Rieccomi! Fra sabato e domenica 150 km abbondanti di colline con misto medio e stretto, qualche pendenza notevole e qualche tratto mal asfaltato e con brecciolino. Girato da solo e anche con passeggera: prima mia figlia, poi mia moglie.
Le sensazioni: trovo che un monocilindrico (che non avevo mai avuto, ma guidati sì, dai 50ini anni 70 fino al Suzuki DR600 anni 80 di mio cognato) sia l'espressione più pura, in quanto semplice, della motocicletta. La vibrazione insita "é" motocicletta! Il suo pulsare 'tiene compagnia', come piacevole è il suono cupo dell'aspirazione quando si apre un po' di più il gas. Le differenze rispetto alle moto di 40 anni fa sono nel caso del Caballero di dettaglio: raffreddamento ad acqua, cruscottino digitale (miserrimo e praticamente inutile, rimpiango le lancette e di sapere quanto è carica la batteria non me ne può fregar di meno), abs (che meno si utilizza meglio è, penso), avviamento elettrico (questo benvenutissimo!).
Sabato mi sono ritagliato un'oretta abbondante per percorrere strade che conosco molto bene fra Monferrato ed Astigiano, con qualche divagazione su strade meno note. Tutto bene, la confidenza cresce, le sequenze di curve più naturali e fluide, le curve diventano curve e non spezzate geometriche...
Anzi, le sequenze a velocità praticamente costante le trovo più facili che arrivare ad una curva singola, magari in discesa, dove il togliere freno anteriore prima dell'ingresso a volte mi richiede ancora pensiero previsivo.
Domenica: subito dopo pranzo annuncio che vado a fare un giro, la figlia (22 anni) subito "posso venire anch'io?"; beh, giacca e casco ci sono, anche se l'ultima volta che l'ho portata non aveva ancora 10 anni ed eravamo sul Primavera ET3 di mia moglie. Solo che adesso è un po' più alta e pesa pure un po' di più… Le do due dritte su come salire e scendere, su come tenersi, su come farmi fermare. A scanso di rischi inutili, iniziamo con strada piana e quasi rettilinea per qualche km, tutto ok, bene, su in collina! E va benissimo anche in collina, sento il peso aggiuntivo ma nessuno sbilanciamento, sposta solo la testa e la sento fare corpo unico con la moto. Anche negli on-off-on nelle curve più lente i caschi non si toccano mai. Ad un certo punto mi passa un braccio in vita "perché le maniglie vibrano troppo e mi vengono le formiche alle mani". Passando in un tratto semiboschivo, vista incredibile: pochi metri davanti a noi una poiana (o falco) sorvola la strada con un lungo serpente fra gli artigli! Vedremo poi un'altra biscia serpeggiare sinuosamente sull'asfalto pochi km dopo. Al rientro, dopo un'oretta, mi dice che si è divertita, nessun timore, "quando mi ci porti di nuovo?".
Non scendo neppure dalla moto, mi vado a fare mezz'oretta da solo in attesa di vedere poi il GP (avete visto che bellezza e quanti sorpassi?
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Poi mia moglie rientra dal lavoro e porto anche lei. Mia moglie ha forse più esperienza da passeggera che io di guida: negli anni 80 è andata fino in Spagna, Normandia e non ricordo più dove con un fidanzato precedente, e dopo i suoi Garellino e Primavera ha guidato anche moto più grosse (R80GS). Non alta e leggera, averla dietro è un piacere (andando tranquilli non si tiene neppure, tiene le mani sulle sue cosce e via), e fino a 90/ora (soglia acustica, non velocistica) parlaparlaparla (si ammutolisce e mi piazza una notevole stretta di cosce solo quando vediamo il terzo ed il quarto serpente di giornata - il quarto invero defunto, travolto da altro veicolo non identificato).
Abbiamo girato in un raggio massimo di 15/20 km da casa mia, dove abito da 26 anni: beh, ho trovato una quantità incredibile di strade per me nuove, mai fatte, e mentre nei tratti più battuti abbiamo incrociato molti motociclisti (sono strade da turismo tranquillo, comunque non adatte alle ss), in altri tratti a me sconosciuti abbiamo percorso strade anche molto strette, con asfalto pessimo e molto brecciolino e giusto qualche pedone a passeggio. Dopo un breve tratto di inghiaiata, quasi in piano e che non mi ha dato problemi (a 20/ora, eh, cautissimo), siamo addirittura inaspettatamente finiti nel cortile di una cascina
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Quando siamo rientrati le ho chiesto un parere sulla mia guida: "tutto ok" (che detto da una moglie è un gran complimento!) e "quando mi fai provare a guidare?" e "mi sento più sicura in moto che in auto". L'ultima era decisamente una frecciatina ad alcuni miei momenti di guida 'spigliata' su quattro ruote.
Niente, sono contentissimo di essermi fatto questo regalo, non vedo l'ora di risalirci! Sono sceso con il sorriso, zero tensione fisica o mentale, nessun muscolo indurito, confermata l'impressione che avevo avuto guidando di avere schiena, braccia e mani rilassate.
Note tecniche: fra sabato e domenica ho alzato leggermente la posizione della leva cambio e tolto i gommini dalle pedane, guadagnando così maggior libertà per il piede sinistro (misura 45), nonché montato un portacellulare sul manubrio. Prossimo passo trovare un piccolo portapacchi per poter andare al mare portandosi dietro mutande, costume ed asciugamani.