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Gli Ultimi Balcani - Considerzioni - [Report]
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15834318 Inviato: 19 Giu 2017 10:04
Oggetto: Gli Ultimi Balcani - Considerzioni - [Report]
 



31 Maggio 2017




Alla fine dopo mesi di preparativi - descritto anche qui: Gli Ultimi Balcani - Motivazioni, riflessioni e dialoghi - -
è arrivato il giorno della partenza.



Tappa semplice, tutta autostrada da Verona fino all'autogrill Secchia Ovest dove abbiamo fissato l'appuntamento per l'incontro con GC alle ore 12:00.



Tutto liscio, facciamo il pranzo che avevo preparato al sacco (panino con peperoni e uovo) caffè e si parte per Ancona. Il traghetto salpa alle 20:00 ma avevamo previsto di arrivare un po' prima per farci un giro per la città.





Arrivata l'ora dell'imbarco, saliamo a bordo e dopo doccia relax sul ponte







Poi la cena preparata da GC a base di bagnacauda con peperoni, acciughe al verde e insalata russa (quella vera!). Come si poteva pretendere di più?

Dopo cena la nave salpa, qualche foto di rito e poi letto. Domani da Spalato a Sarajevo per vie traverse con un po' di pista da farci.

 
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15834347 Inviato: 19 Giu 2017 10:30
 

01 Giugno 2017



La tappa odierna prevede l'arrivo a Sarajevo attraverso vie secondarie della Bosnia interna. La scelta di evitare i centri più famosi è dettata dal fatto che entrambi abbiamo già visto i centri principali e turistici di Croazia e Bosnia; e quindi abbiamo optato per un itinerario più rally-touring.

Dopo aver preso la strada statale 1 si devia sulla 62 e poi sulla 60.



Su questa strada c'è uno scorcio interessante all'altezza di Gardun:







Dopo Tomislavgrad s'imbocca la R419a. Il primo pezzo attraversa le campagne ma poi serpeggia tra le colline del parco nazionale di Blidinje.



Un pezzo di questo itinerario si trasforma in pista. Il fondo non è stato dei migliori perchè il manto stradale è fatto per alcuni km di ghiaia grossa non pressata. L'anteriore affonda per quasi tutta l'altezza del pneumatico. Basta fare attenzione e si va.



Bella invece è quando la strada diventa R419 e scende una bella gola all'altezza di Doljani e arriva sul lago fino a Konic.





















Da Konic a Sarajevo abbiamo mantenuto la strada state evitando il pezzo d'autostrada come da traccia. Non me ne ero accorto. La strada è piacevole.

Arrivati a Sarajevo abbiamo trovato il nostro hotel, su strada sterrata - ovviamente -, e dopo il lavaggio siamo usciti.



La mia ultima volta a Sarajevo fu il 2006, agosto. E' cambiata, i segni della guerra stanno sparendo e il centro ottomano è finalmente un cuore pulsante. Mi sono rasserenato a vedere come si è ripresa, di come ha fatto dei passi avanti. E' vero che a Sarajevo bisognerebbe trasferirsi per un po'. Lo so che non è molto ortodosso e posso essere accusato di blasfemia, ma Sarajevo e Istanbul le vedo sorelle.

























 
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15835701 Inviato: 21 Giu 2017 10:14
 

02 Giugno 2017



Questo è stato un giorno difficile. Lasciato Sarajevo ci siamo inerpicati per la strada statale M18.



Una strada spettacolare, che serpeggia tra le gole le alture fino a Foca.


Scusate la qualità ma sono prese dalla telecamera di bordo.

Dopo la strada diventa con un manto pessimo a tratti sterrato ma c'è da divertirsi. Forse meno per il gruppone di ungheresi che tra moto stradali e custom si sono mangiati un po' di polvere dalle nostre "cinghialate" icon_lol.gif.



Finisce ad una delle più belle frontiere che abbia mai fatto... sul mitico ponte di legno!







Siamo rimasti un'ora abbondante in frontiera ad aspettare che ci facessero passare!!





Ma poi, la strada per il Durmitor ci è stata aperta:











Abbiamo dovuto indossare le tute antipioggia ma ne valsa la pena! Il Durmitor è proprio molto bello, fatto in moto da solo vale il viaggio.









Scesi dal Durmitor la strada è spettacolare fino a Krnovo, poi è stata inserita una variante molto tortuosa... mai lasciare la P5!!



Strepitoso è il Monastero di Ostrog. Suggerisco la visita.











Arrivati a Danilovgrad abbiamo intrappreso un massacro! la P23/P15. Una stradetta microscopica, tortuosa da nauasea... non fatela!



Arrivati a Cettigne dopo 340km veramente faticosi, siamo arrivati alla struttura che avevamo scelto. La signora ci ha scambiati per altri che avevano prenotato e così, una volta accomodati ci ha fatti sloggiare. Ci ha trovato un posto da una amica sua, che non raccomando a nessuno. Un appartamento che puzzava di fumo, gli armadi con dentro le cose dei proprietari. Un cesso nefasto!



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Però la cena è stata soddisfacente, ma la città diciamo non è molto attiva la sera...







Per essere stata un ex capitale, lascia un po' desiderare... ma la stanchezza era molta
 
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15835703 Inviato: 21 Giu 2017 10:16
 

03 Giugno 2017



Sveglia alle 06:30, tanto nella puzza non si dorme e della colazione neanche l'ombra. Che postaccio siamo finiti! In ogni modo in marcia veloce verso Komani. La M2.3 che scende a Budva è proprio spettacolare:











e si arriva agilmente a Sveti Stefan






Uno degli obiettivi era vedere il lago di Scutari. Era dal 2009 che volevo farci un salto e per molte ragioni non ci sono riuscito a passare prima. Così invece di farci la E80, abbiamo tagliato per la strada vecchia M2 fino a Virpazar.



Poco prima dello svincolo:





Da quando hanno fatto il tunel i camion sulla M2 non ci passano più e la guida è veramente gradevole. La strada che costeggia il lago (P16) è a tratti molto panoramica in altri "ingrugnata" tra curve nella boscaglia. Ma è da farsi...















Il lago di Komani
Dopo aver fatto la frontiera, l'assicurazione ci siamo diretti agilmente a Komani attraverso la ormai famosa SH25.



Fate attenzione che la deviazione dalla SH5 a SH25 non è indicata, prestate attenzione al navigatore.

Uno degli scopi di questo viaggio era andare a Komani per fare l'ormani famigerato traghetto. L'input l'ho avuto al rientro dalle vacanze pasquali del 2014, quando al molo di Igoumenitza ho incrociato dei motociclisti piacentini di rientro dal tour albanese. Preventivamente, durante la pianificazione del viaggio, avevo sentito la compagnia Berisha e mi avevano detto che loro non avevano posto per via di un matrimonio che occupava tutto il ferry. Dopo qualche mail, mi dicono che forse avrebbero messo a disposizione altre imbarcazioni. Ora, non è che posso arrivare a Komani alle 18:00 e poi non c'è più posto! Quindi abbiamo cercato di arrivare il prima possibile senza però fare le corse. Quindi un po' incerti e dubbiosi abbiamo deciso di salire per vedere di persona come gestire la cosa.
Appena arrivati abbiamo capito che Berisha non è l'unica compagnia che fa la tratta Komani - Fierze. MA ZIO LAZZARONE! Averlo saputo prima, potevamo gestire il tempo in modo migliore. In ogni modo, abbiamo preso la Rozafa per 25€ a testa (conducente + moto). Al molo c'è un ostello che offre posti letto a 10€ a testa. Ci siamo accomodati, cenato e andati a dormire. Fate attenzione che la cena al molo è carissima e ingiustificata. Per 2 pesci di lago fritti, due insalate, acqua e birra hanno voluto 35€. Su come è finita non voglio dir nulla.







 
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15837018 Inviato: 23 Giu 2017 11:01
 

04 Giugno 2017



La mattina ci alziamo e il parcheggio è un delirio e le dove ci avevano detto di parcheggiare le moto è il punto più distante dall'imbarco, il punto più nascosto e per di più siamo bloccati. Allorché, mi girano i c******i già alle 07:00 del mattino (certo, non è difficile che incazzi, diciamo che sono un attimo irascibile), iniziamo a rompere il c***o a tutti e alla fine spostano le varie macchine, furgoni e riusciamo a mettere le moto sul traghetto.













e partiamo.















L'attraversata è anche piacevole, ma dura quasi 4 ore. Semmai dovessi tornare non credo la rifarò, non perchè sia brutta ma credo di averla sopravalutata. Prima di partire era un must, oggi giorno almeno considererei la possibilità di arrivare a Fierze via terra.

In ogni modo scendiamo che sono le 13:00 e ci dirigiamo velocemente verso la frontiera kosovara per poi sparaci a razzo a Decani. Il navigatore, una volta arrivati a Decani centro ci fa pigliare sta strada:



Questa è la parte facile:



OCCHIO! attraversa un bosco, e noi abbiamo trovato fango e pozzangherone che la moto scendeva a far sparire entrambe le gomme. Poco male, i fanghi fanno bene! icon_lol.gif Solo che i militari austriaci quando ci hanno visto scendere dal bosco invece che arrivare attraverso la strada principale con tanto di torretta di guardia si saranno chiesti: "E questi??? Ma ci saranno mona a venire giù di là con la strada bella asfaltata!"





In ogni modo, Decani vale tutto!!











Smaronati dal tempo perso sul traghetto facciamo un cambio di programma. Non si arriva più a tetovo come pianificato ma ci fermiamo a Prizren. Col senno di poi mi dico: e mano male!!!

Prizren è stata una scoperta, consiglio a tutti di fermarsi una notte:









































Dopo una cena meravigliosa siamo tornati all'hotel e abbiamo scoperto che c'erano anche altre 10 moto di targa slovena. Era un tour guidato di canadesi.

Prizren, una vera scoperta! Sarajevo e Prizren sono quello che cerco... icon_wink.gif
 
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15837021 Inviato: 23 Giu 2017 11:03
 

05 Giugno 2017



Alla mattina del 05 giugno sveglia presto e finalmente dopo due mattine senza colazione affrontiamo la battaglia al ristorante dell'hotel con chiacchiere con gli amici canadesi e sloveni. Sempre piacevole parlare di moto mentre si è in moto icon_wink.gif

Finiti i convenevoli, si aprono le danze e la strada che porta al parco nazionale di Sharr è veramente bella: prima in una gola e poi sale fino al passo e scendere a Gabbrice con belle curve e un ottimo asfalto. Così come quella che porta al confine macedone di Gilobocice. Dopo aver evaso le pratiche doganali scendiamo a Tetovo per visitare la moschea dipinta Sarena Dzamija.











Lasciato Tetovo siamo andati veloci sulla A2 fino a Novo Selo dove abbiamo deviato per il Parco nazionale di Mavrovo.



Nonostante la pioggia è stato divertente e soprattutto la sosta al magnifico Monastero di San Giovanni il Precursore (conosciuto nel cattolicesimo come il Battista).



















Lasciato il monastero siamo scesi fino a Debar. Dopo la cittadina si prende la R1201, un'altra strada super che finisce a Struga. Di lì dritti a Ocrida.

Ad Ocrida abbiamo preso possesso dell'hotel con vista.



Doccia e giro per la cittadina


























 
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15837023 Inviato: 23 Giu 2017 11:04
 

06 Giugno 2017



Dopo l'assaggio dalla frontiera a Komani, la tappa odierna ci porta in Albania e prevede due intermezzi di strada sterrata. La prima tappa è al monastero di Sveti Naum. Visita che consiglio di mattina presto, visto che già alle 09:00 i primi pulman arrivano e il sito è invaso è perde il suo fascino.


















Alcuni dipinti sono stati "accecati" dai musulmani in quanto è loro credenza che così fossero meno importanti.





Dopo pochi km dal monastero si entra in Albania, abbiamo seguito la SH3 fino alla deviazione per Maliq e abbiamo preso la SH71 fino a Gramsci.



La strada è in un primo momento asfaltata ma poi diventa un bella pista veloce che si riesce a percorrere a tratti anche agli 80km/h. Sulla vallata stanno costruendo una diga per fare un invaso artificiale. Dopo la diga in costruzione la strada scende in una bella gola







Pausa caffè a Gramsci





Dopo Gramsci la SH71 si devia per la SH89 e a Gostime si scende per la pianura fino ad incorciare la SH72.



L'arrivo a Berat è quasi immediato.

































Risaliti fino in cima a Berat dentro al castro, abbiamo cenato sulla terrazza dell'hotel con il cielo che si tinge di rosso...





ignari che all'indomani l'inferno ci avrebbe spalancato le sue porte...

 
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15837026 Inviato: 23 Giu 2017 11:06
 

07 Giugno 2017



La mattina, sveglia presto e colazione in terrazza. Sistemiamo le moto e via si parte.



La SH74 la si prende dalla parte di Gorica, il che offre una bella vista sulla città.



La a strada è subto sterrata, ma tranne le buche per il resto è facilmente gestibile.





e offre anche panorami belli:





Piano piano che si si allontana da Berat la questione inizia a complicarsi come una sorta di caronte che ci conduce piano piano all'infermo. Prime strade in salita con canaloni solcati dalla pioggia e sassi smossi alternati da momenti di buona strada...





Poi qualche cosa di strana l'abbiamo beccata:



PASSAGGIO PEDONALE SU UNO STERRATO??

in ogni modo si prosegue e tra momenti facili e altri meno si arriva a Buze





Quello fatto fino a questo punto:









Per pausa caffè. Abbiamo sulla groppa già 40km di sassi. E condurre moto così pesanti stanca molto rispetto ad un bel mono. Secondo le mie informazioni eravamo a metà altri 40 ci separavano dalla fine dello sterrato.

In ogni modo sulla carta sarebbe stata discesa tranne qualche punto in salita, quindi più gestibile:





Ma le cose si fanno più toste. Forse dal fotogramma preso dalla telecamere non rende molto ma vi assicuro che non è stato banale:



Tra questo pezzo e quello della prossima foto siamo stati inseguiti da 4 cani da pastore. Mi sono spaventato. Cadere con loro accanto sarebbe stato brutto.



Qui stavo pensando ai cani e avevo perso la serenità

Comunque si devo solo andare avanti:



Dopo le cose peggiorano...



La strada è dismessa con franette pure e tratti fangosi. Ogni tanto, quando si poteva una sosta:





to be continued...
 
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15837027 Inviato: 23 Giu 2017 11:07
 

Arrivati a Ballaban, soprannominato San Ballaban d'Albania, abbiamo incrociato una decina di fratelli disperati forse più di noi...

Stavo partecipando al Rally d'Albania:



Che nel giorno 07 giugno il nostro e il loro percorso s'incrociavano. "Sti pori cristi" erano talmente sporchi che noi sembravamo dei lords. Seduti a terra, assieme gli uni accanto agli altri accomunati dalla fatica della terra d'Albania, abbiamo scambiato un paio di parole di conforto reciproche. Ci hanno raccontato "cose che noi umani..." del tipo: Scendere e spingere.

Ora, non so quanti di voi hanno dei mono, ma il mio vecchio DR600 ha dei limiti che sono superiori alle mie capacità, non ho mai avuto difficoltà ad andare ovunque, ma questi hanno dovuto scendere e spingere dei mono da competizione! Porca t***a, non salivano dal fango che c'era e le auto in corsa dovevano attaccare i verricelli per andar su. Deve essere tosta... Soprattutto da gente che fa off-road a livello professionale.







Di certo abbiamo fatto la nostra bella figura icon_lol.gif anche noi. Non so se leggeranno mai questo report, ma se dovessero volevo rinnovare i complimenti per il coraggio!

-------------ALTRE FOTO DELLA GIORNATA-----------------------------------------



















 
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15837028 Inviato: 23 Giu 2017 11:08
 

Dopo aver lasciato San Ballaban d'Albania, la strada è piacevole fino a Kelcyre. Da lì s'imbocca la SH75 che offre un bel panorama su una strada molto motociclisitca.



La statalona che porta ad Argirocastro invece non è nulla di speciale, ma ci si può rilassare. Arriviamo nella città vecchia in altro e prendiamo posto in un bellissimo hotel "old Bazar" che straconsiglio. Dopo doccia, bucato e relax usciamo per il giro.

























 
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15837030 Inviato: 23 Giu 2017 11:09
 

08 Giugno 2017

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Sveglia sempre presto e colazione abbondante con litro di caffe per riprendersi dalle fatiche della STAGE 8.



E questa era una delle camere patronali dell'hotel:





In ogni modo si parte e si continua sullo stradone SH4 che conduce al confine greco di Kakavia (il nome e la strada per una volta coincidono icon_lol.gif). Fortunosamente deviamo sulla SH78











A Muzine si devia per la SH99 e dopo circa 7km c'è la deviazione sulla strada sterrata che porta al Syri i Kalter. L'occhio azzurro è una sorgente carsica con una portata di 6m^3/s e di profondità ancora ignota. In ogni modo dettagli tecnici a parte, la zona è "infestata" dalle favolose libellule blu.











Dopo la visita ripartiamo per Mesopotam, un nome evocatore del 2014, per poi prendere la SH97.



La strada bella che scende a sud è la SH98 non la SH97. Però per evitare di passare due volte da Saranda all'altezza di Kullurice Si deve imboccare la strada sterrata che arriva a Pllake (lo si vede bene [URL="https://www.google.it/maps/@39.8077997,20.1088865,3a,75y,221.05h,96.01t/data=!3m6!1e1!3m4!1ssvVMSP1d1Tgk5Cw_T6sEUA!2e0!7i13312!8i6656?hl=it"]QUI[/URL]). Vabbè, per me la SH98 è bella perchè altre ad essere molto guidata su fondo buono è il panorama "antico" che offre.







C'è pura una MSC che arrivà a Saranda


La SH98 finisce al confine greco di Sagiada, ma noi abbiamo deviato prima all'altezza di Xarrè per arrivare a Butrinto da sud. Il canale è dominato dal castello veneziano sul lato sud e dalla torre - sempre veneziana - dal versante nord.







Il braccio di mare lo si attraversa con la "chiattona"...









Appena scesi dal giro con la chiattona c'è il sito archeologico di Butrinto. Sebbene di siti classici ne abbia visti solo un paio in vita, questo devo dire che è interessante. La storia e gli investimenti che Roma ci fa sono importanti, così come i bizantini e dopo i veneziani.








[SIZE="2"]Questa foto ha i colori, la luce esattamente come piace a me in cui ho parlato nel 3D della pianificazione.[/SIZE]





Poi risaliamo la costa meravigliosa con l'idea di fermarci a Dhermi.

















In realtà non ci fermiamo a Dhermi ma proseguiamo fino a quasi Valona su un hotel sul mare



L'indomani sarà il nostro ultimo giorno in terra balcanica e una nota di malinconia sale
 
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15837032 Inviato: 23 Giu 2017 11:10
 

[size=18]09 Giugno 2017[/size]





Da valona siamo partiti agili per andare prima a Durazzo per inserire nel biglietto del traghetto anche la moto. Arrivati riusciamo a inserire la moto mancante e ci dirigiamo a Croia.

Con qualche difficoltà riusciamo a parcheggiare comodi a metà della via pedonale e di lì esplorare la parte antica della città.















Dopo la visita siamo scesi a Durazzo per l'imbarco, ma prima cena sulla panchina con pane e formaggio e acqua... Lek finiti!!!!!!





Alle 23:00 salpa e alle 08:00 è a Bari



Da qui mi aspettano 815km e per il socio GC 995 per il rientro alle nostre case.



La povera GS ora è dal meccanico: il giunto prossimale al motore del cardano si è rovinato e deve essere cambiato. Nonostante questo, "Gli ultimi balcani" è stato un viaggio che mi ha lasciato ancora molto; un "rituffo" in una terra che fino ad oggi mi ha dato molto, patria del mio primo giro in moto da solo, nave scuola dei viaggi, serenità e pace. I Balcani dalla Croazia, Bosnia, Romania, Bulgaria, Montenegro, Kosovo, Serbia, Macedonia, Albania e soprattutto la Grecia sono una terra che sa trasportare e getta le basi per chi vuole esplorare la Turchia. Conseguenza di questo viaggio sarà spero presto un Iran che è la continuazione naturale di quanto visto e vissuto fino ora.
 
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15837060 Inviato: 23 Giu 2017 11:35
 

Un canestro di riflessioni destrutturate e sparpagliate a terra per autodialoghi disarticolati.
Parte 1 - Il caffè. Nella memoria si è stampata un’immagine di me seduto ad un Shisha bar nei cortili nascosti di Sarajevo con il muezzin che richiama all’ultima preghiera.



Un’atmosfera di perfetta armonia tra me e il mondo che mi circonda e che mi ha accompagnato in molte sere balcaniche, anche se i luoghi erano diversi ma la sensazione era uguale: il piacere di essere parte di una realtà che dal 2014 mancava.
Nella visione occidentale del mondo orientale - inteso come impero ottomano - c’è l’indolenza e la pigrizia, spesso legate all’immagine dell’uomo seduto al bar a fumare e bere caffè.



Ma in questa immagine mi immedesimo e il caffè alla turca preso in queste circostanze ha un aroma e un gusto che non riesco a replicare. “Nella Turchia europea le caffetterie erano allestite con tappetini di paglia, coperte e cuscini; così i clienti sedevano a gambe incrociate a fumare.” e questa immagine riportata da un viaggiatore del XIX secolo ancora oggi la si può trovare in alcuni locali di Bosnia e Kosovo, e - per chi riesce a sintonizzarsi - forse avere le stesse sensazioni di quel tempo. In ogni modo è impossibile non notare la tranquilla felicità di stare seduti davanti al Chai o al Caffè. Questo è stato abbondantemente descritto nei diari di viaggio del XIX secolo, e noi europei abbiamo iniziato a costruirci l’immagine di un Oriente sensuale e pigro. Ed io ci sono cascato dentro e rimasto fino al collo. Inoltre il barone di Laveleye descrisse questo stato come l’assoluto godimento del dolce far niente (in italiano anche nel testo originale inglese). Secondo Laveleye i musulmani assorti nel loro kayf godevano del qui e ora senza pensare al domani e forse in queste circostanze mi è capitato anche a me.

Ancora sul caffè e sul tabacco. La prima caffetteria balcanica fu aperta a Belgrado nel 1552 e nel 1591 a Sarajevo. Erano locali abbastanza spartani in cui si poteva bere caffè e fumare la pipa. La pipa di tipo ottomano era di coccio con lungo stelo - una specie di narghilè ma senza acqua - ed erano sistemate lungo le pareti vicino alle panche di legno.

La diffusione del caffè e del tabacco nel mondo ottomano ha due storie separate. Mentre il caffè, essendo una prodotto che veniva da territori relativamente vicini (lo Yemen e/o l’Etiopia), venne introdotto verso la metà del XVI secolo, il tabacco invece ha una storia diversa. Provenendo dalle Americhe fu introdotto ad Istanbul ad alcuni marinai inglesi intorno agli inizi del XVII secolo. Il loro successo e la loro diffusione non fu comunque immediata e priva di ‘incidenti’. Il tabacco, ad esempio, conobbe in origine l’opposizione del sultano e delle autorità religiose; ed anche le caffetterie furono sotto il mirino che ne decise la chiusura, senza peraltro riuscirci, a metà del 1600. Il motivo risiedeva nel fatto che le caffetterie, che presto combinarono l’uso congiunto dell’assunzione dei due piaceri, rappresentavano una innovazione: erano cioè luoghi nuovi di socializzazione, che si collocavano al di fuori del controllo dello stato e della religione.

Ma tornando alle caffetterie, non era così inusuale che di sera panche, tappeti e stuoie venissero usate anche come letti dagli avventori - a gratis! -. I viaggiatori europei nei paesi balcanici hanno descritto in modo grottesco e sconcertato queste sistemazioni, in cui ricchi e poveri erano accomunati sul pavimento in modo promiscuo. All'epoca questi edifici venivano chiamati kavana o kafana (casa del caffè) ed erano frequentate da ogni classe della società ottomana. Normalmente, e in modo non molto diverso da oggi, si discuteva di tutto e si assisteva anche a recite, danze e musica oppure al gioco degli scacchi o backgammon.

Come si discuteva in altro 3D, in questa epoca - ma la si può ritrovare anche oggi - il caffè era un rito, era apprezzata la sua funzione cerimoniale come segno di ospitalità. Se ci pensiamo anche da noi il caffè ha questa funzione quando qualcuno ci viene a trovare a casa: "lo prendi un caffè?". Caffè e tabacco si sono mescolati in questi edifici attorno dal 1600 e non si sono più sparati.

Parte 2 - I pasti. Fino agli inizi del XX secolo, mangiare all’Orientale vuol dire utilizzare pollice, indice e medio della sola mano destra aiutandosi con un pezzetto di pane. Mai la sinistra; quella non la si può usare a tavola. L’educazione prevedeva di toccare solo il proprio boccone evitando quelli del vicino; anche se era considerato segno di educazione (e di estrema cortesia) che il padrone di casa dividesse un pezzo per l’ospite con le proprie mani e lo imboccasse. Questo pensiero mi è tornato alla mente in 0.01 secondi quando a cena nel ristorante di Prizren con svogliatezza ho imboccato un pezzo di cena con la mano sinistra.



In quel preciso momento, ma ormai tardi per tornare in dietro, i miei occhi sono caduti sullo sguardo di un anziano vicino che mi ha guardato schifato. In qualche modo bisogna parare il colpo per non sembrare il solito occidentale; sempre con lo sguardo e un movimento con la testa ed occhi mi sono scusato. Ho proseguito con la destra e nessuno se n’è strafregato che io mangiassi con le mani. Sono perfettamente conscio che il pregiudizio nostro contro le “dita unte” è ancora così forte che ci dimentichiamo completamente del significato rituale di bere e mangiare: non solo soddisfazione di bisogno fisico ma un segno di fratellanza e pieno di simboli. Un detto del Profeta Muhammad diceva: ”Cibo di due è sufficiente per tre, e cibo di tre è sufficiente per quattro” e ciò riassume la filosofia che sta alla base dell’ospitalità tipica degli arabi: offrire cibo all’ospite è parte integrante della loro vita. Non esiste il primo e il secondo, ma un pranzo con diverse portate servite nello stesso momento sul tavolo. L’anziano usava le mani e la sua abilità ed eleganza era molto gradevole da guardare.

Parte 3 - Le strade. Quella che oggi noi conosciamo come la penisola balcanica non ha avuto un nome fino al 1808 quando il geografo tedesco August Zeune la chiamo inizialmente Hamushalbinsel (penisola di Hamus) e successivamente Penisola balcanica. Questo perchè all’epoca si dava il nome in base alle montagne. Questa scelta è stata molto arbitraria perchè i Balcani (quelli veri sono oggi in Bulgaria) non costituiscono nè la catena montuosa più estesa ne quella più alta. In ogni modo la parola turca Balkan si riferisce ad una montagna impervia. Per di più tra la penisola balcanica e il resto dell’europa non esiste un vero confine e quindi molto studiosi antichi sono sempre stati in disaccordo su dove iniziasse e dove finisse. Thomas Arnold - autore di History of Rome e preside della public school di Rugby - scrive riferendosi alle sponde orientali dall’Adriatico: “una di quelle porzioni disgraziate del globo terrestre che, nonostante siano a diretto contatto con la civilizzazione, sono rimaste eternamente barbare”. Questo influì parecchio sulla cultura europea tanto che i viaggiatori sottolineavano spesso e deliberatamente l’arretratezza della regione, descrivendo percorsi a ritroso nel tempo man mano che ci si allontanava dall’occidente.
Molti viaggiatori passati definivano le strade “cose non degne di questo nome” e la mancanza di collegamenti diretti o ben tenuti ovviamente aveva impatti pessimi sulla velocità di circolazione anche delle idee. Riportano che Mostar Sarajevo poteva richiedere anche 3 giorni. Ma senza andare così lontano nel passato, il mio ricordo delle strade degli anni 80 in Jogoslavia era pessima, soprattutto quando si usciva dalle arterie principali di comunicazione. In realtà nel nostro viaggio abbiamo cercato queste strade antiche, strade che sono fuori dal turismo e dai traffici commerciali, proprio per voler di proposito fare un salto nel passato e vedere se quello che scrivevano nel XIX secolo fosse vero anche oggi. In parte credo di sì. Ma ne sono anche compiaciuto di aver potuto avere anche questa esperienza.
 
15837065
15837065 Inviato: 23 Giu 2017 11:36
 
 
15837431
15837431 Inviato: 24 Giu 2017 1:07
 

Bel report! 0509_up.gif
 
15837444
15837444 Inviato: 24 Giu 2017 7:18
 

Grazie
 
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