Cesco90 ha scritto:
Io studio i materiali...e dato che nessuno sa con che criteri sono state progettate le calotte
Le calotte sono progettate per resistere a temperature di 50° per 5 ore (è uno dei test che devono passare per l'omologazione.
Cesco90 ha scritto:
e soprattutto l'interno io non metterei mai un casco in un "forno" anche se a 30°C.
Considerando che la temperatura della pelle e' ben superiore ai 30°, non dovresti nemmeno indossare il casco per paura di rovinare l'interno a contatto della pelle
Cesco90 ha scritto:
Anche perchè chi studia queste cose sa che bisogna sempre chiedersi quella temperatura dove è stata misurata? All'interno della asciugatrice potrebbe esserci benissimo una temperatura maggiore in alcune aree. I materiali plastici non rispondono mai bene al calore, all'umidità e alla radiazione luminosa.
Hai detto bene: materiali plastici (l'ARAI è però in fibra) e radiazione luminosa (che in una asciugatrice non è presente)
Cesco90 ha scritto:
Infatti non capisco chi lascia il casco sulla moto al sole...
Se sei in coda al sole lo togli? e guarda che se hai un casco appena appena scuro, il 40° di temperature sulla calotta li raggiungi come niente.
Cesco90 ha scritto:
Poi essendo un casco in fibra il calore aumenta le reazioni all'interfaccia tra fibra e resina...
Parliamo di 30°/40°, che rappresentano una temperatura a cui in casco è sottoposto costantemente nell'esercizio delle sue funzioni.
Cesco90 ha scritto:
Sarò anche fissato ma questo deriva da cose che ho studiato... poi ognuno fa come crede...
Non nego che tu abbia studiato queste cose, ma mi sembra decisamente esagerato come approccio (ripeto, stiamo parlando di temperature a cui, specie nell'Italia del sud, i caschi sono sottoposti da giugno a settembre
Cesco90 ha scritto:
Poi i guanciali e la parte in tessuto non è spessisima, non ci metterebbe molto ad asciugare...
Ho un ARAI DNA con gli interni smontabili... lavati e stesi in casa... dopo 72 ore la gommapiuma era ancora umida...
Cesco90 ha scritto:
Esempio stupido: ci sono confezioni di plastica chiuse con la roba da mangiare dentro che vanno in forno e servono per mantenere il cibo morbido. Esistono e non si muore se si usano. Ma io non mangerei mai una cosa cotta in quel modo perchè so quanto la temperatura aumenti la migrazione delle sostanze (plastica -> cibo). Ma appunto, esistono e non si muore a mangiarle...
Si, ma stai parlando di un FORNO... e la cottura degli alimenti non la fai certo a 30/40 gradi.
In breve... se avesse parlato di un phon da barbiere, di una asciugatura a 50° o appoggiato su un termosifone (decisamente troppo caldi) o ancora alla luce diretta del sole (raggi ultravioletti) avrei detto di no, ma 30 gradi in una asciugatrice....
Un'asciugatrice non fa altro che soffiare aria alla temperatura programmata accelerando l'evaporazione dell'acqua.