londinese ha scritto:
PS Per intenderci: se non sudi quanto me (di più è difficile!) e/o se sei disposto ad accettare di sudare un po’ di più per risparmiare e per avere un capo che puoi usare in una gamma più ampia di situazioni, potresti orientarti su una qualunque giacca non laminata con ampi pannelli di areazione apribili e chiudibili (Dainese d-explorer, le Clover, Alpinestars Valparaiso, etc), che puoi usare con pannelli aperti quando fa molto caldo, anche in Italia, e puoi usare nel nord Europa mettendoci sopra un sovragiacca impermeabile, meglio se ad alta visibilità; se cerchi tra l’abbigliamento dai ciclismo, puoi trovare dei sovragiacca con più prese d’aria che quelli da moto (dietro la schiena, sotto le ascelle, etc). Queste prese d’aria possono compromettere l’impermeabilità in situazioni estreme, ma io preferisco questo rischio a quello di bollire nel mio sudore – poi ovviamente queste cose sono soggettive.
Il mio grosso problema sono le situazioni intermedie, quando il tempo è incerto, non sai se piove o no, se piove esce il sole poi ri-piove di nuovo, etc. Ad esempio in uno dei miei ultimi giretti nella campagna del Surrey, a giugno, c’erano circa 18-22 gradi, e previsioni di tempo incerto e variabile. All’andata avevo dei sovrapantaloni antipioggia (sottilissimi) in gore-tex, della Held, sopra i jeans PMJ Vegas, e una giacca in pelle e tessuto (Revit Ignition 2) con sopra un sovragiacca giallo ad alta visibilità antipioggia. All’andata megasudata, al ritorno quindi decido di mettere nel bauletto gli strati impermeabili… e ovviamente per la legge di Murphy acchiappo una nuvoletta fantozziana che mi inzuppa fino all’osso; non potevo fermarmi, ma anche se avessi potuto fermarmi per mettere su gli strati impermeabili mi sarei inzuppato lo stesso. Nelle estati del nord Europa queste situazioni sono comunissime. Con una giacca laminata con prese d’aria non avrei fatto megasudate, e il peggio che mi sarebbe potuto capitare con l’acquazzone sarebbe stata qualche infiltrazione di pioggia se non fossi riuscito a chiudere le prese d’aria in tempo.
Queste giacche che ti ho citato non hanno particolari rinforzi, quindi non avranno una resistenza all’abrasione eccelsa (fatta eccezione per alcune Clover che usano Iron 1000 e altri tessuti utilizzati anche in capi omologati), ma questo è uno dei compromessi da dover accettare per risparmiare un po’. Se vuoi giacche con rinforzi in pelle o in superfabric devi mettere mano al portafogli!
Grazie a entrambi per le risposte, credo che il problema sia stato inquadrato bene e siamo arrivati al dilemma esistenziale del mototurista alla scelta della giacca: Laminato o non laminato?
Clover consente di indossare lo strato impermeabile della crossover 3 come se fosse una sovragiacca grazie a una buona elasticità e al taglio abbondante.
Credo che in un viaggio primaverile o estivo nell'est europeo o in scandinavia la vera sfida da affrontare sia l'escursione termica e per questo motivo tendo a non amare le giacche laminate perchè trovo che siano troppo soffocanti nelle ore calde se povere di prese d'aria e allo stesso tempo troppo esposte alle infiltrazioni se ricche di cerniere e feritoie varie che nel tempo tendono a perdere la "tenuta"..
La mia soluzione un po' grezza sarebbe quella di avere sempre un completo da pioggia "serio" a portata di mano e vestirmi quando il meteo lo richiede e contare sullo strato antiacqua interno finchè si incontrano poche goccioline..
Poi personalmente ritengo fondamentale un cambio di calzini e maglietta "tecnica" asciutti nel baule, la pioggia è fastidiosa ma la schiena zuppa di sudore è ancora peggio