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DEBUTTO ANNUNCIATO L’avevano annunciato al momento della presentazione della moto per la WSBK: nel giro di un anno la splendida - ma poco accessibile - Aprilia RSV4 Factory sarebbe stata affiancata da una sorella dal costo più contenuto. Detto, fatto, ora la superbike stradale Aprilia rivista per il grande pubblico è pronta per il debutto in società, che sta avvenendo proprio in questi giorni a Imola, durante il week end della Superbike.
DEBUTTANTE DI LUSSO Occasione migliore non poteva esserci, daltronde, perché, proprio all'appuntamento di Imola, prenderà il via in sella alla RSV4 da gara il Campione del Mondo 250 in carica Marco Simoncelli, che avrà così la possibilità di provare, per la prima volta, cosa vuol dire correre con una quattro tempi derivata di serie. Occhi puntati sulla Aprilia, quindi, non solo per vedere come finirà la "tenzone" fra Biaggi e il suo nuovo - e ingombrante, anche se solo per una gara - compagno di squadra, ma anche per scoprire a cosa si dovrà rinunciare per poter avere la moto veneta a un prezzo allineato a quello della concorrenza giapponese.
SCONTO RELATIVO Non solo allineato, ma in alcuni casi più basso, visto che i 16.000 € richiesti sono ormai stati superati dalla nuova R1, tanto per fare un esempio. Cifra interessante, anche perché i contenuti della RSV4 R – così si chiamerà la variante base della sportiva veneta – non si discostano molto da quelli della race-replica venduta finora 20.000 euro tondi tondi.
SVEZIA ADDIO Per essere competitiva anche nella delicata fase della firma di un contratto d'acquisto, quindi, a Noale hanno cercato di risparmiare dove possibile, senza togliere troppo appeal alla loro nuova nata. La modifica più evidente riguarda le sospensioni, che perdono il passaporto svedese, per lasciar spazio a elementi di origine orientale per la forcella (Showa) e alemanna per il mono (Sachs).
REGOLAZIONI IN FORSE Ovviamente, rimangono le pluri-regolazioni tipiche del mondo hypersport, anche se, per esempio, si perde il trattamento indurente per gli steli forcella. Rsetano però le regolazioni che rendono possibile muovere il motore nel telaio per trovare il miglior bilanciamento ciclistico (roba da palati fini comunque). Del resto era impensabile che in Aprilia cambiassero le fusioni del telaio. Per quanto riguarda le prestazioni del motore tutto come prima, o meglio tutto come la Factory; per la R sono dichiarati ancora 180 cv a 12.500 giri e 115 Nm a 10.000 giri. Il V4 di 65° non cambia di una virgola nemmeno il Ride by Wire di seconda generazione con la tripla mappatura (Track, Sport, Road) e l'alimentazione che sfrutta un doppio iniettore per ogni cilindro.
COMUNQUE BELLA Quello che è certo, invece, è che la moto ha un aspetto leggermente semplificato, visto che le pennellate di carbonio, che prima caratterizzavano parafanghi e paratie dello scarico, qui sono sostituite da semplice plastica e lamiera. Poco male, la RSV4 rimane ugualmente una moto bellissima con una estetica che sa tanto di pronto-gara, anche nella inedita colorazione bianco latte che vedete in foto e che affiancherà quella con i colori
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ci sbavo ogni volta che la vedo, chissà se riuscirò mai a comprarla