14578406
Inviato: 17 Ago 2013 7:15
Oggetto: Il tarlo della moto vecchia
Tempo fa avevo parlato della scimmia della moto nuova, la voglia di una moto nuova, ma senza sapere bene quale
La scimmia della moto nuova
Ora vorrei parlare del tarlo della moto vecchia, che comincia a rodere poco tempo dopo che ci siamo comprati la moto dei nostri sogni.
Da nuova era meravigliosa, tutta lucente, cromata, scintillante, odorosa di nuovo. Ne eravamo orgogliosi, la decantavamo in tutti i siti di motociclismo, eravamo i suoi fieri sostenitori, la proponevamo ai giovani come esempio di moto perfetta, di moto per tutte le stagioni.
L'avevamo accessoriata spendendoci un mucchio di soldi. Le avevamo cambiato il manubrio. L'avevamo munita di un cupolino se non l'aveva di serie, cercando per (costosi) tentativi il migliore, il più protettivo e il più aerodinamico; e alla fine rinunciando a trovare un parabrezza che fosse allo stesso tempo aerodinamico, protettivo e privo di vortici (non esiste, fatevene una ragione).
Avevamo aggiunto al cruscotto una quantità di strumenti e accessori più o meno utili; un orologio, un telepass, una videocamera, un termometro dell'olio...
Avevamo cambiato gli ammortizzatori di serie con altri, sempre costosi, consigliati dagli amici. Sempre cercando l'assetto ideale, la tenuta di strada di una supersportiva e la morbidezza di una fuoristrada, il massimo numero di regolazioni possibili (tanto da farci venire la nevrosi nella ricerca della taratura ideale).
Avevamo cambiato gli scarichi con altri (sempre costosi) più o meno legali, che garantivano mezzo CV in più ma davano allo scarico un suono entusiasmante (stranamente poco gradito alle forze dell'ordine).
Avevamo cercato di migliorare le prestazioni del motore, con un tipo speciale di filtro, con un costoso olio a bassa viscosità a caldo e a freddo (arrivando a un passo dal grippaggio). Ma avevamo dovuto battere in ritirata davanti al costo di un nuovo albero a camme che prodigiosamente migliorava la coppia e l'allungo, la potenza e i consumi.
Avevamo montato una nuova batteria di grande capacità, autoscarica quasi assente, bassa resistenza interna per facilitare l'avviamento del motore.
Avevamo caricato la povera mula di una quantità di borse da serbatoio, borse laterali, bauletto tanto da trasformarla in un TIR.
Ma dopo anni di accanimento terapeutico, un mattino ci eravamo svegliati con l'intuizione che la nostra decantata e coccolata cavalcatura aveva raggiunto i suoi limiti. Che anche insistendo con le migliorie più di tanto non avrebbe potuto dare.
E questa intuizione era diventata una convinzione profonda, una certezza. Poco alla volta non riuscivamo più a vederci sotto gli occhi quell'orrendo polmone che ora languiva in garage senza le nostre amorose cure, coperto di polvere e con le gomme mezze sgonfie.
E avevamo cominciato a consultare i siti dei costruttori, alla ricerca della nuova moto dei sogni, che riscattasse le insufficienze della vecchia che intanto continuava a ingombrare il garage. Bisognava disfarsene, per fare posto alla nuova sposa.
Ma stranamente, nonostante tutti i miglioramenti e gli accessori aggiunti, nessuno voleva prendersene cura. Anzi, più le modifiche l'allontanavano dal modello di serie originale, meno riusciva gradita ai possibili compratori. Era come una bella ragazza, passata però per troppi letti e un po' sciupatina.
Allora era cominciata la ricerca del concessionario ideale, quello che ti vende la nuova moto dei tuoi sogni con lo sconto e allo stesso tempo è disposto a farsi carico della vecchia bellezza un po' sfiorita allo stesso prezzo che offrono i privati. Illusione, capiremo presto. I concessionari non sono dei polli e sono bravissimi a scoprire nella nostra amata qualche difettuccio nascosto che la deprezza subito del 20% o di 2000 euro; è il loro lavoro, devono pur vivere...
E continua così per mesi, anche anni, la ricerca di una soluzione. Si mettono su tutti i siti disponibili offerte di vendita con descrizioni mirabolanti della nostra moto; possibile che nessuno ne sia attirato ? In verità c'è molta concorrenza; ci sono sempre quelli che, sordi alle esigenze di solidarietà o bisognosi di soldi subito, vendono a prezzi stracciati la loro moto facendo passare in coda la nostra, che Dio li maledica.
Alla fine, di solito poco prima delle vacanze estive, forse troveremo il pollo inspiegabilmente attirato dalla nostra bella ormai sfiorita e impolverata (le moto invecchiano, sapete; sopratutto se si sentono trascurate), o un generoso concessionario che ci fa la grazia di liberarci di quel rottame invendibile ("solo perchè lei mi è simpatico") a un prezzo di rapina; ma consolandoci con una nuova moto, tutta lucente, cromata, scintillante, odorosa di nuovo. Una nuova sposa. Così gira il mondo.