Iskander66 ha scritto:
Permettimi, ma io non credo di essere un'eccezione, anzi.
Sempicemente penso che tanti motociclisti, crescendo, sia come persone che come motociclisti stessi, prendano coscienza della propria mortalità e guidino con un compagno indispensabile per rimanere vivi: la paura.
Non la paura che ti blocca, la paura che ti taglia le emozioni ma la paura che ti consiglia, che si interfaccia tra te e la moto e ti dice cosa è giusto fare e cosa è meglio lasciar perdere.
Non sono ipocrita, anch'io mi sono lasciato andare e mi è stato utile perché ho raccolto preziose informazioni su come comportarmi: d'altronde è l'unico modo che abbiamo per fare esperienza: fare degli errori, imparare e cercare di non commetterne più. C'è un limite però agli errori che ci possiamo permettere, per questo, anche quando crediamo di avere via libera, dobbiamo avere la paura sulla spalla destra (su quella sinistra c'è sempre la morte) per sapere cosa possiamo fare.
E credo che tu faccia male a non intervenire più in questo topic perché quello che rende inestimabile il Tinga è proprio lo scambio di opinioni, informazioni, punti di vista, ragionamenti e quant'altro. E tutti questi apporti sono utili, per noi che guidiamo da qualche tempo (io pochino) e per coloro che si affacciano per la prima volta su questo splendido mondo.
Un saluto...
e già, è inutile ribadire concetti che hai espresso e su cui mi trovo perfettamente in accordo; non è fatalismo o pessimismo , qualcuno può pensare che così non ci si gode la vita e la moto ma non è così, anzi; si barattano scariche di adrenalina con emozioni meno "intramuscolari" ma da assaporare e ritrovare ogni volta che si sale in sella.
non si tratta di giorni da pecora con giorno da leone; bisogna essere davvero privilegiati per "giocare" con la vita ( un numero ristretto di persone lo fa paradossalmente in modo consapevole, penso agli sport estremi, ma la maggior parte confonde l' incoscenza con la realtà).
io parto dal presupposto di non dover dimostrare niente a nessuno ( se non l' amore e la responsabilità verso i miei cari ed il rispetto per il prossimo).
e quei ritagli di tempo sulla mia moto cerco di viverli in serenità perchè anche se il rapporto col nostro mezzo per molti è una fuga dal mondo non può esserlo dalla vita.