Molte difficoltà nella guida si ereditano con l’acquisto di una moto sbagliata.
Fin dai primi metri si comincia a prendere confidenza con le dinamiche e la fisica e per questo è opportuno che il neofita indirizzi la propria scelta su modelli e cilindrate gestibili e consone all’esperienza.
Se si è agli inizi la moto va scelta seguendo più gli aspetti dettati dalla ragione che non quelli emozionali altrimenti si corre il rischio che una passione possa raffreddarsi a causa dei tanti problemi che una moto non adatta alle nostre caratteristiche può inevitabilmente crearci.
Questo vale per tutti gli acquisti, ma ancor di più quando l´oggetto del desiderio è una moto , che andrebbe comperata solo dopo lunghe riflessioni sulle sue caratteristiche e sulle base delle nostre esigenze.
Il mercato offre un’ampia scelta di modelli adatti ai più diversi stili di guida e d’uso (motard, enduro, trial, turistiche, supersport ecc.), è bene nelle fasi della scelta informarsi, documentarsi, non avere le idee ben chiare espone al pericolo di decidersi per un modello che magari non è confacente all’utilizzo che ne vorremo fare. Nel caso si tratti della prima moto, è bene privilegiare alcune caratteristiche come la comodità, la guidabilità, la leggerezza. Non bisogna neanche commettere l’errore di acquistare una moto dalle caratteristiche e cilindrata sottodimensionate rispetto al livello di competenza della guida per non ritrovarsi nel prosieguo del progredire a dover fare i conti con una moto che non riesce più a seguirci nella nostra evoluzione ed esperienza di guida.
Bisogna inoltre tenere conto delle proprie caratteristiche fisiche, per questo motivo, risulta molto utile valutare prima di tutto l´altezza della moto in rapporto alla propria.
Una volta saliti sulla sella, con la moto giù dal cavalletto si dovrebbero poter poggiare a terra entrambi i piedi, almeno per metà della pianta.
Una buona moto per il neofita è quella che oltre ad avere le caratteristiche precedentemente citate possiede un buon angolo di sterzo.
E' possibile trovare numerosi articoli di approfondimento sulla scelta della moto.
Di seguito andiamo a dare qualche suggerimento , sul come affrontare le varie fasi della guida e di gestione statica e dinamica della moto.
la moto va nella direzione
ove è rivolto il nostro sguardo
E’ una semplice quanto riconosciuta regola… la moto va dove si guarda, è una buona regola da tenere sempre a mente, lo sguardo dovrà essere rivolto sempre in avanti abituandosi a guardare il più lontano possibile.
Gli specchietti svolgono sempre una funzione importante è bene guardarci spesso ma qui contrariamente a quando detto prima bisogna soffermarsi poco, insomma rapide occhiate e spesso per avere sempre un quadro della situazione chiaro. [vedi approfondimeto sull'uso dei retrovisori]
In moto bisognerebbe tenere sempre la migliore traiettoria in modo da avere il giusto compromesso tra la migliore visibilità con le più ampie condizioni di sicurezza.
E’ fondamentale anche educarsi sulla giusta posizione da tenere in seno alla carreggiata come ad esempio rendersi visibili evitando di nascondersi dietro grossi veicoli.
Una guida intelligente richiede applicazione e un notevole sforzo mentale, bisogna valutare continuamente le condizioni della strada (buche, sporco ecc.), anticipare le condizioni di pericolo, modifica della traiettoria e/o della velocità in funzione del movimento dei veicoli che ci precedono e che sopraggiungono da dietro.
Bisogna predisporsi a ricostruire immediatamente l’evolversi di una situazione in modo da anticiparne gli eventi e avere modo di operare in anticipo con le dovute contromisure. Prima si arriva a questo processo mentale di analisi delle situazioni più tempo si ha per intervenire in modo da metterci in sicurezza.
ANDATURE DA TENERE INIZIALMENTE
Agli inizi è bene evitare strade che obblighino ad andare più veloce di quanto si preveda questo perché è necessario mantenere una velocità compatibile con il resto del traffico. Se si va troppo piano, si è di intralcio e non si conteranno quelli che spazientendosi proveranno a superare facendoci “il pelo”, magari stringendo bruscamente durante il sorpasso. Tenere sempre la distanza di sicurezza da chi precede, in modo da non dover frenare di colpo in condizioni limite. Il rischio nel pinzare in maniera troppo secca è quello di alzare il posteriore e quando si verifica questa condizione nella stragrande maggioranza dei casi ricadendo si perde l’equilibrio rovinando inevitabilmente a terra.
PREVEDERE IL TRACCIATO
La sicurezza è direttamente proporzionata al numero di informazioni visive utili che riceviamo, quindi oltre alla segnaletica stradale cerchiamo di prestare attenzione anche ad altri “segnali” e a leggerli al meglio, ad esempio:
- Quando siamo su strade pianeggianti e queste non ci forniscono punti di riferimento torna utile guardare le traiettorie di quei mezzi visibili oltre il muro dei normali veicoli, questi sono i mezzi over-size come autobus o camion gli stessi ci offrono grazie alla visibilità fornita informazioni sulla loro traiettoria e quindi sul sopraggiungere delle curve e sul loro senso.
- I dossi offrono punti di osservazione a lunga distanza, approfittiamone quando ci sono questi scollinamenti per guardare il più lontano possibile.
- Al sopraggiungere di un’incrocio è bene tenere sempre gli occhi aperti ed evitare quanto possibile di superare altri veicoli… le statistiche ci dicono che molti incidenti avvengono proprio in prossimità di incroci con veicoli che non rispettano le precedenze o che svoltano a destra o sinistra senza l’accensione delle frecce.
FONDI STRADALI
L’aderenza tra gomme e manto stradale è importante, sta a noi garantire il massimo grip possibile nelle diverse condizioni di guida in modo da preservare un alto standard di sicurezza.
Specie quando attraversiamo strade di montagna all’interno di strette insenature o in particolari condizioni espositive può accadere che queste strade perennemente esposte all’ombra rimangano bagnate (dopo una pioggia o dopo una nottata umida).
Prestate parimenti attenzione quando sopraggiungete in prossimità di cantieri o attraversate aree agricole… i mezzi pesanti che si immettono sulla strada portano con loro detriti sabbia e quant’altro di poco simpatico per l’aderenza del vostro mezzo.
I manti stradali non sono tutti uguali, ne esistono di diversa natura ed offrono più o meno grip e con caratteristiche di drenaggio diversificate, imparerete a conoscerli dal colore, prestate molta attenzione alla segnaletica orizzontale, spesso viene applicata così tanta vernice da renderle delle vere e proprie trappole, combinate con la pioggia sarà come passare su una saponetta. [approfondimenti su come riconoscere l'asfalto: articolo 1 - articolo 2]
COME IMPOSTARE LE CURVE
L’impostazione della curva inizia sempre accostandosi quasi lungo la linea della mezzeria stradale per le curve verso destra e vicino al ciglio stradale (non troppo qui la strada è sempre sporca) per quelle a sinistra, in modo da affrontarle con la più larga traiettoria.
Impostare le curve in questo modo determina dei vantaggi in termini di visuale in profondità all’interno delle curve ma è bene in queste fasi tenersi sempre pronti a correggere la traiettoria e a mettersi in posizioni di sicurezza.
Accade sempre con maggiore frequenza che alcuni veicoli o per errata valutazione o per incapacità possano trovarsi ad invadere la vostra corsia.
Indubbiamente affrontare in piega più o meno pronunciata una curva è quanto di più gratificante un mezzo a due ruote ci può regalare.
L’ingresso in curva si fa posizionandosi sul punto della carreggiata (come sopra accennato) che ci offre la migliore visuale in profondità… cerchiamo di entrare con una marcia che ci consenta un buon tiro, in questa fase bisogna essere fluidi senza agire sui comandi in maniera brusca… nelle fasi iniziali è bene entrare piano in modo da “gestire” le varie fasi, eventuali correzioni si fanno con il freno posteriore.
Lo sguardo rivolto in avanti in direzione dell’uscita curva, non appena la intravediamo siamo sul punto di corda… teniamo sempre il tiro il motore in modo che il peso sia sempre spostato sul retrotreno in modo da garantirci la massima trazione ed aderenza per una percorrenza basata sulla massima stabilità.
SCORRERE LUNGO DUE FILA DI AUTOMEZZI INCOLONNATI
Il senso di libertà e indipendenza che offre la moto rispetto agli altri veicoli trova la sua massima espressione quando in circostanze di congestionamento del traffico (immaginiamoci in autostrada) tutti i veicoli più ingombranti sono costretti a rallentamenti o soste mentre noi sulla nostra due ruote riusciamo a disimpegnarci e seppur ad andature ridotte continuare la nostra marcia.
Anche qui bisogna procedere con cautela e prudenza… prestando attenzione ai veicoli che spesso alla ricerca della fila più scorrevole possono cambiare corsia all’improvviso.
In questi frangenti la cosa migliore è cercare un contatto visivo in modo da essere sicuri che il conducente del veicolo che stiamo superando ci abbia visto e nel dubbio renderci anche acusticamente visibili e segnalare la nostra presenza.
TECNICA PER METTERE LA MOTO SUL CAVALLETTO CENTRALE
- prendi la manopola sinistra con la mano sinistra e trova un punto a cui attaccarti con la destra, dietro la sella del pilota;
- appoggia il ginocchio destro contro il motore/carena e appoggia la pianta del piede destro sull'appendice del cavalletto centrale, fino a farlo toccare a terra;
- premendo continuamente sull'appendice del cavalletto, spingi col ginocchio la moto per raddrizzarla, fino a che non senti che l'altro piede del cavalletto centrale ha toccato terra;
- scarica con decisione tutto il tuo peso sul piede destro, appoggiandoti sopra come per salire su uno scalino;
- contemporaneamente, asseconda il movimento tirando all’indietro la moto.
INVERSIONE A "U"
Un'altra manovra che risulta difficoltosa al neofita è l'inversione a 'U'.
La manovra riesce molto meglio tenendo i piedi sempre sulle pedane e 'giocando' con la frizione in modo da non lasciare mai la moto priva di trazione, piuttosto che “remare “con i piedi a terra cercando di accompagnarne il movimento.
LA FRENATA
La migliore resa è data dal freno anteriore ed è quello che bisogna sempre preferire salvo in casi particolari. Sul comando bisogna tenere sempre due dita, questo per avere una maggiore sensibilità del comando e una più pronta risposta. Il freno posteriore viene utilizzato prevalentemente per correggere le traiettorie in curva o ad esempio quando si nota dello sporco sull’area di intervento che potrebbe far perdere aderenza all’anteriore causando una perdita di controllo del mezzo.
Nei tornanti con forti pendenze in discesa è bene alternare i due comandi in modo da non affaticarli e tenerli sempre in perfetta efficienza in questi casi torna molto utile l’uso combinato del freno motore.
Molto si potrebbe ancora scrivere ma rischieremmo di diventare noiosi, qui abbiamo voluto sintetizzare delle informazioni utili, senza la presunzione di voler insegnare niente a nessuno ma con la consapevolezza che questi pochi suggerimenti possano senz’altro tornare utili: numerosi approfondimenti sulle tecniche di guida si possono trovare nella sezione "Tecniche di guida".
Infine non dimentichiamo le buone abitudini alla guida e l’educazione per gli altri utenti della strada: facendo così rappresenteremo al meglio il mondo a cui sentiremo di appartenere… quello dei motociclisti.