wilecoyote ha scritto:
Ieri sera, pioggerella e strada extraurbana, velocità da vecchietto e date le condizioni all'erta come la piccola vedetta di deamicisiana memoria. Ho intravisto qualcosa di grosso in mezzo alla strada grazie alle luci di una casa un po' più lontano, un'ombra piu' che altro, ma per non saper ne leggere ne' scrivere mi sono attaccato alla meccanica.
Mi sono fermato a tre metri da un bel daino, ci siamo guardati per un pò e poi ognuno per la sua strada.
Cappero pero', va bene girare senza luci, ma almeno un catarifragente...
Bene, per quest'anno si riprende ad andare al lavoro in auto, lo squaraus insegna...
Salve, sono un daino...
Ieri sera, pioggerella e strada extraurbana da attraversare per andare ad assaggiare quelle belle cortecce di betulla dall'altra parte... guarda a destra, guarda a sinistra... nessuno.
Mentre sono li' in strada mi accorgo di aver dimenticato il giubbotto fluo a casa... meglio tornare, o va a finire che qualcuno mi stira... Non faccio in tempo a dirlo che mi vedo arrivare un tizio in moto... meno male che andava piano!
Lo guardo e cerco le parole per scusarmi, ma non riesco a farmi capire: gli umani hanno un un linguaggio cosi' complicato.
Inoltre noto che ha la moto tutta bagnata... non vorrei mai che mi usasse per asciugarla...
Oltretutto lo spavento mi ha messo addosso un certo movimento intestinale da scaricare dietro il primo albero che trovo
Lo saluto con uno scrollo di testa e me ne vado.
Per stavolta e' andata bene...