Nota: Il report della Caucasian Marathon non sarà pronto a breve. Per ragioni che non sto a spiegare verrà scritto più avanti in autunno o inverno.
Visto che comunque quel pezzo di Turchia è un argomento che mi preme scrivere, vorrei comunque fare un report e descrivere quello che non è Georgia e Armenia, ossia quella Turchia meno famosa e fuori dai comuni giri turistici ma non per questo meno affascinante.
Prima parte. Fino ad Artvin km 203
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In Turchia ci sono stato per due viaggi in moto e che assieme hanno preso 6 settimane, 16000 km e che hanno coperto quasi l’intero territorio . Tra queste zone grigie della mappa c’erano le catene montuose del Yalnizcam, Mescit e quella più centrale del Munzur con le gole dell’Eufrate.
Al rientro dalla Caucasian Marathon abbiamo preso il valico di frontiera di Türkgözü tra la città georgiana di Akhaltsikhe e quella turca di Posof.
Alla frontiera georgiana siamo passati discretamente veloci, grazie anche al contributo di Daniel, che ricordandosi del suo passato lavorativo, ha incentivato il camionista turco a presentarsi ai controlli. Mentre alla barriera turca è stata più complessa. C'hanno fatto aprire i bauletti - senza poi guardarci più di tanto - e messo una moto sotto i raggi X. Ma in ogni modo ne siamo usciti vincitori
La strada che dal confine scende fino ad Ardahan è semplicemente spettacolare, attraversa due passi montani di circa 2500 m in un territorio quasi senza centri abitati con panorami che possono solo togliere il fiato.
Dopo Ardahan si svalica ancora facendo un terzo passo montano a 2400 m per poi precipitare vertiginosamente nel canyon scavato dal fiume Okcular sulla D010 fino ad Artvin a 200 m slm. La D010 in quel tratto è magnifica e guidare la moto sopra quel nastro d’asfalto risveglia il motociclista adventuring che è in tutti noi.
Abbiamo fatto pausa pranzo all’intersezione che proviene da Artvin e si dirama per la D010 o la sconosciuta D950, ai piedi della diga che nel 2009 stavano costruendo.
La pausa era necessaria, stanchi e affaticati ci siamo presi un’oretta prima di affrontare una delle strade che stanno sparendo dalle carte stradali della Turchia. Infatti mentre la percorrevo non ho potuto non fare un parallelismo con il viaggio del 2009, in cui molte delle strade che percorremmo erano in rifacimento con tratti nuovi come li si possono fare oggigiorno, altri sterrati ed altri ancora antichi. Così la D950 sta lentamente sparendo e lascerà il posto ad un’altra arteria di comunicazione grande, veloce ed efficiente; ma di contro sparirà lo spirito di quelle strade d’altri tempi costruite, per necessità che oggi sono obsolete, in ambienti magici che solo l’Anatolia centrale sa regalare.
Seconda parte. Da Artvin a Bayburt km 245
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Lasciata la baracchetta in cui pranzammo imboccammo la salita che ci porta sulla D950. il primo pezzo della strada è nuovo, dovuto alla costruzione della diga e a tratti offre panorami tipici delle gole georgiane e altri in galleria.
La guida è veloce fino a Yusufeli, tranne per i tratti in costruzione che sono abbastanza polverosi. La cosa drammatica è che questa foto è stata presa dentro ad una delle gallerie:
Non è nebbia ma polvere alzata dai lavori in corso e camion. Dentro lavoravano operai senza mascherine e occhiali!
Poi la strada si stringe fino a meno di una corsia ma scorci di gole strette e rocciose.
snapshot da Streetview.
Raggiunto Ispir la strada esce dal canyon e costeggia le colline offrendo uno spettacolo di panorama unico.
Qui un pezzo di strada, mi scuso per il rumore del vento ma sono filmati postati così come sono stati registrati.
Link a pagina di Youtu.be
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A fine giornata dopo 463 km siamo arrivati alla destinazione finale: Bayburt.
Una cittadina della Turchia non ancora permeata dal turismo. L'hotel che avevamo prenotato, Otel Dede
era pieno di lavoratori turchi, solo uomini. il personale era solo maschile e nessuno parlava inglese. Siamo stati l'attrazione di quell'angolo di città. Si sono fatti foto con noi e cercavano un dialogo per fraternizzare ma purtroppo con scarsi risultati.
Pure la cena è stata complessa da ordinare... ma questa è la Turchia nascosta...
Parte terza. Da Bayburt a Sivas km 403
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Per la tappa erano previste tre possibili opzioni:
- Diretta - tutta superstrada fino a Sivas.
- Media - passaggio a Kemah per le gole dell'Eufrate poi scollinare a Refahiye e terminare a Sivas.
- Lunga - passaggio a Kemah per le gole dell'Eufrate poi passare per Divrigi e tramite la D260 e D850 arrivare a Sivas.
Uno dei fattori principali che avrebbe orientato la decisione di quale itinerario scegliere sarebbe stato il meteo, erano giorni che nelle ore pomeridiane si formavano temporali a macchia di leopardo e trovarsi sotto al diluvio in gole remote non è molto saggio. Quindi avevamo appresso tutte e tre le tracce GPS in modo di aver la flessibilità di scegliere.
Quindi partiamo in direzione Erzincan, una volta raggiunta la D885, la strada inzia a salire fino a valicare a 2100 metri con bei panorami
Una volta ad Erzincan c'è la devizione per Kemah. La strada parte tra i campi e non sembra svelare quello che poi offrirà
Questa fu la seconda volta che intercettai l'Eufrate, e come nel 2014 anche questa volta ne rimasi sorpreso. Ok, è un fiume nella leggenda e forse questo condiziona il mio giudizio, ma ogni volta offre panorami veramente suggestivi
La questione Dirvrigi.
Già nel 2009 avevo pensato di passare da Divrigi ma non riuscii a metterlo nell'itinerario così l'ho inserito come possibilità della tappa di rientro dalla Caucasian Marathon. Divrigi fu una famosa città sin dall'antichità e oggi offre due spunti imporanti per la visita:
1. Moschea di Divrigi – La grande moschea di Divriği, venne costruita nel 1299 nella provincia di Sivas, per opera dell’architetto Hürremşah di Ahlat, dietro committenza del sultano Mengüçoğlu Ahmet Şah.
2. L’ospedale - costruito accanto alla moschea entrambi sono considerati dall’UNESCO, patrimonio dell’umanità, grazie agli intarsi di notevole pregio connotati da ornamenti floreali e geometrici.
A Kemah dovevamo prendere una decisione in funzione del meteo, e l'applicazione parlava chiara: ci sarebbe stata pioggia forte su tutta la zona compresa Sivas, il nostro punto d'arrivo.
anche nel 2019 Divrigi non mi vedrà
così belli bagnati arrivammo a Sivas in un Hotel stupendo che ci offrì una sorpresa...