Motorbikers ha scritto:
credo che questa discussione con i vari contributi, stia tirando fuori alcune cose importanti:
1. che sia o meno l'unica causa ( e probabilmente non lo è) dell'aumento della mortalità degli ultimi anni, l'inquinamento causato dalle auto, in particolare quelle a gasolio di ultima generazione, NUOCE ALLA SALUTE;
2. Incentivare l'uso delle moto/scooter di piccola cilindrata, può RIDURRE IL TRAFFICO e la qualità della vita;
3. Per incoraggiare l'uso delle dueruote, senza la pretesa che ogni automobilista diventi un centauro, si possono fare delle semplici leggi, anche a costo zero o minimo, APPLICABILI DA SUBITO
Speriamo che a qualcuno un po' su arrivi questo messaggio, visto che pare che in parlamento giaceva un disegno legge che poteva andare in questa direzione permettendo ai 125 cc di andare in autostrada. Poteva essere un inizio, ma come al solito non se ne è fatto niente
Ciao,
fosse così semplice ti darei ragione, ma mi sa che non lo è.
Primo punto, il tuo ragionamento sulle autovetture è quanto meno opinabile.
Oggi c'è lo spauracchio dei diesel per via del PM10. Il problema è che il PM 10 viene prodotto da qualunque combustione, anche da quella da legno o pellet e quindi viene data colpa ai diesel per inquinamento da polveri sottili quando il 70-80% è dovuta ai riscaldamenti e alle centrali elettriche sparse sul territorio. Oltre questo il PM10 è vero che crea problemi respiratori, tuttavia in soggetti non fumatori viene anche smaltito. La medicina del lavoro ha fatto dei test che un autista professionista non fumatore riesce a smaltire quello che accumula durante un turno di lavoro. Il problema semmai è in ambienti chiusi perché lì il rischio di accumulo progressivo esiste.
Un'altra cosa sono le polveri ultra-sottili, cioè quelle che il tuo fisico assimila e si focalizzano nel sangue, poi ci sono i metalli pesanti ecc ecc, ma quelli ci sono in ogni tecnologia per autotrasporti.
Per farti capire, il litio delle batterie delle auto ibride è altamente inquinante. Il materiale dei pannelli fotovoltaici stessa cosa. Quindi parlare delle auto così è riduttivo.
E' come il discorso viabilità. Il problema spesso è che le decisioni che vengono prese per risolvere un problema non sono organiche con le altre e quindi finiscono per avere un risultato limitato.
Punto secondo, è vero che se tu usi uno scooter per portare in giro una persona per 20km ci metti circa un litro di benzina e viaggi per circa 20 minuti, se fai lo stesso tragitto in auto ce ne metti 40 per un consumo di circa 10 km/l. Ma il vero problema è che quei mezzi portano in giro una sola persona e i tempi persi.
Perché in orari diversi da quelli di punta i tempi di percorrenza sono circa uguali come il consumo di carburante. E se tu quando arrivi trovassi da parcheggiare subito ridurresti i tempi di viaggio notevolmente.
Dirò di più in via teorica quindi al di fuori dell'orario di punta, e in condizioni di brutto tempo è quasi peggio usare lo scooter dell'auto perché il mezzo è più instabile, meno sicuro, ecc ecc.
La vera soluzione sarebbe che tutti usassero i mezzi pubblici.
Basta fare due conti.
Uno scooter porta in giro una persona e quindi genera un consumo per km a persona di 20 km/l.
Un'auto che porta un solo passeggero diciamo 14 km/l. Se tu usi quell'auto per portare 4 persone e non una il tuo consumo per persona è come se fosse 196 km/l.
Un bus fa in media i 4 km/l, ma porta 100 persone, quindi produce un consumo di 400 km/l se metti nel conto i passeggeri. Quindi la vera sfida sarebbe far usare i mezzi al massimo delle loro potenzialità.
Attenzione, questo non vuole dire che la tua posizione non sia condivisibile o che alcune idee non siano interessanti, è solo che cercare di dare una risposta con una visione parziale del problema è molto difficile.
Conta anche che è vero che le statistiche dicono che aumentando l'inquinamento sono aumentate anche le morti, ma bisogna stare molto attenti a leggere le statistiche.
Vedi è vero che è aumentato l'inquinamento, ma è anche aumentato il fattore di stress, è diminuita l'attività fisica, sono cambiate le abitudini alimentari, ecc ecc ecc.
E' come se provi ad analizzare le statistiche di impiego giovanile di oggi e le metti in relazione con le statistiche dell'ultimo secolo.
Nel 1915 i ragazzi facevano difficilmente più della V elementare e a 11-12 anni lavoravano già.
Nel 1960 i ragazzi per lo più studiavano fino a 19 anni, ma qualcuno che lavorava dai 14 c'era ancora.
Oggi è illegale mandare un ragazzo a lavorare prima della maggiore età e in più spesso i genitori possono permettersi di far continuare gli studi ai propri figli e quindi spesso i ragazzi fanno l'università e prima dei 24-25 anni non vanno a lavorare.
Ora è ovvio che se tu vai a fare una statistica sulla percentuale di popolazione che ha un lavoro fra i 14 e i 25 anni scopri che nel 1915 il 100% o quasi dei ragazzi a 14 anni lavorava, che il numero era del 70% negli anni 60 e che oggi è sotto quota 50% o anche meno.
Quindi il concetto è ti viene un'idea discutine proponila, ma non essere troppo superficiale nell'analizzare i problemi.