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Inviato: 15 Gen 2013 0:44
Oggetto: Il nostro viaggio a Nordkapp
Di seguito il resoconto dettagliato del nostro viaggo a Nordkapp, per vedere anche le foto potete visitare la pagina dedicata al viaggio su Link a pagina di Imageandbike.wordpress.com
Buona lettura.
6 Agosto 2011, finalmente il tanto bramato viaggio a Nordkapp anche per me, Big Mama (BMW R1200GS Adventure) e Sofia, la mia fida passeggera che affronta a testa alta il suo vero primo viaggio in moto, con una meta epica direi!
I paesi toccati: Svizzera, Germania, Danimarca, Svezia, Finlandia, Norvegia, Repubblica Ceca. Km percorsi totali 11.500 circa
6 Agosto 2011: partenza ore 8:00 Napoli (Italia) - Lugano (Svizzera) circa 900km
Sveglia alle 5:30 per un'ottimistica partenza alle 6:30 insieme a una coppia di amici anch'essi in sella a R1200GS ADV, ma una cosa e un'altra fanno lievitare l'orario di partenza alle 8:00, per la serie il buongiorno si vede dal mattino. Così, i vani propositi di me e Max di partire di mattina alla buon'ora diventa una chimera per i giorni a seguire. Vabbuò, in sella e apriamo le danze con il primo di una lunghissima serie di rifornimenti di carburante e con una giornata di caldo torrido infernale. Arrivo a Lugano con pioggia battente e un pò di atmosfera noir per trovare l'albergo, presso il quale si provvede ad asciugare giubbotti pantaloni e stivali! Per Sofia è stato un duro imprinting ma ha avuto il suo buon esito. Dulcis in fundo, cenetta rimediata in ristorante con simpaticissimo cameriere partenopeo.
7 Agosto: Lugano (Svizzera) - Ulm (Germania) via Zurigo attraversando il Passo del San Gottardo circa 400km
Partiti da Lugano si opta per una colazione sul Lago di Como che termina tardi e con un principio di pioggia che ci accompagnerà fino in Germania. Arriviamo al tunnel del San Gottardo sotto un'acqua battente allucinante, i nostri completi antiacqua fanno la loro porca figura; incontriamo due ragazzi tedeschi di ritorno da un raduno di Vespe Piaggio nelle Marche, nervi d'acciaio considerata l'acqua che viene giù. Iniziamo ad apprezzare l'attenzione rivolta ai motociclisti sotto forma di armadietti a loro dedicati per l'asciugatura dei giubbotti e altre chicche del genere. Pranziamo e iniziamo a battere l'asfalto tedesco (ottimo) sotto il solito fiume d'acqua arrivando nella splendida cittadina di Ulm verso le 22:30. Terminiamo la giornata presso un take-away indiano.
8 Agosto: Ulm (Germania) - Stoccolma (Svezia) con imbarco a Puttgarden (Germania) e sbarco a Rodby (Danimarca) e tappa pranzo a Copenaghen (Danimarca) circa 950km
La partenza da Ulm avviene sotto una bella giornata di sole che presto si tramuta in pioggia costante, tonnellate d'acqua vengono solcate dalla moto stracarica, io e Sofia conversiamo placidamente tramite interfono coadiuvati da un grande senso della strada dei popoli nord-europei che alla vista di una moto nello specchietto si spostano cedendo strada senza batter ciglio. L'autostrada tedesca mette a dura prova i nervi appena inizia a far buio, causa stanchezza. Arriviamo verso le 23:30 in un albergo verso Puttgarden, un simpatico ristoro di proprietà di un appassionato motociclista, vista la moto che campeggiava nella hall; ceniamo e a nanna. Il mattino sempre piovoso ci porta a Puttgarden pronti all'imbarco per la Danimarca. Assicurate saldamente le moto tramite le cinghie in dotazione al traghetto, il mar Baltico si apre ai nostri occhi in tutta la sua potenza. Tocchiamo terra e ci dirigiamo verso Copenaghen attraversando il Guldborgstunnellen e il Faro Bridges (veri e propri capolavori ingegneristici). A Copenaghen pranziamo al Mc Donald's per poi dirigerci verso Stoccolma dove arriveremo in serata tarda, circa le 23:30. Qui, una volta sistematici in albergo, io e Max iniziamo a cercare un posto dove parcheggiare le moto (non c'era un buco), la cosa si protrae per ben due ore di giri assurdi e garage chiusi, fino a quando la pietà del direttore dell'albergo ci permette di essere ospitati nel garage di un altro albergo. La mattinata si apre con un bel giro di Stoccolma a caccia di magnetini e adesivi per le borse laterali, nonchè un pantalone da moto nuovo per Max. Stoccolma è molto bella, soprattutto la parte vecchia, ma il fatto che alle 18:00 chiudono quasi tutti mette una certa tristezza.
12 Agosto: Stoccolma (Svezia) - Helsinki (Finlandia) con imbarco su nave "Amorella" della Viking-Line e sbarco a Turku (Finlandia) circa 8 ore di navigazione lenta
Ci imbarchiamo a Stoccolma per Turku, la nave si presenta molto bene, grande e accogliente, prendiamo una cabina doppia ben confortevole e pulita. La navigazione lenta permette di godere degli splendidi atolli svedesi del Mar Baltico, veri e propri rifugi solitari per i fortunati svedesi che vi hanno casa. Il panorama alla vista è quanto di più rilassante si possa immaginare e ne assaporiamo il gusto. Lo stesso panorama ancor più mozzafiato si presenta verso l'alba quando il rosa del cielo accarezza le sagome scure degli atolli su di un mare fermo e scuro, paradisiaco. Sbarchiamo a Turku verso le 9:00 e la prima cosa che ci accade appena messe moto sulla terraferma è essere fermati da un solerte poliziotto motociclista che ci sottopone alla prova del palloncino, fortunatamente abbiamo deciso di non toccare alcolici per quasi tutto il viaggio. La città di Helsinki si manifesta in tutta la sua bellezza e vitalità, strade splendide con negozi curatissimi e una zona turistica ben messa. Io e Sofia crolliamo sul letto e solo verso il pomeriggio usciamo, trovando un ristorante ottimo dove tutti e quattro degustiamo della carne sopraffina e la prima e unica pinta di birra fino ad'ora.
13 Agosto: Helsinki (Finlandia) - Kuopio (Finlandia) con sosta al Lago di Sysma circa 400km
Iniziamo col dire che lasciando Helsinki inizia una sorta di tortura da velocità massima consentita in strada, si oscilla tra i 60km/h e gli 80km/h, quindi la guida diventa dopo un pò stancante, noiosa direi. A venirci incontro è questa regione denominata la Terra dei Laghi con la splendida e lussureggiante vegetazione finlandese e il numero altissimo di specchi d'acqua, una compagnia molto intrigante che ci ha ammaliati tutti, numerose infatti le soste per ammirare annusare e sentirci liberi nel nulla. Tra le soste quella nella cittadina di Sysma, dove c'è l'omonimo lago e dove abbiamo incontrato tanti motociclisti locali e norvegesi molto socievoli e simpatici. Ci siamo rinfrescati i piedi nel lago godendo di un caldo sole e di una splendida location. Siamo poi ripartiti per Kuopio, dove io e Sofia abbiamo pernottato in uno splendido camping (Matkailukeskus Rauhalahti) in una simpatica Hhytte, un grazioso bungalow di legno perfettamente isolato termicamente e molto pulito, il bagno naturalmente fuori ma addirittura con docce idromassaggio e spazi ampi e dotati di tutti i comfort. Il costo del camping è stato di circa €30,00 per la notte in due, quindi irrisorio direi.
14 Agosto: Kuopio (Finlandia) - Rovaniemi (Finlandia) circa 500km
Partiamo da Kuopio in direzione Rovaniemi, la capitale della Lapponia. La strada diventa tortuosa in alcuni punti e i limiti di velocità di 60km/h ci impongono frequenti soste per non snervarci. Iniziamo a essere circondati dalle renne, deliziosi animali di qualche centinaia di kg che ci attraversano la strada con grande naturalezza, costringendomi qualche volta a spaventi non da poco. Questo è il motivo principale dei limiti di velocità bassi, dopo una curva a gomito puoi ritrovarti un bestione del genere davanti e chissà cosa può succedere, quindi nervi saldi e gas moderato. Durante il cammino ci troviamo sulla nostra destra una cosa stranissima, un fiume di apparenti persone nel bel mezzo di un prato, accostiamo le moto e sorpresa, sono solo degli spaventapasseri con vestiti colorati che danno questa sensazione stranissima di fuga da un qualche pericolo. Questa abbiamo scoperto essere una forma d'arte tipica della Lapponia. Arriviamo a Rovaniemi attraversando la foresta lappone su di una striscia d'asfalto con enormi sali-scendi che sale fino al nord della Finlandia, che splendido luogo. Sono le 22:00, il cielo è ancora di un azzurro chiaro cui si accompagna un bagliore rosa, l'atmosfera è straordinaria. Inizia a rinfrescare e corriamo a indossare le felpe, qualche goccia ci tocca ma poi preferisce andar via. La cittadina di Rovaniemi è deliziosa, ci rifugiamo in albergo e incontriamo una coppia di romani in auto che fanno più o meno il nostro cammino. Una coca-cola al bar sotto l'albergo è il massimo che ci potevamo permettere data l'ora tarda.
15 Agosto: Rovaniemi (Finlandia) - Napapijri - Karasjok- Lago Inari (Finlandia) circa 330km
Dopo una tazza di caffè non dei migliori ci incamminiamo verso il Santa Park - Napapijri, ovvero la casa di Babbo Natale, attraversando verso nord il Circolo Polare Artico. Il parco è meraviglioso e completamente incentrato sulla figura di Santa Claus. Eccoci per le foto di rito sulla linea che segna la longitudine agognata 66°32'35'' e sotto il totem con le indicazioni delle città in legno. Immancabile la cartolina inviata dalla casa di Santa Claus e perfettamente arrivata prima di Natale a casa; è prevista una doppia opzione in merito, spedirla subito oppure in differita in maniera da farla arrivare per il 25 Dicembre. Poi visitiamo il Sapmi Park nella località di Karasjok, al centro della Lapponia Norvegese, patria della cultura Sami; un parco splendido dove possiamo ammirare tutte le modalità del vivere quotidiano di questo popolo allevatore di renne. Nel pomeriggio ci lanciamo (per modo di dire) verso la tappa precedenta alla meta, ovvero verso il Lago Inari, ai limiti della Lapponia. Un vero e proprio paradiso, un lago enorme e piatto che si lascia guardare alle ore 23:30 come al tramonto, con un sole freddo e basso che rende i toni del rosso particolarmente accesi e i toni scuri delle forme sinuose che incorniciano il complesso ottico. Anche qui dormiamo presso un camping con le solite Hytte, ben più ampie di quelle incontrate a Kuopio però; inoltre, ci abbandoniamo a una cena in un ristorante vicino dove socializziamo con il proprietario, un turco che aveva lavorato in Sicilia quindi in grado di capirci e farsi capire, una fonte preziosa di informazioni per quando, di lì a poco, avremmo varcato il confine lappone per ritrovarci sul suolo norvegese; infatti, il tipo gentilmente ci ammonisce sul rispettare i limiti di velocità causa rischio renne anche e soprattutto in zona Nordkapp ma anche perchè i cittadini norvegesi tengono così tanto alla tranquillità dei loro luoghi che non esitano a contattare la polizia se qualcuno sfreccia velocemente davanti alle loro case. Insomma, Keep Calm and Go On.
16 Agosto: Lago Inari (Finlandia) - Nordkapp (Norvegia)
Lasciato lo splendido Lago Inari saliamo in moto per il giro di boa e meta di questo viaggio, Nordkapp. Ci immettiamo sulla E6 che ci guida verso uno degli scorci più belli di questa avventura, un paesaggio fiabesco di prati laghi e alberi che si alternano tra loro mentre una tortuosa lingua d'asfalto li attraversa, facendoci da guida. Curve a medio e corto raggio si avvicendano veloci e immancabili sono le renne che ci tengono compagnia. La E6 che costeggia il Porsangerfjord ci offre uno spettacolo della natura, il Mare di Barents in tutta la sua grandezza si insinua in strette aperture della terra rocciosa, formando fiordi grandi e piccoli che spiccano con il loro colore scuro sulle verdi distese d'erba, sorvegliate dalle alte catene montuose che appaiono come giganti pronti a sovrastarci. Lo spettacolo delle renne a brucare l'erba sulla spiaggia ci rende ulteriormente ebbri di una natura potente e a tratti violenta, incontaminata e, a volte, infondente un sentimento di struggente dolore dovuto forse a quella posizione geografica così remota e solitaria. Un bel salasso economico lo abbiamo all'imbocco del Nordkapptunnelen, un'opera di ingegneria estrema, un passaggio sottomarino che scende alla bellezza di 212 metri sotto il livello del mare per una lunghezza di circa 6.870 metri, con un salto termico enorme, la temperatura è scesa a ben 3° per un lungo tratto; il pensiero di essere inabissati con la moto era davvero particolare. Alle ore 19:00 siamo sulle splendide curve a strapiombo sul mare dell'altopiano che ci conduce verso l'osservatorio, il sole è basso e di un arancio carico, la visione è estasiante. Quando... Eccola, la targa blu con su scritto Nordkapp, prima del brullo viottolo che conduce all'ampio parcheggio del NordkappHallen, l'enorme struttura che ospita l'osservatorio. Paghiamo un, come al solito, salato biglietto per accedere a tutte le aree e un salatissimo spuntino, ben €111,50 per quattro panini con acqua e dolcino, che si riveleranno in parte non buoni tanto da causare in me e Sofia una forte intossicazione alimentare, superata in 24 ore grazie alle provvidenziale fiale di Plasil. Dopo le foto di rito si va in albergo a dormire, almeno in teoria...febbre, vomito e dolori articolari fortissimi ci tengono svegli tutta la notte, quindi occhio a quel che mangiate, vi potrebbe costare caro in tutti i sensi:)
17 Agosto: Nordkapp (Norvegia) - Alta (Norvegia) circa 240km
La mattinata si apre con i dolori e la febbre di cui sopra, guido la moto fino alla cittadinanza di Alta per puro miracolo, cadendo in un sonno profondo durante una sosta sulla strada, sante panche di legno! Arriviamo in loco e appena trovato l'albergo alle 18:00 io e Sofia ci mettiamo a letto per un sonno rigenerante che tale si rivelerà. Ci sveglieremo direttamente l'indomani mattina alle 8:00 in perfetta forma.
18 Agosto: Alta (Norvegia) - Narvik (Norvegia) circa 550km
Si parte alla volta di Narvik, una bella sgroppata lungo la E6 che continua a costeggiare fiordi e bellezze naturali impareggiabili, una sosta pranzo rifocillante ci permette di risalire in sella e continuare fino a quando la pioggia inizia a diventare una compagna di viaggio costante, leggera ma costante. Ci lanciamo anche a velocità più sostenuta, toccando i 120km/h su alcuni tratti di costa che permettono il lancio delle nostre Adventure, la sensazione di costeggiare questo mare con una natura così esaltante ci inebria, le pause fotografiche sono infinite, conterò circa 7Gb di fotografie, mica poco! Verso le 21:00 arriviamo alla simpatica cittadina di Narvik, molto carina, con tratti residenziali splendidi e un centro commerciale abbastanza vivo; una realtà portuale con una scelta di alberghi abbastanza vivace ma con i soliti prezzi norvegesi, allucinanti, con un rapporto qualità/prezzo non esaltante purtroppo. Trovata la location notturna ci apprestiamo per l'ennesima ma piacevolissima volta a sistemare le moto, scaricarle, docciarci e procedere alla cena discretamente buona. E poi i 600km di moto si fanno sentire. Buonanotte!
19 Agosto: Narvik (Norvegia) - Henningsvær (Isole Lofoten, Norvegia) circa 300km
Si parte da Narvik con la seconda migliore destinazione dopo Nordkapp, le Isole Lofoten, un vero e proprio capolavoro della natura, con montagne calate in acqua e collegamenti tra le isole dell'arcipelago a mezzo ponti e tunnel molto affascinanti. Oltre i soliti traghetti postali, infatti scegliamo il percorso tutto stradale seguendo la E10, una strada norvegese storica, molto stretta in alcuni punti e pericolosa per le renne, i camion e chi più ne ha più ne metta. La E10 si collega alle Lofoten via terra grazie all'ennesimo capolavoro ingegneristico di cui la Norvegia si fregia, il tunnel sottomarino di Sløverfjordtunnelen, ben 112 metri sotto il livello del mare e una lunghezza di 3.337 metri, con pareti rocciose scure e bianche che si alternano in una composizione ottima davvero bizzarra. L'arrivo sulle Lofoten si manifesta attraverso un clima tipo il film "King Kong", le vette montagnose delle isole sono avvolte da una nebbia inquietante, mentre il panorama è mozzafiato, si intravedono ponti curvi che collegano le terre emerse e un mare cristallino, nel quale il verde intenso della vegetazione crea un effetto specchio ammaliante e ipnotizzante, inutile dire delle pause fotografiche. Dopo un pò di girovagare ci dirigiamo nella cittadina di Henningsvær, una sorta di realtà galleggiante sul mare, con case coloratissime e un cielo di un blu intensissimo; scegliamo come location per la notte il Bryggehotell (che consiglio a tutti), un albergo molto carino e moderno, con un'architettura tipica ricavata da un rimessaggio barche che è stato arredato come una casa accogliente e di gusto, nel quale ho mangiato la pietanza norvegese per antonomasia, il baccalà con uno splendido ragù tirato con il pesce in questione. Una cena deliziosa al chiaro di luna, con un servizio impeccabile e gentile, un ottimo vino e un'atmosfera romantica e intima. Il Numerose le foto scattate a immortalare le scene presentatesi ai miei occhi. La mattina è un colpo al cuore dover lasciare questo vero e proprio paradiso naturale.
20 Agosto: Henningsvær (Isole Lofoten, Norvegia) - Moskenes kirke (Isole Lofoten, Norvegia) - Bodo (Norvegia) - Skogly Saltfjellveien (Norvegia) 121km fino all'imbarco per il traghetto postale che da Morskenes ci porta a Bodo
Lasciamo l'albergo e continuiamo per la E10 che ci porta, attraverso ulteriori scorci meravigliosi delle Lofoten, verso il porticciolo di Morskene kirke, tutto strutture in legno colorate sull'acqua. Il traghetto parte verso le 18:00 e durante l'attesa inganniamo il tempo ammirando una splendida coppia di motociclisti, padre e figlio, inglesi, ciascuno a bordo di un monocilindrico giapponese carichi all'inverosimile. Gli adesivi che campeggiano sulla moto del signore inglese ci indicano subito che è uno che di km ne ha macinati parecchi e ovunque, e il figlio ripercorre le sue orme, una bellissima immagine di tradizione familiare. Naturalmente inizia a piovere dolcemente, facciamo amicizia con dei camperisti italiani che ci torneranno poi utili più avanti. Nel frattempo arriva un ragazzo norvegese con una Harley V-Road completamente stravolta, trasformata in una naked eccezionale, a un prezzaccio:) Preso il traghetto vediamo dietro di noi la sagoma delle Lofoten che ci lascia, la tristezza inizia a farsi sentire come la realizzazione del ritorno verso casa, in qualche modo. Arriviamo a Bodo e ci mettiamo in marcia alla volta di una dimora notturna che per molti km non arriva. La strada è buia e solitaria, in mezzo al nulla, camping chiusi, sono le 21:30 e tutto tace, inizia a piovere a dirotto, attraversiamo qualche centro abitato ma nulla da fare. Verso le 23:30 incontriamo i camperisti su una piazzola e gentilmente ci offrono caffè e tè caldi, inizia anche a fare fresco. Li lasciamo alle 24:00 diretti verso Mo i Rana, ma alle 01:30 ancora niente, siamo soli nel nulla solo con sacchi a pelo e sotto l'acqua! Poi... Uno spiraglio si apre con il centro di abitato di Skogly, lungo la E6, troviamo un hotel che alle 02:30, attraverso gli occhi sonnolenti ma di un ragazzo di turno notturno gentilissimo, ci ospita per la notte. Siamo salvi. Prezzo equo e camere molto confortevoli.
21 Agosto: Skogly (Norvegia) - Arctic Circle Raceway presso Storforshei - Mo i Rana (Norvegia) - Trondheim (Norvegia) - Skjåk Grotli(Norvegia) circa 850km
Ricaricate le moto ci dirigiamo all'Arctic Circle Center, ovvero riattraversiamo il circolo polare artico ma verso sud. Tanti amici sulle due ruote che campeggiano per un caffè tonificante e per i soliti adesivi di rito, e noi non siamo da meno. Ci dirigiamo poi verso Mo i Rana, una simpatica cittadina presso la quale facciamo l'ennesima colazione per poi riprendere la E6 che ci porterà dopo circa 400km alla vecchia capitale della Norvegia, Trondheim, una città ricca di negozi colorati e tanta vita. Qui pranziamo amabilmente dopo aver visitato la Cattedrale di Nostra Signora, una splendida chiesa sempre aperta con un punto interno di ristoro per i meno abbienti, qualcuno si abbandona a Morfeo sulle panche della casa di zio, senza che alcuno lo disturbi, nel pieno rispetto del concetto di ospitalità e solidarietà. Oggi è una delle giornate di viaggio più dure, abbiamo alle 16:00 già percorso 550km su strade non comode, con i soliti limiti di velocità e la pioggia, lavori in corso e altro. Il percorso inizia a diventare sempre più interno, saliamo sulle montagne e ci ritroviamo con un forte vento laterale su una lingua d'asfalto non pulitissima a una certa altitudine, 4° e strapiombo laterale, insomma non proprio un gran piacere, il freddo inizia a farsi sentire e i nostri antiacqua quasi ghiacciano per l'escursione termica. Finalmente iniziamo a riscendere e la temperatura diventa più mite, ci fermiamo per la notte a Grotli presso il Grotli Høyfjellshotell, un albergo bellissimo completamente in legno e immerso nella natura, anche le colonne sono dei tronchi d'albero intarsiato, un vero e proprio monumento d'accoglienza. Possiamo riposare abbondantemente ora.
22 Agosto: Skjåk Grotli(Norvegia) - Sognerfjord - Bergen (Norvegia) circa 400km
Complice una comoda e tardiva partenza, ci avviamo verso il Sognerfjord, il più lungo dei fiordi norvegesi. Una vera mecca per gli amanti della fotografia naturalistica, uno specchio d'acqua immobile su cui si staglia il paesaggio circostante con effetti ottici offerti dalle perfette simmetrie che la natura regala. Fatte le foto di rito e ammirata una nave Costa Crociere che porta passeggeri a guardare le meraviglie norvegesi, ci dirigiamo verso Bergen, fantastica cittadina di mare, famosa per un mercato del pesce molto vivo, verso le 22:00 senza aver prenotato nulla per dormire. Motivo? Un festival che aveva assorbito tutti i punti di ospitalità possibili e immaginabili. Piove, ci fermiamo davanti a un locale pieno di motociclisti e iniziamo a telefonare a destra e manca cercando almeno due posti per far dormire le nostre compagne, io e Max eravamo pronti a dormire anche per strada! Niente, neppure un buco. Un motociclista si dice pronto a ospitarci in casa sua ma le nostre compagne iniziano a darci gomitate nei fianchi adducendo ipotesi di omicidio e rapina che ci fanno desistere... Intanto si fanno le 01:30 e nulla si profila all'orizzonte, negli occhi delle nostre dolci metà inizia a presagirsi un orrendo presentimento, la notte bianca! Ahahahaah! Ma... Un tipo di un albergo si mette a disposizione, mosso da pietà e dagli strenui sforzi da noi fatti per trovare da dormire anche a 70km dal centro. Chiama una sua amica che lavora alla reception di un albergo all'interno dell'aeroporto di Bergen. Ebbene, alle 03:00 ci accolgono dicendoci che possono sistemare quattro letti, confortevolissimi però, nella sala conferenze, ma alle 8:00 dovevamo sgomberare causa convention lavorativa di un'azienda! Insomma, come profughi alle 4:00 prendiamo sonno e alle 7:00 ci alziamo lavandoci nei bagni e risultando in smagliante forma per la colazione. Siamo distrutti ma almeno abbiamo vinto la sfida della notte!
23 Agosto: Bergen (Norvegia) - Oslo (Norvegia) attraversando il Lærdalstunnelen (tunnel lungo 24,5km) circa 530km
La "notte" è trascora troppo velocemente e così ripartiamo da Bergen verso le 11:30, cercando di vedere un pò la cittadina, visitando l'imperdibile Fiskertorget, ovvero il mercato ittico di Bergen, dove ammiriamo la carne di balena e calamari giganti, senza contare il bacalao, i gamberi vivi. Un'acidissima ragazza ci serve un caffè Illy al bar e ripartiamo, peccato comunque non esserci trattenuti di più perchè la cittadina merita, ma i 500km che ci separano da Oslo e le poche ore di sonno ci consigliano di partire e avere anche un ritmo un pò più sostenuto. Prenotiamo due notti ad Oslo in albergo. La strada E16 ci tiene compagnia e ci guida verso la capitale, facendoci vivere emozionanti visioni dell'interno, quindi viviamo una vera e propria avventura in apnea attraversando il Lærdalstunnelen, un traforo lungo ben 24,5 km, che permette di tagliare abbondantemente il tragitto, un'esperienza mistica sotto le montagne. Arriviamo nella capitale verso le 22, fortunatamente ci riforniamo di viveri a una stazione di servizio lungo la strada e li portiamo con noi. Ci accompagna una pioggia battente che, complice la schizofrenia di un ormai "abusato" tomtom e i lavori in corso in zona hotel, ci impedisce di trovare l'albergo al primo colpo, girovagando sotto la pioggia per la tangenziale di Oslo, con il terribile presentimento di ciò che potrebbe accadere dato la strana usanza norvegese di liberare la camera dalla prenotazione se non si arriva per l'ora pattuita. Inoltre, il benvenuto lo riceviamo da una spettrale immagine che si palesa ai nostri occhi, una nebbia al largo lascia intravedere l'isolotto di Utoya, da poco scena dell'orribile strage compiuta da Breivik; ci si stringe il cuore in gola ma continuiamo tra asfalto viscido e rotonde poco invitanti per le gomme delle moto. Basta, inseguo un taxi e gli chiedo dell'albergo, fortunatamente le indicazioni sono valide e arriviamo a destinazione. Zuppi ma contenti, ci rifocilliamo con la nostra cenetta rimediata, una doccia calda ci rimette in sesto e ci addormentiamo. Il giorno seguente lo trascorriamo a zonzo per Oslo, facendo un giro turistico su un CitySight, tipico autobus scoperto. Ci posizioniamo poi in zona porto, con i caratteristici localini e tante cose simpatiche da ammirare. Il palazzo reale, il teatro e così via. Pianifichiamo il ritorno verso la Svezia per i giorni seguenti.
25 Agosto: Oslo (Norvegia) - Goteborg (Svezia) - Malmo (Svezia) - Trelleborg (Svezia) con imbarco su nave per Rostock (Germania) circa 600km
Ormai siamo sulla via del ritorno, dietro di noi tanta strada, splendida e suggestiva, la Lapponia finlandese e norvegese, Norkapp, le Lofoten e la natura incontaminata. Ci rimettiamo in moto, sistemiamo tutto per benino e ci rimettiamo in marcia con destinazione il suolo svedese, in particolare la prima tappa sarà per il pranzo a Goteborg. Arriviamo dopo un pò di pioggia e troviamo un'afa micidiale ad aspettarci nella giovane e frizzante Goteborg. Arriviamo al centro della città e ci dirigiamo all'hard rock cafè, necessitiamo di un sano hamburger con tante patatine e una birra ghiacciata. Incrocio anche un tipo stranissimo che mi parla della sua moto per un buon quarto d'ora mentre gli altri prendono posto. Dopo un lauto pranzo ci mettiamo alla ricerca di un posto ombreggiato per riposare e scegliamo la zona del college universitario, prati verdi e silenzio, panchine e muretti dove i miei compagni di viaggio collassano mentre io chiacchiero con passanti di moto italiane, del nostro viaggione a Nordkapp e altro. Un sigaro mi accompagna in tutto questo mentre guardo la cartina per vedere la strada fino a Trelleborg. Con calma ripartiamo e verso le 21:00 passiamo per la cittadina di Malmo, una vera orgia di giovanissimi che riempiono le strade, una vita fervida ci tenta ma la nave sta per partire e pochi km ci separano da Trelleborg. Sistemate le moto sulla nave, ci avviamo alle cabine e ammiriamo la costa svedese che svanisce pian piano. La Germania ci chiama a lei.
27 Agosto: Rostock (Germania) - Berlino (Germania) - Praga (Repubblica Ceca) circa 600km
Trascorsa la notte in nave, serenamente e ben rifocillati, con la nostalgia padrona degli splendidi scenari visti in Finlandia e Norvegia, arriviamo a Rostock e decidiamo di puntare su Berlino. Ci riabituiamo immediatamente all'autobahn tedesca, rettilinei larghi e assolutamente percorsi velocemente che ci portano per le 13:00 a Berlino. Ci fermiamo in piena Porta di Brandeburgo dove immediatamente notò un traffico di motociclisti molto eterogenei, un bel raduno con tanto di polizia in motocicletta si apre davanti ai miei occhi! Harley, BMW, KTM, Ducati e così via, nuove e meno nuove, riesumate e resuscitate, c'è davvero di tutto, in una piazza gremita dal rombo dei motori; non potevamo ricevere accoglienza migliore insomma. Decidiamo di dare uno sguardo alla cartina perchè la voglia di tornare a casa proprio non l'abbiamo, e quindi tra una birra e patatine ci decidiamo a rendere tappa del nostro viaggio anche la bella Praga, e così partiamo. Ero già stato nella capitale ceca ma in auto e non ricordavo che la strada, negli ultimi 100km prima della città, fosse così impervia, a ciò si aggiunga la solita pioggia e il cerchio si è chiuso. Arrivati in centro andiamo all'albergo che avevamo prenotato, molto carino e centralissimo, in prossimità del fiume in zona teatro nel quartiere Mala Strana, stanchi e distrutti decidiamo di pernottare a Praga, visto che merita, anche la notte successiva e questo ci costringe però a cambiare location il giorno dopo e infatti saremo nei pressi del quartiere ebraico in un albergo molto molto carino e nuovissimo. Per rifocillarci scoviamo un ristorante italiano sul fiume, nel senso che è strutturato su una chiatta galleggiante e si mangia divinamente, il ristornate Grosseto per la precisione. Tra lasagne e buon vino ci deliziamo della visione di una Praga notturna lungo il fiume, sazi ed ebbri ci dirigiamo verso il centro per fare due passi a piedi e poi a nanna. La mattina si apre con lo spostamento verso il nuovo albergo e poi con un tour di tutta Praga, quartiere ebraico, ponte Carlo, la Torre dell'Orologio, Stare Mesto ovvero la città vecchia, il Palazzo Reale e così via, la serata la riconcludiamo al ristorante italiano. Praga è sempre Praga.
29 Agosto: Praga (Repubblica Ceca) - Monaco di Baviera (Germania) circa 400km
La nostra mattinata si apre con una riflessione, altre due tappe fino a Napoli sono dovute, quindi optiamo per Monaco di Baviera a soli 400km da Praga. Autobhan a mano libera e ci ritroviamo nel pomeriggio a Monaco, albergo, scarico bagagli e via al centro dove ci concediamo una ricca cena a base di birra e wurstel in una tipica birreria bavarese, poi gironzoliamo per il centro e rientriamo in albergo.
30 Agosto: Monaco di Baviera (Germania) - Peschiera del Garda (Italia) circa 430km
Partiamo da Monaco dopo un'abbondante colazione in centro che si tramuta subito anche in pranzo, infatti lasciamo la Baviera verso le 14:00 e ci dirigiamo verso l'Italia, arriviamo in serata a Peschiera del Garda, molto viva per altro e troviamo un bel albergo e un miglior ristorante che ci danno il bentornati.
31 Agosto: Peschiera del Garda (Italia) - Napoli (Italia) circa 730km
Beh, siamo ormai rientrati, tanta autostrada e un rientro mesto perchè viaggiare continuamente è il meglio che la vita può offrirti!
Equipaggiamento adottato:
Giubbotto e pantaloni in gore-tex o comunque multistrato, indispensabile un completo antipioggia, guanti estivi e invernali, abbigliamento intimo termico e traspirante (Bikers o Spidi), stivali da moto tipo touring possibilmente con membrana gore-tex, passamontagna estivo e invernale, cintura lombare, cartina stradale cartacea oltre al navigatore gps, kit riparazione gomme, torcia, coltello multiuso, borse stagne per macchina fotografica e altri componenti elettrici, presa accendisigari da utilizzare in moto per ricarice cellulare, sacco a pelo, 2 felpe, t-shirts, un jeans, trousse intimo, un cappello caldo, un antivento da ciclista utile da tenere sotto la giacca se il clima diventa molto rigido e ventilato.
Ultima modifica di napolibit il 15 Gen 2013 22:38, modificato 3 volte in totale