Venerdì 15 Luglio 2011
Sono le 8:05... Cazz, sono in ritardo per andare a lavoro... Ieri sera ho fatto tardi, dopo la terza serata di seguito in pista da cross... Amen, mando un messaggio ai colleghi che tardo 10 minuti, e con relativa calma mi vesto ed esco di casa. Sono le 8:25.
Esco di casa, chiudo garage e cancello. In questi giorni, felice e contento, me ne giro con la mia fedele Yamaha 250 che finalmente se ne parto alla prima pressione del motorino d'avviamento.
Questa la moto per intenderci:
Immagine:
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Piccola, agile... Lenta. Pazienza.
Con lei sto bene, mi diverto e sono spensierato. E vado molto più piano che col CBF (per ovvi limiti strutturali)
Percorro la strada principale del mio paese, quando sto per giungere all'intersezione con un incrocio a T (che io attraverso con piena precedenza).
In prossimità di questo incrocio, vedo una Opel Zafira che proviene dalla direzione opposta alla mia, intenta a svoltare a sinistra (la mia destra), e una Fiat Panda ferma all'incrocio in posizione perpendicolare alla mia.
Sono preceduto da un'altra auto, e nonostante stia mantendendo la distanza di sicurezza, mi sento come se fossi "coperto", e automaticamente rallento per controllare la situazione.
Quando il presagio si avvera.
La macchina che mi precede passa l'incrocio.
Io la seguo, procedendo a non più di 50 km/h, e proprio mentre sono sull'incrocio, la Opel inizia la sua manovra di svolta, non permettendomi di evitare la scontro, avendo anche la Panda alla mia destra.
Immagine:
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La moto si impenna in avanti e volo per aria. Un volo di 3 metri.
Avendo visto per quel decimo di secondo la macchina che partiva, avevo già previsto che sarei volato via, e forse per questo ho avuto il tempo di pensare a rannicchiarmi leggermente. Ho avuto anche il tempo di chiedermi come sarebbero uscite le mie gambe dalla botta, speravo bene, e di lanciare un "ma porca putt...."
Mi schianto contro la rete, colpisco sicuramente un palo col bicipite destro, forse uno anche con la schiena (in questo punto tra palo di un cartello di direzione, di una pubblicità e i sosteni della rete, era difficile non prenderne nessuno!), sbatto forte col fianco destro e la gamba sinistra.
Mi rivolto verso la scena per lanciare qualche impreco, al che vedo l'autista che parte sgommando... Colpo di reni per girarmi e cercare di prendere la targa, ma vedo che si è già fermato: spostava la macchina per lasciare passaggio e mi sta venendo incontro...
Qui realizzo che dalle cosce in giù non sento le gambe…
Chiama l’ambulanza, qualcuno si ferma, il signore, sulla 40ina sembra un attimo spaesato e non sa dire nemmeno in che via siamo, nonostante abbia il cartello davanti agli occhi, ma almeno mi ascolta e riusciamo a fare arrivare l’ambulanza nel posto giusto…
Nei 10/15 minuti passati a terra ho provato di girarmi su un fianco, e ricominciando a prendere un po’ di sensibilità nelle cosce, vedo che riesco a muovere le ginocchia senza avere dolori lancinanti. Dopo un po’ riesco a sentire fino ai piedi, senza però potermi muovere, e ho un fortissimo male in fondo al piede sinistro… Per fortuna, come SEMPRE, indossavo il mio fido giubbotto in cordura SPIDI con le sue protezioni, oltre ai guanti in pelle e al casco… In estate e quasi sempre col 250 indosso un jet, che comunque mi ha protetto alla perfezione.
Unica pecca: indossavo gli occhiali da sole, che non si sono però rotti, anche se mi sono graffiato un po’ il naso, ma niente di che…
Frase epica dell’autista, mentre io sono steso a terra, col giubbotto sotto la schiena e lui mi fa ombra: “mi dispiace, veramente, ma proprio non ti ho visto… Forse andavi un po’ forte…”
“Forse andavo un po’ forte?!?!” ero incazzato come una pantera, con la mia moto ultratranquilla sotto gli occhi, che da quanto andavo piano, una volta impennata in avanti si è subito fermata, appoggiandosi lateralmente al cofano della Panda ferma all’incrocio.
Arriva l’ambulanza: collare, barella, mi caricano e mi portano in ospedale.
Arrivano anche i vigili per i rilievi, che verranno poi anche in ospedale per la mia deposizione.
Mattinata passata tra medicazione, lastre, prelievi di sangue e analisi delle urine (per verificare la presenza di alcool… Alle 8:30 di mattina… L’infermiere muore dal ridere quando, alla sua richiesta se fossi d’accordo che mi effettuassero le analisi, ho risposto “Ah guarda, se non mi han fermentato nello stomaco le due pesche che ho mangiato alle 2 di stanotte… Erano un po’ mature…”), ecografie, ortopedico.
Dopo “sole” 5 ore me ne esco con diagnosi di 20 giorni per un alluce rotto e nient’altro…
Bè, diciamo che per il volo che ho fatto, non ci avrei scommesso.
Se nella vita, ci si potesse scegliere gli incidenti da fare… Bè, questo lo incasso e ringrazio anche.
Alla moto ci penseremo.