissima NS 500 (degna erede della mitica NR 500 a pistoni ovali) a fronteggiare le altre case europee (Bultaco, Kreidler, Morbidelli, MV Agusta), le Giapponesi e le Americane, le gesta eroiche di quegli eroi su due ruote (ricordiamo grandi piloti quali Giacomo Agostini, Duke,Mike Hailwood) esaltavano gli animi dei tifosi, e il mercato non conosce limiti: si apre la vendita delle 500 replica.
In casa Iwata si ipotizzò una realizzazione di una 4 cilindri 500 replica delle moto ufficiali da gran premio da vendere ai privati: un flop totale, e vediamo perché:
Lo sviluppo della TZ iniziò fin da subito con notevoli problematiche, la prima che bloccò il progetto per oltre un anno fu quella dell’installazione delle valvole parzializzatrici allo scarico (YPVS), tecnologia segreta utilizzata sulle moto da GP ma non su quelle stradali, il che voleva dire rivelarne il funzionamento, sormontato questo problema, si iniziò a sviluppare la TZ sulla base della Yamaha OW 35.
Il motore era un quadri cilindrico da 496.5 centimetri cubici, alesaggio x corsa di 56mm x 50,5mm, basamento del motore in magnesio, cambio a 6 rapporti estraibile (all’acquisto veniva fornita una scatola con ingranaggi del cambio per variare il rapporto), cilindri in lega leggera con canna cromata e 4 travasi, riempiti gentilmente da carburatori Mikuni VM34SS ( a volte venivano rialesati a 35mm da alcuni preparatori).
Il pre-esordio avvenne tra le mani dei piloti Giapponesi più veloci dell’epoca: Takai, Asami e Kawasaki (!), la loro pagella fu ottima: ne esaltavano ciclistica e motore, ma perché allora fu un flop totale, se così ben acclamata?
Anno 1980, GP delle nazioni a Misano, per la TZ una delle tante prove nefaste che segnò per sempre la sua storia, dopo la partenza le TZ fecero fatica a tenere il passo degli avversari, a fine gara il pilota inglese Sheene commentò oltre alla scarsa potenza e accelerazione del motore,le pessime qualità ciclistiche della Tz, accusando il posteriore di essere troppo ballerino.
Per risolvere questo problema al GP di Francia si propose la costruzione di un nuovo telaio monoscocca in collaborazione con Bimota, ma la tanto sperata modifica non vide mai la luce: durante la gara infatti Sheene cadde rovinosamente causandogli una successiva amputazione del mignolo della mano destra e compromettendo tutto il mondiale. (purtroppo ve ne furono altri a farsi male con questa moto).
Nella foto, Sheene a bordo della sua motocicletta:
Il telaio costruito in tubi al cromo-molibdeno erano si sezione troppo ridotta e flettevano sotto sforzo intenso, a peggiorare la situazione fu anche il monoammortizzatore posteriore (sistema Cantilever), sostituito solitamente con quello della TZ 750 oppure con una unità Bitubo, installato sulla moto di Maurizio Massimiani del Team Naldoni.
Sempre nelle competizioni, il telaista Nico Bakker rivide il progetto del telaio variandole di poco la geometria, ma andando ad aumentare le sezioni dei tubolari, con questo telaio M.Middleburg riuscì a vincere un GP.
Successivamente sulla moto di seire grazie anche ad un nuovo telaio più rigido (e più pesante di 1 chilo, in totale 7,5kg) la TZ migliorò le sue potenzialità ma il problema telaio fù sempre grave.
Nel 1981 la Yamaha decise di aggiornare il modello, con la TZ 500 H viene sostituito il monoammortizzatore con un altro di miglior fattura e con più regolazioni, ed aumenta la cilindrata a 499 cc, ma la moto continua a rimanere poco competitiva a causa delle tecnologie ormai superate.
La casa di Iwata decide nel 1982 un ultimo tentativo: aggiorna la TZ ( che prende il nome di TZ 500 J ) montando il motore reversed e alleggerendo la moto di 4kg, portando il peso a 135kg a secco, seppur vi siano miglioramenti, la Yamaha commette uno sbaglio enorme: abbandona il sistema YPVS in favore di un complicato meccanismo di aste, bilancieri e Uni-ball.
(in foto il motore Reversed della OW 48r, notare il monoammortizzatore dello stesso tipo montato sulla TZ)
La casa dichiarava una potenza di 110cv circa, in realtà tale potenza come oggi giorno avviene è "gonfiata", il preparatore Rossano Brazzi, dopo svariate modifiche come rapporto di compressione, superficie di squish, travasi, fasature e via dicendo, rilevò 106cv.
La coppia offerta ai bassi dal quadricilindrico era buona, per poi scatenarsi ai 9.500 giri murando appena 1000 giri dopo.
I risultati sportivi del 1982 furono per l'ennesima e ultima volta poco redditizi: l'inglese Steve Parrish concluse diciottesimo e Guido Paci ventesimo, mentre i piloti ufficiali entrano poche volte nei top 10 delle gare.
Il capitolo TZ 500 si chiuse definitivamente quando la Honda propose la vendita della NS 500 Replica di Spencer, ponendo la parola fine ad una moto sopravvalutata,dove forse la sua unica colpa fu la presunzione di Yamaha nel voler fare una moto ottima su carta ma pessima nella realtà,ma che fa sognare ancora oggi riportandoci alla gloriosa epoca delle mezzo di litro.
Fonti e storiografia:
- Tz350.net
- Acarya.it
- Raveengineering.com
- Motociclismo d'epoca
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Si ringraziano inoltre per il loro contributo Nimwid e PaoloG