Un po' in ritardo
arrivo anche io con le mie impressioni sul raduno e sul viaggio che mi ha portato a Malcesine e riportato a casa. Come mia abitudine non ho praticamente fatto foto ma vedo che ce ne sono parecchie a ricordo dell'evento.
Il mio secondo Tingarda, visto che lo scorso anno mi ero parecchio divertito, avevo trovato bella gente, motogiri interessanti, ospitalità ottima ho deciso di tornare. E ho fatto bene!
Piccolo prologo, weekend di Pasqua. Ricevo la gradita notizia che alla spedizione svizzero-piemontese si unisce anche l'amico Angelo da Genova (angy452); è un piacere rivederlo... la scorsa stagione per varie vicissitudini sue e mie non siamo riusciti a fare nemmeno un giro insieme!
Si prenota una tripla, si definiscono i dettagli dell'avvicinamento e ci si dà appuntamento all'uscita Como Sud dell'A9 (che scopriremo essere nel frattempo diventata Como Centro...) perché per raggiungere il Garda da Svizzera, Piemonte e Liguria in moto è disdicevole fare la strada più breve.
Precisi come orologi svizzeri (in onore di tio...
) la mattina di sabato ci si ritrova al luogo dell'appuntamento, pieno di benzina dal gentilissimo benzinaio (te possino...
) e la necessità "fisiologica" di un caffé ci impone una sosta al primo bar (al secondo in realtà... il primo l'ho clamorosamente mancato mentre cercavo di interpretare le indicazioni del navigatore. A ri te possino...
). Il bar si rivela un'ottima scelta, una barista senza voce (ma con tutto il resto al suo posto - copyright by tio
) allieta la (mia seconda) colazione.
Si riparte per il noiosissimo trasferimento verso Lecco, poi la salita verso la Valsassina ci rimette in pace con il mondo e con la guida della moto
! Siccome l'appetito vien mangiando, ci inerpichiamo verso il Culmine di San Pietro, qui, per superare il classico "vecchietto col cappello" alla guida di una Fiat Panda, vogliamo sfruttare la sosta a causa di un cantiere di taglio piante ma rischiamo il litigio con uno degli operai che pensava che lo volessimo investire (e tri te possino...
). Passato il culmine scendiamo verso la val brembana passando per le bellissime gole dell'Enna, quindi risaliamo verso Dossena e il passo Zambla. In due poiché il terzo, tio, guidato dal navigatore satellitare della sua nuova ammiraglia tedesca con l'elica nello stemma
, effettua una deviazione che gli fa aggiungere una quarantina di minuti e altrettanti chilometri - metro più, metro meno - e, non contento, si concede anche un bell'andirivieni mancando un bivio
! Poco male, lo aspettiamo al passo dove, vista l'ora, pensiamo bene di rifornire lo stomaco con un piatto di casoncelli alla bergamasca degno di nota.
La strada da percorrere è ancora lunga perciò ripartiamo scendendo in val Seriana, poi risaliamo verso il colle Gallo e ri-scendiamo verso la val Cavallina, da lì un'altra salita verso Colli san Fermo e discesa verso il lago d'Iseo poi Polaveno e la Valvestino lungo quello che è stato poche ore prima il percorso del motogiro del raduno. Alla diga di Valvestino facciamo una sosta e ci rendiamo conto di essere un po' cotti...
decidiamo quindi di tagliare un pezzo del percorso e di traghettare sul Garda (la forra di Tremosine è destino che io non riesca a percorrerla
).
Arriviamo finalmente alla Speckstube e ci iscriviamo al raduno, bellissima la polo celebrativa subito indossata.
Un po' di difficoltà nelle comunicazioni (chiamo io, chiama lui, nessuno risponde) non ci permette di incontrare subito gli amici del gruppo Lombardia ma, dopo un passaggio in albergo a lasciare le borse, li ritroviamo a ora di cena già a tavola
alle prese con il famoso stinco. Ci hanno tenuto il posto al loro tavolo: e stinco sia anche per noi!
La serata trascorre tra la cena, la birra, la musica e la lotteria dove, come mio solito, non vinco nulla
! La "cottura"
che già si era manifestata in Valvestino ci costringe a chiudere presto le danze e ritirarci nei nostri appartamenti dove, dopo le danze, inizia il concerto... ma questa è una storia che ho già narrato, non vorrei essere ripetitivo.
Domenica mattina, sveglia abbastanza presto, colazione abbondante e formalità alberghiere. Ci attende il motogiro. Alla Speckstube un veloce saluto agli amici che non parteciperanno al giro
e via verso il monte Bondone, con sosta al lago di Cavedine per la foto di gruppo. Piacevole la salita da questo versante (inedita per me), gradevoli le temperature in cima (giusto la settimana precedente si gelava, non solo qui), e piacevole anche la discesa verso Sarche dove ci attende il pranzo alla cantina Toblino: ottimo, peccato non poter "esagerare" con il vino.
Dopo pranzo per la spedizione svizzero-ligure-piemontese il raduno termina.
Salutiamo chi rientra a Malcesine e partiamo per il rientro, sempre seguendo strade "divertenti", che quelle veloci non ci piacciono.
Da Sarche torniamo verso Riva del Garda passando per Comano Terme e Fiavè quindi la bellissima Val di Ledro con sosta a Storo, al bar dei motociclisti. Proseguiamo per il lago di Idro, quindi il passo del Cavallo (nulla di che...solo un passo in più per la collezione
), Lumezzane, la Val Trompia e alla fine autostrada da Ospitaletto.
A fine giornata il contachilometri segnava poco più di 800... di cui 600 di curve e divertimento
. A fine weekend un altro bellissimo evento ting'avert da ricordare. Un ringraziamento ai miei compagni di viaggio e di raduno, a tutti gli amici reincontrati a Malcesine e a quelli conosciuti in questo weekend, a jackseba e a tutta l'organizzazione del Tingarda che ha raggiunto il lusinghiero traguardo delle 10 edizioni e infine al Ting'avert che ha reso possibile tutto questo. Due altre belle giornate di moto e amicizia messe nel carniere!
In ultimo un ringraziamento a chi si è letto tutta la solfa fino qui...