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Funzionamento motore Ducati [cosa lo distingue dagli altri?]
11907470
11907470 Inviato: 30 Mag 2011 17:27
 

Beh... ci sono alcuni tratti distintivi, sebbene al giorno d'oggi sia difficile distinguersi a livello tecnico in un'economia di larga scala.


Come ti hanno detto, sicuramente la prima cosa che viene in mente è il sistema di comando delle valvole desmodromico. Mi sembra che abbiano già parlato di come funzioni e di quali siano le peculiarità.

Il vantaggio principale è quello di eliminare le molle. Il sistema desmodromico, nonostante abbia una maggiore massa in movimento per comandare le valvole, richiede meno energia del sistema a molle ed è più preciso (se ben tarato) di quest'ultimo.

In parole povere il motore chiede meno energia per funzionare e questo si nota soprattutto ai bassi regimi. Comprimere molle adatte a funzionare anche a 10.000 giri al minuto è uno sforzo notevole.

Un altro vantaggio di questo sistema è la mancanza di sfarfallamento. La molla è un elemento elastico. Quando la valvola si chiude, soprattutto ai regimi molto elevati, può rimbalzare lasciando delle piccole ed indesiderate aperture. Il sistema desmodromico, essendo vincolato, non è affetto da questo problema.

Possiamo dire in ultimo chel'apertura e la chiusura precisa e rapida donano un suono allo scarico particolare. Questo è importante in un mercato come quello di oggi, in cui distinguersi è essenziale.

I contro risiedono nel maggiore costo di realizzazione e di manutenzione. Il sistema deve essere regolarmente tarato per verificarne l'efficacia e precisione.

Mi sembra di ricordare che questo sistema, il cui nome deriva da due parole greche che significano qualcosa dipo "movimento vincolato", sia stato montato per la prima volta dalla Mercedes negli anni '30. E' un tratto tipico Ducati, ma non è stato inventato dalla casa italiana.


Un elemento distintivo, che presto andrà a morire, è la disposizione ad "L". Esistono motori a "V" di 90°, ma la Ducati è l'unica a montarlo con un cilindro verticale ed uno praticamente orizzontale.

Questa scelta è stata dettata a suo tempo dal reffreddamento ad aria. Una disposizione diversa, come quella della Harley-Davidson per nominare uno dei pochi "V" rimasti con questo tipo di raffreddamento, porta il cilindro posteriore a giovarsi di molta meno aria fresca di quello anteriore. La soluzione di Ducati riesce a far prendere aria ad entrambi i cilindri. Una diversa soluzione è anche quella BMW (boxer) oppure di Moto Guzzi (trasversale a "V"). In tutti questi casi si riesce bene a raffreddare i cilindri.

Oggi chiaramente, con radiatori dell'olio abbondanti oppure efficaci raffreddamenti a liquido, il problema non esiste. Ducati ha deciso ad ogni modo di non modificare questa configurazione.


Un altro elemento che presto scomparirà è la distribuzione a cinghia. Questo sistema ormai credo sia usato quasi solo da Ducati. Le altre case hanno optato quasi esclusivamente per la catena silenzione oppure, in rari casi, per la cascata di ingranaggi (come Ducati ha fatto per la Desmosedici). Questi due sistemi possono essere anche accoppiati in un sistema misto, come forse sarà il prossimi bicilindrico sportivo di Borgo Panigale. Ci sono poi sistemi poco usati come le "aste e bilanceri" (Moto Guzzi o Harley-Davidson) oppure gli "alberelli e coppie coniche" (qualche moto retrò).

Il sistema a cinghie fu scelto per questioni di spazio e praticità. Il suo pregio maggiore è quello di essere flessibile e sostituibile a "basso" costo (ogni 20.000Km circa nelle Ducati), mentre il suo maggior difetto è quello di non durare come la catena silenziosa (anche 120.000Km).


Purtroppo anche un altro tratto distintivo di Ducati è in via di estinzione, ovvero la frizione a secco. Questa produce il classico suono con cui per molto tempo si sono distinti i pomponi bolognesi al semaforo.

I pregi di una frizione a secco sono veramente pochi e questo è uno dei motivi per cui sparirà. Il principale è quello di non "inquinare" l'olio motore con il materiale d'attrito, ma non è male neanche il fatto che la manutenzione possa essere fatta molto facilmente (non c'è olio o guarnizioni). La presa è migliore e dovrebbe essere più difficile che slitti in condizioni gravose oppure usura elevata.

I lati negativi sono di più. Il primo è costruttivo e risiede nel fatto che sia più costosa da realizzare poichè servono maggiori elementi. La sua modulabilità è molto scarsa e la sua durata è spesso (non sempre) inferiore. In caso di utilizzo intenso si può surriscaldare, mentre quella ad olio viene raffreddata dal lubrificante stesso. Le moto supersportive moderne hanno quasi 200CV e la frizione è a bagno d'olio. Questo fatto indica bene quale delle due sia più valida, visto che quella a secco fu scelta proprio per offrire una buona presa nonostante la coppia del propulsore bolognese. I materiali d'attrito e gli attuatori dell'epoca non erano chiaramente quelli di oggi.


Non ritengo che siano tratti marcatamente distintivi di Ducati cose come il monobraccio oppure lo scarico sotto la sella. Altra moto, come alcune BMW oppure la Honda NR750, montavano già in precedenza questi particolari. Ritengo, per alcuni versi, che sarebbe un grosso peccato rinunciare alla serie di motori a 2 valvole per cilindro. Questi offrono una guida particolare ed un'erogazione diversa dai coevi a 4 valvole, quindi sono (a mio avviso) un tratto distintivo.

Sfatiamo anche il mito delle Ducati rumorose. E' come per le Harley-Davisdon. Queste moto sono rumorose come le altre. Sono i proprietari, cambiando gli scarichi oppure aprendo le frizioni a secco (Ducati), ad aumentarne l'intensità sonore.
 
11907881
11907881 Inviato: 30 Mag 2011 18:49
 

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se ti contraddico non mi banni vero??? icon_asd.gif icon_asd.gif icon_asd.gif
nei motori molto spinti il desmo ha un suo perche'.
1° si possono usare delle alzate valvole molto,ma molto,ma molto spinti.
2° sono i consumi
su un motore tipo quello della d16 da gp non immaginate neanche il risparmio di carburante che si ha per poterlo sfruttare in altro modo

icon_arrow.gif per le nostre motine che compriamo dal conce il desmo non serve a niente icon_asd.gif icon_asd.gif icon_asd.gif


icon_arrow.gif ho detto esattamente il contrario 0509_lucarelli.gif 0509_lucarelli.gif 0509_lucarelli.gif 0509_lucarelli.gif
Rakom ha scritto:

Il desmo è assolutamente superiore a qualsiasi sistema a molla, su questo non ci piove e il perchè l'ho scritto prima, a maggior ragione sarebbe ottimo su un motore plurifrazionato.

Ovviamente però a nessuna casa conviene investire soldi per costruire una cosa complessa e costosa (anche da mantenere), a favore di una maggiore elasticità...
Quest'ultima è più facile da ottenere tramite altre modifiche meno costose (valvole parzializzatrici, condotti a lunghezza variabile), e il risultato è comunque buono icon_asd.gif

Ah, sui motori da corsa la maggiore elasticità che consentirebbe il desmo è irrilevante.... su motori stradali ha un senso, ma su una moto che gira costantemente a regimi elevatissimi diventa solo una complicazione, la funzionalità del ciclo apri/chiudi può essere benissimo realizzata con una molla più dura, quindi il sistema desmodromico perde gran parte della sua efficacia eusa_think.gif icon_asd.gif
 
11908002
11908002 Inviato: 30 Mag 2011 19:13
 

però il desmodue è molto bello come motore ma per me sarebbe ora di montare il 4 valvole per tirare un pò più il mercato perchè oramai molti guardano la potenza e montando una testa 4 valvolve si inalzerebberono anche i giri quindi più cv e più coppia con un consumo quasi identico ... senza molti problemi
si avrà solo una testa più grande ...
perchp un 800 cc con 78 cv non sono molti rispetto alal cilindrata
 
11908993
11908993 Inviato: 30 Mag 2011 21:23
 

Emot ha scritto:
Dyrt ha scritto:
la ducati (almeno le ss) hanno alcuni elementi caratteristici

icon_arrow.gif il desmo

icon_arrow.gif bicilindrico a L

icon_arrow.gif forcellone monobraccio

icon_arrow.gif doppio scarico sottcodone

icon_arrow.gif frizione a secco

icon_arrow.gif scarico termignoni

icon_arrow.gif un'anima


in alcuni modelli può mancare uno di questi elementi, per esempio alla 749/999 manca il monobraccio e lo scarico sottocodone e alla 848 manca la frizione a secco ma tutte saranno dotate dell'ultima caratteristica dell'elenco !


eusa_naughty.gif

c'è e fa tanto rumore 0509_doppio_ok.gif


Mi sembra doveroso aggiungere il telaio a traliccio, anche se verrà presto abbandonato...
 
11909033
11909033 Inviato: 30 Mag 2011 21:29
 

DueRuote ha scritto:


Purtroppo anche un altro tratto distintivo di Ducati è in via di estinzione, ovvero la frizione a secco. Questa produce il classico suono con cui per molto tempo si sono distinti i pomponi bolognesi al semaforo.

I pregi di una frizione a secco sono veramente pochi e questo è uno dei motivi per cui sparirà. Il principale è quello di non "inquinare" l'olio motore con il materiale d'attrito, ma non è male neanche il fatto che la manutenzione possa essere fatta molto facilmente (non c'è olio o guarnizioni). La presa è migliore e dovrebbe essere più difficile che slitti in condizioni gravose oppure usura elevata.

I lati negativi sono di più. Il primo è costruttivo e risiede nel fatto che sia più costosa da realizzare poichè servono maggiori elementi. La sua modulabilità è molto scarsa e la sua durata è spesso (non sempre) inferiore. In caso di utilizzo intenso si può surriscaldare, mentre quella ad olio viene raffreddata dal lubrificante stesso. Le moto supersportive moderne hanno quasi 200CV e la frizione è a bagno d'olio. Questo fatto indica bene quale delle due sia più valida, visto che quella a secco fu scelta proprio per offrire una buona presa nonostante la coppia del propulsore bolognese. I materiali d'attrito e gli attuatori dell'epoca non erano chiaramente quelli di oggi.


Sono d'accordo solo in parte sul discorso della frizione a secco.

Che sia inutile sulle moto stradali è un dato di fatto, più che altro è diventata una caratteristica delle rosse bolognesi, che ahimè è destinata a scomparire.

Però in MotoGP, dove si esprime il massimo della tecnologia applicata alla competizione, le frizioni sono tutte a secco, pur essendo motori di potenza pari alle Superbike (230 CV) che girano con frizioni ad olio.

Altro vantaggio della frizione a secco, è l'estrema facilità nell'effettuare interventi di manutenzione.
 
11909719
11909719 Inviato: 30 Mag 2011 22:51
 

1fuoripista ha scritto:

1° si possono usare delle alzate valvole molto,ma molto,ma molto spinti.
2° sono i consumi


Confermo. In MotoGP le altre case sono dovute passare alle valvole pneumatiche per recuperare. Peccato che ancora ci propinino le molle sulle stradali.
 
11909740
11909740 Inviato: 30 Mag 2011 22:53
 

_batista_ ha scritto:


Sono d'accordo solo in parte sul discorso della frizione a secco.

Che sia inutile sulle moto stradali è un dato di fatto, più che altro è diventata una caratteristica delle rosse bolognesi, che ahimè è destinata a scomparire.

Però in MotoGP, dove si esprime il massimo della tecnologia applicata alla competizione, le frizioni sono tutte a secco, pur essendo motori di potenza pari alle Superbike (230 CV) che girano con frizioni ad olio.

Altro vantaggio della frizione a secco, è l'estrema facilità nell'effettuare interventi di manutenzione.


Beh... chiaro... ma nel nostro caso si parlava chiaramente di moto di serie.

Può essere tenuto anche nelle moto di serie, ma solo a scopo di bandiera del marchio e non perchè serva.
 
11924696
11924696 Inviato: 2 Giu 2011 21:25
 

Dyrt ha scritto:
la ducati (almeno le ss) hanno alcuni elementi caratteristici
....
icon_arrow.gif un'anima


Ci sono volute ben 19 risposte.... ah, non fanno più i ducatisti di una volta....
 
11925697
11925697 Inviato: 3 Giu 2011 1:12
 

1fuoripista ha scritto:
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se ti contraddico non mi banni vero??? icon_asd.gif icon_asd.gif icon_asd.gif
nei motori molto spinti il desmo ha un suo perche'.
1° si possono usare delle alzate valvole molto,ma molto,ma molto spinti.
2° sono i consumi
su un motore tipo quello della d16 da gp non immaginate neanche il risparmio di carburante che si ha per poterlo sfruttare in altro modo

icon_arrow.gif per le nostre motine che compriamo dal conce il desmo non serve a niente icon_asd.gif icon_asd.gif icon_asd.gif


icon_arrow.gif ho detto esattamente il contrario 0509_lucarelli.gif 0509_lucarelli.gif 0509_lucarelli.gif 0509_lucarelli.gif

eusa_think.gif eusa_think.gif eusa_think.gif
Ti do ragione per le moto da pista, in effetti non pensavo ai consumi icon_lol.gif icon_asd.gif
Le alzate delle valvole evidentemente si riesce già a realizzarle abbastanza spinte con le molle, dato che non tutti utilizzano il desmo, ma che le moto viaggiano lo stesso icon_asd.gif
Ovviamente a scapito dell'affidabilità e della sfruttabilità in caso di errore, per far aprire e chiudere le valvole in modo molto spinto servono valvole molto leggere (e quindi più fragili o più costose) e molle più dure per chiuderle più alla svelta (e se per caso vai fuori dal range buono sono dolori per far riprendre i giri icon_asd.gif ).

Ma mi sa che hai frainteso cosa volevo dire sui motori da strada icon_asd.gif icon_asd.gif
Non voglio dire che le nostre moto sono meglio perchè hanno il desmo, ma su motori che hanno un range di giri molto ampio e che non hanno troppa coppia da vendere come potrebbe essere una 600 quadricilindrica, la distribuzione desmo farebbe molto comodo al posto delle molle, aumentando l'elasticità del motore.

Per farti un esempio... una R6 desmodromica sarebbe molto più sfruttabile (e blasfema eusa_think.gif icon_asd.gif ) di una R6 normale icon_asd.gif icon_asd.gif icon_asd.gif

AAA cercasi folle ingegnere nipponico per costruzione modello ibrido "ducati-yamaha"... 0509_lucarelli.gif 0509_lucarelli.gif 0509_lucarelli.gif 0509_lucarelli.gif
 
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