LykosTO ha scritto:
La cosa triste è che non c'è nemmeno bisogno di tirare come dei dannati, per farsi male.
Basta una stradina deserta, qualche tornante in salita, il ritmo che ti prende, e l'inesperienza.
Mi rendo conto spesso che, soprattutto in moto, mi capita di stringere la traiettoria molto più del dovuto.
Una delle cose che mi frega di più è infatti la mancanza della linea di mezzadria, quella simpatica striscetta bianca che almeno ogni tanto cerca di ricordarti dove sta il tuo territorio, e dove inizia il regno di chi ti arriva di fronte... Un genere di indicazioni che, su stradine di collina e montagna, ogni tanto è dimenticato.
Non che con la linea vada meglio... Spesso mi ci ritrovo "a ridosso", il che significa che a morale di codice sono nel giusto, ma nel caso in cui un poveraccio in auto/moto come me dovesse arrivare in senso opposto sbagliando un po' l'entrata, il frontale è a un passo.
Paradossalmente, credo sia anche la scarsa velocità a farmi finire così: impaurito dalla cecità della curva, rallento più del necessario, senza però adattare le manovre di sterzata alla ridotta velocità (-->forza di inerzia da vincere) finendo così sempre "troppo stretto".
E non sto parlando di grattare le saponette, ho una enduro degli '80, non ho pretese sportive.
Un'altra cosa che mi capita, è quella di cercare di stare in contatto, anche in città, con gli altri motociclisti... Specialmente se da solo, con poco traffico, quindi magari di sera, mi piace viaggiare in compagnia di qualche sconosciuto che incrocia la mia strada.
Il problema è che così, lo ammetto, ci si distrae, anche se non si "tira". Si fissa l'altro, si cerca di fare partenze un po' brillanti dimenticandosi magari di controllare se c'è qualche pirla che ha deciso che un "rosso" non è abbastanza per fermarsi, si mantiene un ritmo più allegro svicolando dalle macchine, così apparentemente "lente" ed estranee a quell'idillio serale...
Questa c'è nel caso tu avessi un terreno agricolo a metà con qualcuno...
Desmosaluti