ansetup ha scritto:
Anchio mi associo tendenzialmente ai concetti espressi da "Stefano 60"..... , semplicemente perchè mi ritrovo nel modo di agire da lui espresso , in un tale contesto di guida.....
Personalmente , tendo a gestire lo scivolamento della ruota posteriore in accelerazione principalmente tramite la pressione sulla pedana esterna (....riduzione dell' inclinazione....) , accompagnata (...ovviamente...) da un' accurata parzializzazione del gas....
In un tale contesto , la mia unica azione sul manubrio è quella di "accompagnare" la deriva posteriore per evitare di perdere la linea cercata , senza spingere in alcun modo , ma cercando di mantenere una presa il più "leggera" possibile per non perdere in sensibilità.....
Ecco...., oltre ad una buona tecnica , a mio modesto parere è proprio il livello di sensibilità di chi guida a permettere di gestire con cognizione di causa la deriva posteriore , in modo da "usarla" per far strada....
Tornando alla domanda dell' autore del topic , la "linea" che separa uno sliding ben gestito da un hi-side è , secondo me , tanto più "definita" quanto più le variabili in gioco concorrono a renderla tale.....
Provo a spiegarmi meglio....: le principali variabili in gioco sono , a mio modo di vedere , l' agire del pilota , un buon setting (....ovviamente "dedicato" a chi guida....) , pneumatici che diano buon feedback e che abbiano la "creanza" di farsi gestire con progressività , loro range termico di esercizio e qualità del fondo.....
Una o più di queste variabili (....ciascuna a suo modo , ma il discorso diviene forse troppo lungo.... ) , possono concorrere a trasformare il più gustoso sliding in accelerazione nel più "bastardo" degli hi-side.....
Quando in passato praticavo agonismo , sono stato (....ovviamente.... ) vittima in diverse occasioni (....preferirei non fare "numeri".... ) di perdita di controllo del posteriore in accelerazione , e spesso mi sono dato spiegazioni diverse.....
Un piccolo avvallamento del fondo , un assetto ottimale non "trovato" , la gomma posteriore non ancora a "regime termico" , ecc. , ecc......
Al di là di tutto , rimaneva comunque la certezza che era stato il pilota a non saper gestire la situazione , non tenendo conto dei "limiti" del momento e delle variabili in gioco , prendendo eccessivi rischi nel tentare di far rendere al meglio il "pacchetto" disponibile....
Personalmente , tendo a gestire lo scivolamento della ruota posteriore in accelerazione principalmente tramite la pressione sulla pedana esterna (....riduzione dell' inclinazione....) , accompagnata (...ovviamente...) da un' accurata parzializzazione del gas....
In un tale contesto , la mia unica azione sul manubrio è quella di "accompagnare" la deriva posteriore per evitare di perdere la linea cercata , senza spingere in alcun modo , ma cercando di mantenere una presa il più "leggera" possibile per non perdere in sensibilità.....
Ecco...., oltre ad una buona tecnica , a mio modesto parere è proprio il livello di sensibilità di chi guida a permettere di gestire con cognizione di causa la deriva posteriore , in modo da "usarla" per far strada....
Tornando alla domanda dell' autore del topic , la "linea" che separa uno sliding ben gestito da un hi-side è , secondo me , tanto più "definita" quanto più le variabili in gioco concorrono a renderla tale.....
Provo a spiegarmi meglio....: le principali variabili in gioco sono , a mio modo di vedere , l' agire del pilota , un buon setting (....ovviamente "dedicato" a chi guida....) , pneumatici che diano buon feedback e che abbiano la "creanza" di farsi gestire con progressività , loro range termico di esercizio e qualità del fondo.....
Una o più di queste variabili (....ciascuna a suo modo , ma il discorso diviene forse troppo lungo.... ) , possono concorrere a trasformare il più gustoso sliding in accelerazione nel più "bastardo" degli hi-side.....
Quando in passato praticavo agonismo , sono stato (....ovviamente.... ) vittima in diverse occasioni (....preferirei non fare "numeri".... ) di perdita di controllo del posteriore in accelerazione , e spesso mi sono dato spiegazioni diverse.....
Un piccolo avvallamento del fondo , un assetto ottimale non "trovato" , la gomma posteriore non ancora a "regime termico" , ecc. , ecc......
Al di là di tutto , rimaneva comunque la certezza che era stato il pilota a non saper gestire la situazione , non tenendo conto dei "limiti" del momento e delle variabili in gioco , prendendo eccessivi rischi nel tentare di far rendere al meglio il "pacchetto" disponibile....
mi piace hai espresso concetti importanti e reso bene l'idea.
Grazie