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E se non riparte ?
1165213
1165213 Inviato: 9 Feb 2007 14:12
 

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ripeto: non ho mai sentito di batterie che esplodano perchè collegate in parallelo, specie se si parla dei pochi minuti necessari alla ricarica o all'avviamento: sono cose che si fanno da anni e le abbiamo fatte tutti.




Succedeva con le batterie al piombo di anni fà, sopprattutto con molti ah, hai un esempio lampante che sono io, due bosch su un veicolo industriale, con impianto a 24 v, ebbene nell'attaccare un altra serie di batterie per l'avviamento, una mi è esplosa in faccia, senza conseguenze.
 
1165494
1165494 Inviato: 9 Feb 2007 14:58
 

Cerco nel mio piccolo di fare un pò di chiarezza!!

Indubbiamente utilizzare una batteria per ricaricarne un'altra è una cosa sbagliatissima.

Per caricare una batteria occorre fornirgli la giusta carica (circa 1/10 della capacità) per un tempo che va dalle 7 alle 10 ore. Se però la batteria è completamente scarica e per interamente scarica non intendo 1 o 10 V ma appena sotto i 12V. Se infatti si va sotto il valore di 11V la batteria inizierà a rovinarsi a causa della solfatazione degli elementi. Scendendo ulteriormente la batteria quasi sicuramente si rovinerà irrimediabilmente.

Quindi il modo migliore per conservare una batteria è tenerla costantemente carica su un valore che non si discosti molto dai 12,1 ai 12,6V, almeno quando la batteria è giovane, dopo tenderà più ai 12- 12,4V...

Se non si utilizza per molto tempo una volta caricata a dovere si può ricorrere ai mantenitori di carica, che forniranno una carica lenta e solo quando ce ne sarà bisogno, cioè, quando la tensione della batteria scende sotto un certo livello impostato.

Riguardo la diatriba parallelo si o no, secondo me nessuno dei due ha completamente torto, solo che c'è stato un tremendo miscuglio di teorie e paragoni, tra il caso pratico e quello teorico.
Nel caso teorico parliamo di moltiplicazioni e divisioni di numeri, nel caso pratico bisogna aggiungere ai calcoli una serie di variabili che poi fanno la differenza. E quindi: la sezione e la resistenza dei fili di collegamento, le superfici di contatto e la loro resistenza, lo stato di carica di una e dell'altra batteria, la resistenza del o dei circuiti utilizzatori ecc.. ecc.. per cui in pratica le condizioni teoriche è difficile che si realizzino...

Comunque questa pratica deve essere presa come una condizione di emergenza e non la norma, altrimenti bisogna veramente pensare ad altre soluzioni ed accorgimenti circuitali diversi.

E' vero pure che è meglio evitare di collegare impunemente una batteria ad un'altra quando c'è molta differenza di carica tra le due.

Prima si mette sotto carica la batteria scarica, si porta ad un livello accettabile di tensione e poi si accende il motore con l'aiuto dell'altra batteria.

Quando due batterie vengono messe in parallelo, scorrerà corrente finchè ci sarà una piccola differenza di potenziale. Quando si fornisce la carica, questa si distribuirà equamente ad entrambe le batterie.

Ultima modifica di Paolo969 il 10 Feb 2007 9:24, modificato 1 volta in totale
 
1166527
1166527 Inviato: 9 Feb 2007 17:45
 

RiccardoS ha scritto:
Innocentinet ha scritto:
RiccardoS ha scritto:
Innocentinet ha scritto:
So quello che dico....non vi preoccupate...sull'elettronica e elettricità (batterie comprese) sono molto informato...propongo che prima di ribattere vi informiate su quello che state dicendo....altrimenti si finisce per fare figure di m***a icon_wink.gif icon_exclaim.gif


stessa cosa vale per te. ricordalo. icon_wink.gif

ripeto: non ho mai sentito di batterie che esplodano perchè collegate in parallelo, specie se si parla dei pochi minuti necessari alla ricarica o all'avviamento: sono cose che si fanno da anni e le abbiamo fatte tutti.

credo che Michele qui sopra ti abbia dato anche una spiegazione abbastanza esaustiva... e in ogni caso non hai risposto alla domanda: secondo te come le dovremmo attaccare le batterie in questi casi? in serie? icon_lol.gif

Allora siete voi che vi ostinate a non capire.....!!!
Io ho detto che per l'avviamento con batteria ausiliaria è giusto mettere in parallelo due batterie (che comunque non è che la possiamo mettere così come ci pare prendendo 2 cavi e attacarli senza una precisa sequenza di collegamento e scollegamento) ma non è giusto mantenere il circuito per qualche minuto altrimenti succede quello che ho detto!! Se poi volete continuare a pensarla a modo vostro siete liberi di farlo, intanto a me le batterie della macchina e della moto mi fanno più di 7 anni di vita....le vostre non lo so... icon_wink.gif


veramente tu hai detto:

Innocentinet ha scritto:
Scusa....forse non ho capito bene...
La batteria come l'hai ricaricata? Spero mica mettendola in parallelo alla batteria della macchina? Così facendo rischi oltre a rovinare tutte e due le batterie anche di farle saltare in aria!! è pericoloso icon_wink.gif Comunque forse ho capito male... icon_lol.gif


e comunque ho lasciato batterie collegate in parallelo per vari minuti e non è mai successo assolutamente nulla, credimi: puoi benissimo fare la prova.

Anzi ora che mi viene in mente, un amico motociclista di un altro forum, che di tecnica ne sa a pacchi (Athlon, su hwupgrade, per chi lo conosce) consiglia proprio di lasciare collegate le 2 batterie, in caso di problemi, prima di effettuare i tentativi di avvio, in modo che la batteria con problemi riprenda un pò di carica.


Ma mi stai prendendo per il culo o cos'altro??

Io ho detto che per quanto riguarda il parallelo tra due batterie per pochi secondi al fine di avviare una macchina va bene ma per lungo tempo è sbagliato e pericoloso!!! Se poi vuoi continuare a fare di testa tua fallo...tanto a me non me ne frega niente....io vivo uguale...peggio per te...!!
C'è gente molto più esperta di me e di te che lo conferma...basta che tu giri un pò per internet e lo vedi!! Compreso il mio prof laureato in ingegneria elettrotecnica/elettronica!!
 
1166613
1166613 Inviato: 9 Feb 2007 17:58
 

musio ha scritto:
>

ripeto: non ho mai sentito di batterie che esplodano perchè collegate in parallelo, specie se si parla dei pochi minuti necessari alla ricarica o all'avviamento: sono cose che si fanno da anni e le abbiamo fatte tutti.




Succedeva con le batterie al piombo di anni fà, sopprattutto con molti ah, hai un esempio lampante che sono io, due bosch su un veicolo industriale, con impianto a 24 v, ebbene nell'attaccare un altra serie di batterie per l'avviamento, una mi è esplosa in faccia, senza conseguenze.


Pochi minuti necessari alla ricarica?? Ma cosa state dicendo?? icon_lol.gif icon_lol.gif Una batteria non si ricarica in pochi minuti!!! Ma con le ore!!! E di certo non si ricarica mettendogli una batteria in parallelo, ma si sciupa e basta!!
Comunque come mai ti è scoppiata la batteria?? Cos'è l'hai messa in parallelo con un'altra?? icon_lol.gif icon_lol.gif
 
1168061
1168061 Inviato: 9 Feb 2007 21:49
 

Innocentinet ha scritto:
theKarsillo ha scritto:
Innocentinet ha scritto:
theKarsillo ha scritto:
Innocentinet ha scritto:
Le batterie si possono collegare, in linea teorica sia in serie, per aumentare la tensione che si somma tra i vari elementi, che in parallelo che aumentare la capacità in ampere che si sommano tra i vari elementi parallelati. Questo solo in teoria, e solo comunque con piccole batterie possibilmente non al piombo. In applicazioni importanti è permesso il collegamento serie per aumentare la tensione ma mai il collegamento parallelo diretto delle batterie. Purtroppo questo è spesso fatto sulle barche con staccabatterie che permettono il parallelaggio delle batterie senza nessuna protezione che non sia la resistenza dei cavi di collegamento. Questo non andrebbe mai fatto e vediamo perché. Se due batterie sono uguali per tipo e stato di carica il parallelo delle due darà, è vero, il risultato teorico voluto ovvero il raddoppio della capacità sia in termini di Ah che di corrente di spunto. Nel caso invece, molto più probabile, che una delle due batterie fosse diversa per tipo o peggio ancora per stato di carica, nel momento della chiusura del circuito nella batteria meno carica scorrerà tutta la corrente che l’altra batteria può dare con rischi gravi che possono arrivare anche all’esplosione della batteria se una è completamente scarica e l’altra completamente carica. Si ricordi infatti che una batteria, specie se per accensione motori, è in grado di fornire sullo spunto correnti che possono arrivare a molte centinaia di ampere: una corrente enorme per una batteria che la dovesse ricevere. Anche senza arrivare a casi estremi, l’esplosione o rottura dell’involucro, è però sempre possibile, e abbastanza comune, il danneggiamento delle piastre della batteria meno carica che dopo un po’ di questi trattamenti si romperà definitivamente. Nel caso di batterie di tipo diverso, cioè con trattamento delle piastre diverso la condizione di parallelo sarà fonte di una permanente condizione anomala. La batteria che ha un più alto potenziale cercherà sempre di scaricarsi sull’altra che, non potendo caricarsi più del limite fisico finirà per scaricare l’altra facendo nel frattempo bollire il proprio elettrolito. Tralascio l’ipotesi di parallelo tra due batterie completamente diverse anche come capacità, magari una 45 Ah e una 120 Ah perché è facile capire a quali rischi andrebbe incontro la più piccola batteria. Va detto, ad onor del vero, che grossi guai alla fine non capitano mai sulle barche perché, oltre al cattivo progetto di base vi è anche una pessima realizzazione dell’impianto elettrico con cavi spesso troppo lunghi. In queste condizioni la resistenza dei cavi è sufficiente ad evitare il peggio ma non è mai una cosa ben fatta.
Per quanto riguarda la ricarica le batterie, quando multiple, devono essere separate tra loro da diodi e, quando possibile, anche da regolatori di carica diversi. Non si tenti mai di ricaricare le batterie quando sono in parallelo perché, oltre a rischiare di danneggiare il caricabatteria o l’alternatore, rischieremmo di sovracaricare una delle batterie e lasciare scarica l’altra o le altre.

Non vorrei sembrare presuntuoso ma dissento in toto dalle tue conclusioni.
Credo anch'io di capire qualcosa in merito di elettronica, o meglio, voglio poterlo sperare visto i miei anni migliori trascorsi al poli! 
-- Premessa:
il circuito equivalente di ogni generatore di corrente, e l'accumulatore non fa eccezione, è un generatore di corrente ideale con in serie un carico di tipo resistivo (se in regime DC, altrimenti induttivo-capacitivo) che vede la sua resistenza variabile, in funzione (lineare) alla quantità di corrente assorbita.
Con questa premessa, si può affermare che il circuito equivalente di due batterie collegate fisicamente in // vedrà tra le due almeno un carico resistivo, scongiurando ogni possibile corto! (Questo è il motivo per cui batterie poco potenti tendono a calare di tensione quando gli si applicano carichi a bassa impedenza).
-- Caso pratico:
si supponga di avere una batteria scarica A, collegata in parallelo a un'altra di qualsiasi tipo B (carica). INDIPENDENTEMENTE dalla potenza nominale erogabile, A assorbirà corrente finchè i due potenziali non si porteranno a pari livello,e in misura proporzionale alla differenza di tensione stessa. Mettendosi alle porte di A, è indifferente sapere che l'approvvigionamento di corrente avvenga da un carica batterie (= rete civica elettrica circa 220 Veff e qualche KW a disposizione) o da un'altra batteria, magari anche molto più potente.
La corrente scorrerà da B verso A solo in presenza di differenza di potenziale e solo fino a quando le due batterie non avranno raggiunto l'equilibrio!Questo principio è alla base delle leggi kirchoff!!! e sono inconfutabili da anni!! icon_smile.gif
A equilibrio raggiunto, nel circuito così configurato non scorrerà più corrente, indipendentemente dal fatto che la batteria A sia di 10pW(picoWatt) e B di 10MW (MegaWatt).
Questo è quello che impedisce alle batterie di scoppiare. Se così non fosse, dovremmo tutti preoccuparci, quando ad esempio ricarichiamo le normali batterie stilo dalle prese di forza di casa (220 V) che di potenza erogabile sono di diversi ordini di grandezza superiori alle normali stilo!!!!!
Il pericolo di esplosione si ha quando si "confrontano" batterie con tensioni differenti : ex 12V e 24 V !!!!
Conclusione:
Non è la differenza di potenza a determinare la carica di una batteria ma i potenziali elettrici. E' solo in funzione di questi in fatti che si genera passaggio di corrente. Le potenze intervengono ma in altri contesti, che esulano dal discorso.

Spero di non aver annoiato nessuno, e di essere stato sufficientemente chiaro!!!
Ciao


Ecco spiegato il perchè icon_exclaim.gif


Il tuo discorso è vero nella prima parte....(escludendo il carico induttivo e capacitivo perchè qui stiamo parlando di batterie e non esisterà quindi induttanza e capacità poichè siamo in presenza di corrente continua)...che comunque, anche se corretto in termini tecnici, non vedo cosa possa centrare con il nostro discorso. Il problema è proprio quello che hai accennato tu...l'equilibrio potenziale tra le due batterie. Quando una batteria è scarica(supponiamo di parlare per batterie al piombo a 12 v) il suo voltaggio sarà intorno ai 11,5v se non addirittura 11v. Una batteria carica avrà il suo potenziale intorno ai 13,5v. Le batterie per quanto possano essere perfette non saranno mai ideali e proprio come hai detto tu avranno una resistenza interna. Tale resistenza nelle batterie al piombo sono molto basse (intorno ai milliohm). Allora: supponiamo di mettere due batterie in parallelo, una scarica(11v) e una carica(13,5v). La loro differenza di potenziale sarà quindi intorno ai 2,5v. Tale tensione sembra una tensione insignificante....ma non è così, infatti:

Supponendo la resistenza interna delle due batterie di circa 100milliohm in totale nel circuito avremmo 200millihom di resistenza.
Per la legge di ohm:
I=V/R
Perciò
I=2,5/0,2 = 12,5 ampere!!!

Ti sembra roba da poco? Considera che in casa nostra possiamo assorbire massimo 10 Ampere!!

Tale amperaggio per alcune batterie è letale...e allora...succede il danno!!! icon_wink.gif icon_wink.gif

Spero finalmente di essere stato chiaro. icon_wink.gif


Sono rammaricato,e spero di non sembrare maleducato, ma continuo a dissentire.
Punto 1) Anche in presenza di componenti continue, nei momenti di transitorio (accensione/spegnimento) si vengono a creare carichi di tipo capacitivo/induttivo. Spero di aver chiarito la tua prima osservazione.
Punto 2) Quello messo in discussione è l'assoluta estraneità delle potenze in gioco, quale causa di possibile scoppio o rottura. Tant'è vero che ai fini del calcolo della corrente assorbita/ceduta queste non compaiono.
Punto 3) Le tue argomentazioni circa le tolleranze dei valori di tensione delle batterie, in questo caso non trovano spazio. Infatti i generatori di corrente (carica batterie) per poter permettere una ricarica efficente, erogano corrente sotto potenziale di circa 13.5 V! Se fosse vero quello che dici, allora tutti i carica batterie rovinerebbero gli accumulatori. Cosa che invece non accade.
Il punto è un altro. Ci sono particolari elettrodi, tali per cui il ciclo d
i steresi dei propri elettroni di conduzione, seppur lavorando con grandezze continue, necessitano di cariche che prevedono due grandezze: un offset continuo ( componente continua pari al 70-75 % della tensione nomiale di lavoro dell'accumulatore) più un ripple con duty cicle variabile (in altre parole, alla componente continua si somma una compente alternata che minimizza il fenomeno di steresi accenanto prima e che si oppone al passaggio di corrente, mimizando se non annullando l'effetto delle ricarica). Per questi motivi ci sono in commercio diversi tipi di carica batterie, in funzione del materiale degli elettrodi e della soluzione salina, ma nessuno prende in esame il concetto di potenza ai fini di una buona e efficace ricarica che non danneggi nessun componente!
Ad onor del vero va detta un'altra cosa: tutte le volte che il motore è in funzione, l'alternatore ricarica la batteria. Ora , poichè la tensione erogata da quest'ultimo è in funzione del numero di giri del motore, e sebbene ci siano a valle dei circuiti raddrizzatori e stabilizzatori, le grandezze elettriche fornite d quest'ultimo non sono mai costanti. Variano da 11.5 V quando il motore è a minimo (per questo che facendo girare al minimo un motore ben difficilmente si ricaricherà la batetria) fino a 13.5-14V.
Secondo quanto detto da te sopra, la batteria dovrebbe defungere dopo pochi chilometri fatti anche solo a 3/5 delle massima potenza del motore! Cosa che invece non accade!
Spero di essere stato esaustivo! icon_smile.gif
A presto,
Michele


Ma lo sai come funziona un caricabatterie o no?
I carica batterie sono limitati in corrente e si comportano più o meno come dei generatori di corrente (E NON DI TENSIONE!!!). Qualsiasi carico tu ci colleghi, il caricabatterie continua a darti la corrente da te precedentemente ipostata, e quella sara sempre!! Per ricaricare una batteria ad esempio da 10 ampere imposto il mio caricabatterie a 1 ampere/ora e lui in 10 ore mi ricarica la batteria. 1 ampere non sono la stessa cosa di 12,5 ampere!! Te prova a mandare 12,5 ampere in una batteria da 10 ampere....poi fammi risapere! Quando lo fai però mettici davanti il muso che cosi ti ustioni ben bene la faccia!!! icon_wink.gif icon_lol.gif
La stessa cosa vale per l'alternatore della macchina, è limitato in corrente e più di quel tanto lui non da (anche se varia la sua tensione da 11v a 13 volt) icon_wink.gif


Le limitazioni in corrente dei comuni carica batterie sono limitazioni fisiche e non gestite logicamente. Questo è pacifico e abbiamo riscoperto l’acqua calda. Stessa cosa per una batteria(questa non erogherà mai più corrente del suo consentito). Per la precisione, la resistenza interna non è di qualche mOhm come da te citato. Così stai fornendo delle informazioni NON corrette. Stessa cosa per i calcoli di corrente riportati, che di per se giusti, ma con condizioni al contorno sbagliate. La resistenza interna non è costante, ma varia fino all’ordine di qualche Ohm, riducendo drasticamente i valori di corrente da te riportai! Spero di aver esaurito questo argomento!
Rispondo ora alla parte relativa agli alternatori: le limitazioni in corrente a cui sono soggetti sono imposti da limiti reali/costruttivi. Il motivo è ben chiaro: in fase di progettazione si sa bene a quale carico si dovrà far fonte. Conoscendo quindi la tensione nominale di lavoro, e il carico applicato (che non varia), si determinano il numero di avvolgimenti, spessore del cavo di rame ecc.. per poter approvvigionare il sistema elettrico- elettronico-elettromeccanico! Ma stai pur tranquillo che se fosse chiamato a dar più corrente, aumentando il numero di giri, non si tirerà indietro… infatti non a caso montano un fusibile generale e poi più fusibili a valle per gli utilizzatori!!
Copio da te testuali parole:” Qualsiasi carico tu ci colleghi, il caricabatterie continua a darti la corrente da te precedentemente impostata”
Falso. Falso. Se fosse così, il carica batterie continuerebbe a “pompare corrente” nel circuito da ricaricare anche quando ha raggiunto il livello di saturazione. Invece, la corrente erogata diminuisce man mano che il potenziale elettrico sale, fino ad arrestarsi al raggiungimento dell’ iso-potenziale. E’ questo NON è IL COMPORTAMENTO DI UN GENERATORE DI CORRENTE.
In molti progetti, in funzione ormai da anni, nel campo elettromedicale ho/abbiamo fatto uso di serie di batterie ridondanti collegate in parallelo e mai nessuno si è ferito!
Non ti preoccupare della mia faccia… mai successo nulla in 30 anni ,piuttosto trovami sulla macchina un qualsiasi limitatore di corrente che non sia un fusibile…… e pensa a far durare le tue batterie più di 7 anni, perchè sulla mia, in 11 anni, l’ho cambiata solo una volta!
Saluti icon_wink.gif
 
1168850
1168850 Inviato: 10 Feb 2007 0:39
 

Scusate, senza polemica, ma se conoscete così bene questo argomento perchè invece di perdere tempo a rispondervi in modo così astioso, non vi degnate di spiegare a tutti in modo più chiaro, semplice e lineare possibile il vostro enorme sapere?

Fareste un favore a tutti quelli a cui invece non interessa nulla delle vostre teorie urlate, spiegate male e a spizzichi e bocconi.

E soprattutto evitate di incollare continuamente i discorsi precedenti... icon_wink.gif
 
1170826
1170826 Inviato: 10 Feb 2007 16:56
 

Citazione:

Le limitazioni in corrente dei comuni carica batterie sono limitazioni fisiche e non gestite logicamente. Questo è pacifico e abbiamo riscoperto l’acqua calda. Stessa cosa per una batteria(questa non erogherà mai più corrente del suo consentito). Per la precisione, la resistenza interna non è di qualche mOhm come da te citato. Così stai fornendo delle informazioni NON corrette. Stessa cosa per i calcoli di corrente riportati, che di per se giusti, ma con condizioni al contorno sbagliate. La resistenza interna non è costante, ma varia fino all’ordine di qualche Ohm, riducendo drasticamente i valori di corrente da te riportai! Spero di aver esaurito questo argomento!
Rispondo ora alla parte relativa agli alternatori: le limitazioni in corrente a cui sono soggetti sono imposti da limiti reali/costruttivi. Il motivo è ben chiaro: in fase di progettazione si sa bene a quale carico si dovrà far fonte. Conoscendo quindi la tensione nominale di lavoro, e il carico applicato (che non varia), si determinano il numero di avvolgimenti, spessore del cavo di rame ecc.. per poter approvvigionare il sistema elettrico- elettronico-elettromeccanico! Ma stai pur tranquillo che se fosse chiamato a dar più corrente, aumentando il numero di giri, non si tirerà indietro… infatti non a caso montano un fusibile generale e poi più fusibili a valle per gli utilizzatori!!
Copio da te testuali parole:” Qualsiasi carico tu ci colleghi, il caricabatterie continua a darti la corrente da te precedentemente impostata”
Falso. Falso. Se fosse così, il carica batterie continuerebbe a “pompare corrente” nel circuito da ricaricare anche quando ha raggiunto il livello di saturazione. Invece, la corrente erogata diminuisce man mano che il potenziale elettrico sale, fino ad arrestarsi al raggiungimento dell’ iso-potenziale. E’ questo NON è IL COMPORTAMENTO DI UN GENERATORE DI CORRENTE.
In molti progetti, in funzione ormai da anni, nel campo elettromedicale ho/abbiamo fatto uso di serie di batterie ridondanti collegate in parallelo e mai nessuno si è ferito!
Non ti preoccupare della mia faccia… mai successo nulla in 30 anni ,piuttosto trovami sulla macchina un qualsiasi limitatore di corrente che non sia un fusibile…… e pensa a far durare le tue batterie più di 7 anni, perchè sulla mia, in 11 anni, l’ho cambiata solo una volta!
Saluti icon_wink.gif
Guarda che i caricabatterie semplici che non hanno la carica di mantenimento te imposti l'amperaggio di ricarica ma poi loro continuano a fornirti corrente fino all'infinito e non fino al raggiungimento della soglia di tensione!!! Il tuo discorso è valido per quei caricabatterie automatici!!
E QUESTO è IL COMPORTAMENTO DI UN GENERATORE DI CORRENTE!! (Che ricordo a tutti che il generatore di corrente è quel generatore che fornisce una corrente costante al variare del suo carico e che quindi varia la sua tensione). E comunque la resistenza interna di una batteria al piombo completamente carica si aggira intorno ai 150 millohm[/quote]
 
1170874
1170874 Inviato: 10 Feb 2007 17:08
 

Comunque io concludo qui il discorso dicendo che:

Le batterie (mi riferisco per quelle al piombo e per tempi prolungati di collegamento, anche anni) non si mettono mai in parallelo, a meno che le due o più batterie che si mettono in parallelo siano alla stassa carica perfetta, della stessa marca e dello stasso tempo, ciò nonostante questo non basta e sarebbe opportuno salvaguardare le batterie interponendo tra di loro sistemi di protezione e di caricare le batterie singolarmente e allo stesso livello di carica.

Il parallelo tra due batterie per far partire ad esempio una macchina con batteria scarica si può fare, ma va fatta con moltissima attenzione e rispettando un preciso processo di collegamento e scollegamento di quest'ultime (chiunque non ci creda può prendere il libretto di istruzioni della sua macchina e andare al paragrafo "avviamento con batteria ausiliaria") e comunque deve essere il più veloce possibile poichè le correnti in gioco in quel momento sono molto elevate e possono provocare esplosioni delle batterie! icon_wink.gif

Punto!!
 
1171120
1171120 Inviato: 10 Feb 2007 18:17
 

Innocentinet ha scritto:
Comunque io concludo qui il discorso dicendo che:

Le batterie (mi riferisco per quelle al piombo e per tempi prolungati di collegamento, anche anni) non si mettono mai in parallelo, a meno che le due o più batterie che si mettono in parallelo siano alla stassa carica perfetta, della stessa marca e dello stasso tempo, ciò nonostante questo non basta e sarebbe opportuno salvaguardare le batterie interponendo tra di loro sistemi di protezione e di caricare le batterie singolarmente e allo stesso livello di carica.

Il parallelo tra due batterie per far partire ad esempio una macchina con batteria scarica si può fare, ma va fatta con moltissima attenzione e rispettando un preciso processo di collegamento e scollegamento di quest'ultime (chiunque non ci creda può prendere il libretto di istruzioni della sua macchina e andare al paragrafo "avviamento con batteria ausiliaria") e comunque deve essere il più veloce possibile poichè le correnti in gioco in quel momento sono molto elevate e possono provocare esplosioni delle batterie! icon_wink.gif

Punto!!
Corro subito a denunciare chi mi ha venduto i cavi! icon_lol.gif
 
1172530
1172530 Inviato: 11 Feb 2007 9:28
 

xfiles ha scritto:
I cavi vanno utilizzati per mettere in moto (pochi secondi) non certo per ricaricare una batteria! La batteria la ricarichi o facendo un bel giro a motore "allegro" o con il caricabatterie. Ad ogni modo è strano che la moto con i cavi non si accenda, prova tenendo la macchina accelerata e non al minimo (ma solo mentre avvii la moto) icon_lol.gif

Sono proprio contento di avere aperto qst topic icon_smile.gif
Ad ogni modo sì, ho usato i cavi solo per provare ad accendere la moto, non mi sarei mai sognato di ricaricarla così (tra l'altro lasciando la macchina accesa e la moto aperta, fuori per strada icon_wink.gif).
Non capendo assolutamente nulla di qst argomento, mi ero informato qui in giro, e mi avevano detto di fare così. Il risultato è stato:
- la batteria non è esplosa
- la moto non è partita icon_sad.gif
- la moto, dopo aver ricaricato la batteria con un carica-batterie, è ripartita icon_smile.gif
Ora mi resta solo di capire (e chiedo a voi), se posso continuare a fidarmi di qst batteria, o se è comunque meglio ripartire con una nuova ...

Grazie mille icon_smile.gif
MaRu
 
1172548
1172548 Inviato: 11 Feb 2007 9:38
 

MaRu ha scritto:
xfiles ha scritto:
I cavi vanno utilizzati per mettere in moto (pochi secondi) non certo per ricaricare una batteria! La batteria la ricarichi o facendo un bel giro a motore "allegro" o con il caricabatterie. Ad ogni modo è strano che la moto con i cavi non si accenda, prova tenendo la macchina accelerata e non al minimo (ma solo mentre avvii la moto) icon_lol.gif

Sono proprio contento di avere aperto qst topic icon_smile.gif
Ad ogni modo sì, ho usato i cavi solo per provare ad accendere la moto, non mi sarei mai sognato di ricaricarla così (tra l'altro lasciando la macchina accesa e la moto aperta, fuori per strada icon_wink.gif).
Non capendo assolutamente nulla di qst argomento, mi ero informato qui in giro, e mi avevano detto di fare così. Il risultato è stato:
- la batteria non è esplosa
- la moto non è partita icon_sad.gif
- la moto, dopo aver ricaricato la batteria con un carica-batterie, è ripartita icon_smile.gif
Ora mi resta solo di capire (e chiedo a voi), se posso continuare a fidarmi di qst batteria, o se è comunque meglio ripartire con una nuova ...

Grazie mille icon_smile.gif
MaRu


Quanti anni ha?
 
1172617
1172617 Inviato: 11 Feb 2007 10:12
 

Eh ... bella domanda; ho preso la moto usata a settembre 2005, e da allora io non ho mai cambiato la batteria. Altro non so ... icon_sad.gif
Beh, diciamo che comunque non ho in programma lunghi giri nei prossimi giorni, per cui dovrei accorgermene se non tiene, no ?
 
1172712
1172712 Inviato: 11 Feb 2007 10:40
 

MaRu ha scritto:
Eh ... bella domanda; ho preso la moto usata a settembre 2005, e da allora io non ho mai cambiato la batteria. Altro non so ... icon_sad.gif
Beh, diciamo che comunque non ho in programma lunghi giri nei prossimi giorni, per cui dovrei accorgermene se non tiene, no ?


Bè si...teoricamente dovrebbe scaricarsi prima del previsto, o meglio prima rispetto ad una batteria "buona".

Comunque io farei così, controllerei il voltaggio con un semplice tester se anche dopo poche ore dalla carica il voltaggio è intorno agli 11v bè sicuramente è da buttare. Controlla poi il livello dell'acqua distillata(sempre se lo puoi fare perchè se è di quelle sigillate non si vede) e guarda se è ad un livello ottimale.

Comunque ormai, visto che d'inverno non userai molto la moto io aspetterei la stagione calda e poi la cambierei, sarebbe un controsenso cambiarla ora per poi rischiare che ti si scarichi troppo e doverla buttare via da nuova...poi fai come vuoi...
icon_wink.gif
Ciao
 
1172835
1172835 Inviato: 11 Feb 2007 11:18
 

Chiarissimo; farò come suggerisci icon_smile.gif
Grazie mille a tutti,
MaRu
 
8466315
8466315 Inviato: 11 Set 2009 7:42
 

Salve ragazzi mi chiamo christian, una domanda, io ho due batterie, una nuova ancora da caricare e una usata poco ma scarica perchè sono 4 mesi che è attaccata ad un beverly 500 fermo. Cosa devo fare???Non toccare quella nuova e caricare quella scarica del Beverly?




Aspetto risposte

Ciao a tutti Christian
 
8466997
8466997 Inviato: 11 Set 2009 9:36
 

Innocentinet ha scritto:


Ma lo sai come funziona un caricabatterie o no?
I carica batterie sono limitati in corrente e si comportano più o meno come dei generatori di corrente (E NON DI TENSIONE!!!). Qualsiasi carico tu ci colleghi, il caricabatterie continua a darti la corrente da te precedentemente ipostata, e quella sara sempre!! Per ricaricare una batteria ad esempio da 10 ampere imposto il mio caricabatterie a 1 ampere/ora e lui in 10 ore mi ricarica la batteria. 1 ampere non sono la stessa cosa di 12,5 ampere!! Te prova a mandare 12,5 ampere in una batteria da 10 ampere....poi fammi risapere! Quando lo fai però mettici davanti il muso che cosi ti ustioni ben bene la faccia!!! icon_wink.gif icon_lol.gif
La stessa cosa vale per l'alternatore della macchina, è limitato in corrente e più di quel tanto lui non da (anche se varia la sua tensione da 11v a 13 volt) icon_wink.gif

Quelli da te citati sono dei particolari caricabatterie a corrente costante che si usano per caricare particolari accumulatori (tipo quelli al NikelCadmio). I "normali" caricabatterie erogano una corrente proporzionale alla differenza di potenziale che sussiste tra i morsetti del caricabatteria (generalmente tra i 13 e i 14 volt) e della batteria. Per la legge di Ohm, maggiore è la differenza di potenziale, maggiore sarà la corrente erogata. Ovviamente a questo principio si contrappone il limite fisico intrinseco del caricabatteria, che non potrà mai erogare, se non per brevissimi periodi, correnti superiori a quelle per le quali è stato progettato (pena la sua distruzione). Mano a mano che la batteria si ricarica, si riduce la differenza di potenziale presente e proporzionalmente si riduce anche la quantità di corrente erogata. Questo è quello che avviene per le batterie piombo-acido. Il caricare la batteria con correnti pari a 1/10 della loro capacità è una buona norma per assicurare una lunga vita alla batteria stessa, ma teniamo presente che già gli alternatori presenti sui veicoli forniscono una corrente di gran lunga superiore a questa, ritenuta "ideale". Tenete anche presente che, se portate la batteria scarica all'elettrauto per la ricarica e quest'ultimo vi effettua la cosidetta "ricarica veloce", vi spara correnti anche di 40 o 50 Ampere sulla batteria e, francamente, non ne ho vista mai scoppiare nessuna, a meno che non ci si avvicini con una fiamma all'elettrolita in ebollizione, che, notoriamente, durante la fase di ricarica libera idrogeno nell'atmosfera circostante (aria + idrogeno = gas tonante).
 
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