frozenfrog ha scritto:
Per vostra opportuna informazione mi preme ricordare che da anni esistono normative in base alle quali l'assicurazione ha la facoltà di richiedere, entro tre mesi dalla liquidazione del sinistro, la prova dell'avvenuta riparazione del mezzo. Questo succede perchè a causa dei soliti furbetti le assicurazioni tendono a tutelarsi contro eventuali truffe; di conseguenza pretendono la prova che i soldi liquidati all'assicurato facciano la fine che devono fare, ovvero che vengano utilizzati per l'acquisto dei ricambi necessari alla riparazione e per il compenso per la riparazione stessa, quindi richiedono la fattura di riparazione.
Cito: L'art. 3 della legge n° 39/1977, come modificato dal comma secondo dell'art. 23 della legge 273/2002 introduce l'obbligo per il danneggiato, che ha ottenuto il risarcimento dei danni al veicolo, di trasmettere all'assicuratore la fattura (o documentazione fiscale equivalente) emessa a fronte della riparazione nel termine di tre mesi dalla data dell'avvenuto pagamento o, in caso di rottamazione del veicolo, la relativa documentazione.
La norma prevede altresì il diritto dell'assicuratore, nel caso in cui il Danneggiato non ottemperi al suddetto obbligo, di richiedere la restituzione dell'importo liquidato a titolo di risarcimento.
C'è da dire, a onor del vero, che a volte questa norma viene disattesa perchè paradossalmente all'assicurazione risulta sconveniente richiedere la la restituzione dell'importo liquidato per una serie di motivi (faccio notare che la norma non prevede l'obbligo per l'assicurazione di richiedere la restituzione bensì il diritto, ovvero la semplice facoltà, di richiederlo).
I motivi:
- l'obbligo di corrispondere allo stato il 20% di IVA sull'importo che quasi sempre invece ne è già depurato; ogni assicurazione infatti cerca di pagare i danni al netto d'iva (non è certo una novità...) quindi perché mai dovrebbe richiedere a tutti i danneggiati la fattura che grava le sue tasche di un 20% di iva su tutti i sinistri?
- la difficoltà di gestione, intesa come un ulteriore doppio onere (lavorativo ed economico) a carico dell'assicurazione che dovrebbe tenere in scadenza tutti i sinistri liquidati sino al decorrere del termine previsto dalla legge senza contare le eventuali spese per il recupero della somma (avvocato, spese di udienze, ecc.);
- tutti quei casi in cui si liquida con un forte abbattimento della somma per motivi di corresponsabilità o di antieconomicità (danno che supera il valore commerciale del mezzo, ad esempio) e l'assicurato è fortemente restio all'esborso di tasca propria della somma necessaria (che purtroppo per lui comprende anche l'IVA) per i ricambi nuovi quando potrebbe magari rivolgersi al mercato dell'usato o del commerciale/aftermarket.
Insomma, non voglio dire che non si debba fare, ma quello che mi preme è mettere in guardia da certe azioni perchè si ritorcono sempre contro; meglio sarebbe concordare con il/i liquidatore/i (in genere, per quanto spregiudicati, sono persone che arrivano a capire le necessità dei danneggiati, anche se fanno più spesso gli interessi dell'assicurazione), spesso si ottiene di più così che impuntandosi (anche se a ragione), e spesso è sufficiente la documentazione fiscale di acquisto dei ricambi e null'altro.
Contrariamente si può incappare in un meccanismo perverso. Vi porto come esempio quello che è successo a me (sinistro avvenuto dieci giorni dopo l'acquisto della moto nuova; totale ragione da parte mia) e cosa sono stato costretto a fare:
- presentare la fattura di acquisto dei primi ricambi (acquistati al volo per rendere la moto quanto meno marciante);
- presentare preventivo di spesa;
- sottoporla a perizia per quantificare il danno;
- presentare la fattura di riparazione;
- presentare la fattura di acquisto di un ricambio la cui sostituzione mi veniva contestata (benchè la moto avesse solo 10 giorni di vita...);
- inviare uteriori foto del ricambio contestato smontato;
- sottoporre la moto a nuova perizia per verificare l'avvenuta riparazione portando con me il ricambio contestato (nello specifico il forcellone) affinchè fosse chiara ed inequivocabile la sostituzione (su questo non commento...).
Conveniente? Chi può dirlo... per me è stato uno sbattimento che è durato oltre cinque mesi per arrivare al giusto risarcimento (e avevo ragione piena) e mai mi sono sognato di marciarci o di guadagnarci sopra, mi interessava solo avere la moto come nuova visto che aveva dieci giorni e poco più di 500 Km sulle spalle...
Questa è la realtà, l'assicurazione (qualsiasi essa sia), come si usa dire, tiene l'assicurato per le palle ed invece di tutelarlo quando questo ha ragione, cerca sempre di risparmiare sulla sua pelle (facendo solo i propri interessi); l'unico modo di spuntarla è di fare le cose alla perfezione, ed anche così non c'è la certezza assoluta di avere un giusto risarcimento. Sono poche le regole da seguire: farsi fare un preventivo accurato in modo da avere cognizione del danno reale (e del costo effettivo della riparazione); essere presenti al momento della perizia per fare in modo che il perito prenda nota di tutti i danni ed abbia tutti gli elementi necessari per stilare una perizia quantomeno equa; essere chiari, fornendo il preventivo, su quali siano le intenzioni (se si vuole ricorrere eventualmente a soluzioni commerciali/aftermarket); essere onesti e non ingordi (non so se mi spiego...).
quindi dovrei farmi fare il preventivo dal meccanico e presentarlo all'assicurazione??