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John O'Groats: dove finisce la strada
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5524911 Inviato: 1 Set 2008 22:44
Oggetto: John O´Groats: dove finisce la strada
 

In collaborazione con il mio compagno di viaggio ho realizzato questo report del meraviglioso viaggio che ho fatto ad agosto, spero sia di vostro gradimento! icon_wink.gif
Album su PICASA al seguente link(10 Foto per ora!)
Link a pagina di Picasaweb.google.it

Domenica 3 agosto.
Nella prima mattinata di domenica 3 agosto comincia l’avventura che ci porterà “fino a dove finisce la strada”. Si parte da Bologna in 2 per congiungerci con altri 2 ragazzi, uno a Milano ed uno ad Arona.
Un paio di centinaia di km di A1, una tangenziale ovest poco trafficata, così come la Milano-laghi, ci portano fino ad Arona e via sul lungolago, che si presenta poco trafficato nonostante l’alta stagione. Stresa è un autentico gioiello incastonato tra le Alpi ed il Verbano, e ne godiamo attraverso la visiera le architetture liberty e le terrazze fiorite. Cominciamo così a risalire la Val d’Ossola una bella strada. Molto belle le Borromee.
La Val Vigezzo e (passato il confine, stranamente deserto) le Centovalli accompagnano le nostre moto dondolanti, una vera goduria anche a pieno carico. In poche decine di minuti giungiamo così a Locarno, ove il caldo afoso dell’estate lacustre ci accompagna fino a Bellinzona e di lì a poco riprendiamo la risalita del Ticino fino a Prato Leventina, la nostra prima tappa.

Lunedì 4 e martedì 5 agosto 2008
Il mattino si presenta sereno, con il massiccio del Gottardo sufficientemente sgombro di nubi: proprio lì andremo, ovviamente passando dalla Tremola. Questa strada ha un fascino speciale, ed arrivare in cima è sempre una grande soddisfazione; non tanto per la difficoltà tecnica (basta fare un po’ di attenzione, anche se ho paura che con l’asfalto bagnato diventi molto infida) quanto per l’ambiente fuori dal tempo che si attraversa, senza contare il pavè in luogo dell’asfalto.
Giunti sul fondovalle, ormai già in Svizzera tedesca, costeggiamo il lago dei Quattro Cantoni fino a Lucerna, che attraversiamo godendo anche della vista del ponte in legno, ricostruito dopo il recente incendio.
L’attraversamento della campagna svizzera non presenta aspetti degni di nota, a parte il rigoroso ordine (ma non è certo una sorpresa) che permea ogni centimetro quadrato di questa terra.
Sfioriamo quindi Basilea, e rientriamo nell’Unione attraverso un valico secondario nient’affatto presidiato.
Siamo in Alsazia, vicino a Mulhouse, e mancano ancora circa 150 km alla meta, poco dopo Nancy: optiamo così per l’autostrada, riscontrando con sorpresa che da queste parti non è a pedaggio.
Purtroppo però il tunnel del non mi ricordo è chiuso, per cui dobbiamo uscire per affrontare il passo, e qui il nuvolone da geometra/venditore/progettista meccanico ed elettrico ci delizia con il suo primo spettacolo d’arte varia: pioggia, vento e freddo ci accompagnano sin dalle prime rampe del valico, e solo a Saint Diè ci concedono un po’ di tregua. Riusciamo a riprendere l’autostrada, e ci avviciniamo a grandi falcate verso la seconda meta: un tramonto STUPENDO ci premia del tempo sfavorevole appena patito, e giungiamo a Pont-a-Mousson quando ormai è già buio.
Il martedì è dedicato al trasferimento autostradale fino a Roncq (vicino a Lille, nella Francia del nord) in vista del traghetto la mattina dopo: finalmente va tutto liscio, con una giornata di bel tempo, traffico regolare.

Mercoledì 6 e giovedì 7 agosto 2008
Finalmente il traghetto: da adesso si fa sul serio, si entra in un mondo VERAMENTE diverso. E subito dopo la traversata, l’impatto è imponente: la circolazione a sinistra, con le rotonde in senso orario, non è così facile da digerire, anche se a poco a poco ci si riesce ad abituare . Arriviamo alla periferia di Londra, e da lì comincia l’itinerario (autostradale, per oggi) che ci porterà nel “countryside” inglese. Nel tardo pomeriggio giungiamo a Grantham, nel Lincolnshire, piena campagna britannica.
Il giorno successivo si parte alla volta di Middlesborough ed ecco ancora la pioggia, con grandine e vento!
Giungiamo stremati bagnati e infreddoliti.

Venerdì 8 agosto 2008
Al mattino, pur essendo freddo, non piove, per cui ripartiamo in direzione del Vallo Adriano, o di quel che ne resta… cioè ben poco, almeno nella zona in cui lo abbiamo attraversato: pochi muretti a secco , e l’unico punto ben conservato era nei pressi di una fortificazione romana (ovviamente con ingresso a pagamento)
Proseguiamo il nostro viaggio verso nord, e ci inoltriamo sempre di più nella brughiera, tra pascoli ed erica in fiore.
Manca poco ormai: solo qualche rampa, ed alla fine si apre sotto di noi un paesaggio del tutto simile a quello visto fino a pochi secondi prima, ma dal “sapore” completamente diverso”..
“Fàilte gu Alba” campeggia su un cartello blu solcato dall’inconfondibile croce di Sant’Andrea bianca, giusto a fianco di una pietra che reca su un lato la scritta “England” e su quell’altro la agognata scritta “Scotland”. Benvenuti in Scozia, ci dice in Gaelico il cartello, ed altrettanto ci fa il simpatico personaggio in kilt e cornamusa che ben volentieri accetta di posare insieme a noi sotto il cippo confinale.
Attraversando (di sfuggita) anche Edimburgo col suo ardito ponte sopra il fiordo (si vede pure sotto: del tutto sconsigliato a chi soffre di vertigini). Arriviamo in serata alla prima meta scozzese, dopo aver goduto della stupenda vista del Mar del Nord al crepuscolo: una sensazione indescrivibile.

John – O’ – Groats!!! Dove finisce la strada Sabato 9 agosto 2008
La mattina partiamo sotto una pioggerellina fine e non troppo fastidiosa, che però ben presto ingrossa e ci costringe ad una deviazione: non entreremo nelle Highlands attraverso le Grampian Mountains (la “porta” tradizionale di questa regione), ma prenderemo l’autostrada (ancora!) fino ad Aberdeen, e raggiungeremo Inverness attraverso lo Spreyside, terra di whisky meravigliosi.
Mentre la pioggia finalmente ci concede una tregua, superata Inverness (tra l’altro abbastanza carina, non c’è che dire) ci dirigiamo al lago di Ness poco distante: niente di che, ma la sua fama lo rende una meta molto ambita. Ci dirigiamo verso settentrione, costeggiando il Mare del Nord che si presenta nella sua solita livrea, un bel grigio antracite uniforme.
La strada è molto bella, la giornata fortunosamente volge al bello ed il traffico è praticamente inesistente: solo il freddo pungente disturba un po’ ma lo sapevamo.
Maciniamo km in tranquillità , fermandoci ogni tanto per assaporare l’assoluto silenzio che ci circonda e per scattare qualche foto, e dopo poche ore, attraverso pascoli di Angus che ci guardano incuriositi, giungiamo al fatidico cartello.
TUTTA la fatica si dissolve in pochi secondi.
Siamo arrivati “Dove finisce la strada”.

Cena sontuosa nel ristorante dell’albergo SEA VIEW (l’unico nel raggio di 15 miglia…) mangiando Aggies (o come cavolo si scrive) e degustando tre whisky millesimati.


Domenica 10 agosto 2008.
Un cielo plumbeo ed una pioggerellina insistente salutano il nostro risveglio a John O’ Groats, così ci avviamo un po’ sottotono verso Dunnet Head, il punto (o meglio, “la punta”) effettivamente più a nord della “Mainland Britain”, dell’isola di Gran Bretagna.
Un faro ed una Land Rover vecchissima sono praticamente gli unici avamposti di civiltà in queste lande, ove il Mar del Nord lascia il passo all’Oceano Atlantico. Proseguiamo quindi in direzione ovest, lungo la costa settentrionale della Scozia, con l’Oceano (ed il nulla…) alla nostra destra e le Highlands alla nostra sinistra: inaspettatamente, la giornata si presenta sempre meno grigia e sempre più serena, tanto che passata Thurso (uno dei pochi paesi di una certa dimensione nei paraggi) abbiamo la fortuna di godere di un sole meraviglioso, che illumina meravigliosamente il florilegio di valli scoscese, placidi laghetti, fiordi profondissimi ed acrobatici saliscendi che caratterizza la strada costiera delle Highlands. Meraviglia, stupore ed adrenalina: bello a 360 gradi!!
Proseguiamo così, con gli occhi sognanti, per diverse centinaia di km, fermandoci ogni tanto per rabboccare il serbatoio (consigliabilissimo, i distributori sono abbastanza rari)
Pieghiamo quindi verso sud all’altezza di Durness, e poche miglia dopo Ullapool (già nell’interno, dove le montagne sono più scoscese ed il Ben Nevis fa bella mostra di sé) ci inoltriamo nel Glen Carron, per giungere a Kile (“Caol”) Lochalsh, e da lì - superato un moderno ponte a schiena d’asino – fino all’isola di Skye! Ovviamente gli ultimi km abbiamo preso acqua ma va da sé…

Lunedì 11 agosto 2008.
L’idea originaria era quella di svegliarsi presto per avere il tempo di visitare comodamente l’isola di Skye, ma una fitta ed insistente pioggia ventosa ci fa desistere, e così ci “incamminiamo” verso sud per un altro bel giro tra laghi (“Loch”) e montagne (“Ben”): la prima meta è il Eilean Donan Castle sul Loch Long, diventato ancora più famoso negli ultimi anni per essere stato la dimora di Duncan McLeod, lo “Highlander” del celebre film con Christopher Lambert e Sean Connery. Foto di rito e ripartenza proseguiamo lungo la costa, dove ogni tanto il sole fa capolino scaldando decisamente l’aria (non siamo più nel “piccolo nord”)e raggiungiamo Oban dove la temperatura è molto mite. La visita alla distilleria è all’altezza delle aspettative, ed i luoghi attraverso cui ci troviamo a passare sono ancora molto suggestivi, per quanto non a livello di quelli visti il giorno prima.
Infine ci dirigiamo al B&B perché il giorno dopo c’è il traghetto per l’Ulster.

Martedì 12 agosto 2008.
Ecco il secondo traghetto del viaggio, che ci porterà dall’isola di Gran Bretagna a quella di Irlanda: è una nave veloce, ed in poco più di 90 minuti giungiamo a destinazione. In realtà il mare grosso ha reso questa traversata abbastanza pesante, ed in più la pioggia battente che ci aspetta a Larne non contribuisce certo a migliorare l’umore…
Scendiamo sotto l’acqua e ci dirigiamo verso nord, destinazione BallyMoney: la città in se non ha nulla di particolare (ed in generale tutta l’Irlanda del Nord sembra un posto dimenticato da Dio e dagli uomini), ma per il motociclista ha certo un motivo di attrattiva: è stata infatti il luogo di nascita e di residenza di Joey Dunlop, che in pochi anni (prima che una maledetta curva in Lituania lo portasse via per sempre) ha inanellato una serie impressionante di vittorie in molte competizioni, prima tra tutte il “mitico” TT. Il memoriale di Joey Dunlop è un perfetto esempio di discrezione e affetto senza pacchianeria e spocchia, e le sensazioni provate sono veramente intense, amplificate dalla pioggia che non smette di cadere un solo istante. La scultura/monumento in bronzo è curata nei minimi particolari, e rende alla perfezione l’idea.
Ripartiamo alla volta di Dublino dove resteremo fermi fino al 15 agosto e finalmente la pioggia ci concede un po’ di tregua, ed un bel sole fa il suo ingresso trionfale nel cielo ormai sgombro, permettendoci di asciugarci un po’ mentre viaggiamo ed esaltando il verde intenso che caratterizza queste lande.
Il confine tra Ulster ed Eire ci fa sentire un po’ più vicini a casa: le indicazioni sono in chilometri, e la moneta è l’Euro, e dopo una settimana di miglia e sterline è un gran bell’andare…
Una nuovissima autostrada ci porta alle viste di Dublino, mentre grossi e minacciosi nuvoloni neri si ammassano sula città. Non c’è niente da fare: ACQUA!! Aa pochi km dall’albergo si scatena un diluvio storico, e scendiamo dalle moto sotto la città allagata. Gli stessi dublinesi hanno trovato inusuale tutta questa quantità di pioggia in questa stagione; si vede che lassù hanno saputo che arrivavamo noi…

Mercoledì 13 e giovedì 14 agosto 2008.
Le moto possono finalmente riposare nel “back yard” dell’albergo, e ci dedichiamo al turismo.
Stabilimento GUINNES,centro e tutto quello che c’è da vedere, ma mia personalissima opinione , non ne vale la pena. 2 giorni sono anche troppi, ma almeno lì mi ha raggiunto mia moglie in aereo per passare alcuni giorni insieme.

Venerdì 15 agosto 2008.
La mattina di ferragosto ci avviamo verso il traghetto che ci riporterà in Gran Bretagna. Questa volta la traversata è tranquilla, e senza ballare troppo giungiamo nuovamente in Inghilterra. Da lì a poco passeremo il confine col Galles, completando così le nazioni visitate: il paese del Leone Rosso è molto bello, e francamente non me l’aspettavo. Il paesaggio è aspro e selvaggio (ricorda molto la Scozia, anche se il clima è decisamente diverso) ed i paesi sono molto ben curati e più piacevoli rispetto alla vicina Inghilterra.
Altro trasferimento autostradale e giungiamo e destinazione, in un paesino isolato (ma la fattoria in cui dormiamo è deliziosa) la cui unica attrazione è l’a “Inn” nella piazza centrale (che poi altro non è che l’incrocio tra due strade).

Sabato 16 agosto 2008.
Dopo un’ottima colazione ci dirigiamo verso una delle tappe di grosso calibro del nostro viaggio: entriamo nella storia, o meglio nella preistoria, quando passata Marlborough intravvediamo le pietre erose di Stonehenge.
Una visita è d’obbligo: paghiamo il biglietto (ne STRAvale la pena) e ci incamminiamo lungo i prati che circondano questo misterioso monumento: la guida “telefonica” (in italiano) spiega molto bene i vari aspetti legati a questo complesso megalitico. La sosta è stata meritatissima, e dopo aver rabboccato i serbatoi proseguiamo nella nostra rotta, raggiungendo finalmente la costa meridionale.
Riprendiamo così l’ultimo tratto di strada che ci separa da Folkestone (a due passi da Dover), la nostra ultima tappa in terra d’Albione.

Da domenica 17 a martedì 19 agosto 2008.
La mattina del rientro si presenta con i tratti caratteristici del meteo inglese: grigio e pioggia!
Per fortuna Dover è molto vicina, e subiamo poco le angherie del tempo: arriviamo sul traghetto e ci sistemiamo per la traversata,che passa abbastanza tranquilla.
FINALMENTE ritorniamo in Europa, e FINALMENTE ricominciamo a circolare dalla parte giusta: la prima rotonda è un autentico trionfo!!
Imbocchiamo l’autostrada, Belgio, Lussemburgo (pieno alla moto d’obbligo) Francia e decidiamo di fare tappa intermedia a Pont-a-Mousson, esattamente dove ci siamo fermati all’andata.
Questa volta la fortuna ci assiste, e sfioriamo solamente una perturbazione molto intensa, trovando solo l’asfalto bagnato (e pochissime gocce) e godendo della vista di arcobaleni meravigliosi, alcuni anche doppi!
Il lunedì mattina il cielo si presenta sgombro da nubi (era ora!!) e partiamo alla volta della Svizzera: attraversiamo i Vosgi e all’altezza di Neuchatel entriamo in terra elvetica: dopo aver scollinato, il panorama delle Alpi Graie e Pennine ci si para davanti in tutta la sua imponenza, mentre una leggera nebbiolina verso il fondovalle rivela inequivocabilmente la vicinanza con il Lago Lemano.
Raggiungiamo così Basilea, e dopo averla attraversata (perdendoci un sacco di tempo: tutti semafori, e tutti rossi!!) arriviamo al lungolago, destinazione Montreux.
Una foto sotto la statua di Freddie Mercury è d’obbligo, e così ripartiamo risalendo il Rodano fino a Martigny.
Da qui attacchiamo le divertentissime rampe del Gran San Bernardo, che ci riporteranno in Italia.
Appena giunti ad AOSTA troviamo un Hotel, ci fermiamo e mi sparo subito un santo caffè come Dio comanda.
L’ultimo giorno di viaggio prevede l trasferimento autostradale fino a Bologna, e dopo i primi km in Val d’Aosta ed in Monferrato ad andatura “panoramica”, aumentiamo il passo e nel primo pomeriggio arriviamo a Bologna.

Note tecniche ed equipaggiamento:

Yamaha FZ1 Fazer– Bauletto centrale GIVI E470 e sacca da sella GIVI T418
Km percorsi:
6.700 circa, 100% asfalto.
Percorsi molto tranquillamente anche oltre 20 km/l

Inconvenienti:
Indurimento leva frizione causa pioggia (viva il WD40)
Squilibratura repentina pneumatico anteriore, che ha causato forti vibrazioni in frenata.

Nazioni attraversate:
Italia
Svizzera
Francia
Lussemburgo
Belgio
Inghilterra
Scozia
Irlanda del nord
Eire
Galles

La lunghezza media delle tappe è stata di circa 400 km al giorno.

Pernottamenti:
Alberghi e B&B (soprattutto in Inghilterra e Scozia)
NOTA:
Questa volta avevamo prenotato tutti i pernottamenti da casa (via internet, la cosa è stata molto agevole), ma ritengo che non sia affatto necessario: in tutti i luoghi attraversati c’è una notevole densità di alberghi, B&B e campeggi, per cui basta cominciare a cercare verso le tre del pomeriggio e non ci sono troppi problemi anche se non si prenota. In più, la forte variabilità delle condizioni climatiche sconsiglia di preordinare le tappe: in alcuni giorni 400 km erano una passeggiata, in altri un autentico calvario.

Attrezzatura meccanica:
Mi sono portato dietro un po’ di tutto: dalle lampade di ricambio agli attrezzi/viti/chiavi, leve freno e frizione di scorta, stracci per proteggere la moto sui traghetti, ecc.

Abbigliamento utilizzato:
In generale eravamo tutti equipaggiati con capi tecnici dotati di protezioni CE.
Per quanto riguarda la protezione dall’acqua, avevo capi tecnici in D-dry che purtroppo ho scoperto avere dei microfoni nella membrana che hanno fatto sì che mi bagnassi in alcuni punti.
I guanti della SPIDI XR Tex tengono l’acqua, ma si bagnano e bagnano la giacca: voto 4.
Viva il passamontagna windstopper della Bikers e i guanti termici della stessa Bikers.

RACCOMANDAZIONE: È consigliabilissimo utilizzare comunque la tuta antipioggia, e dei copriguanti perché i capi in D-DRY non si bagnano all’interno, ma rimangono umidi e mentre si viaggia da parecchio noia.

CHE VIAGGIO RAGAZZI E LA FZ1 FAZER E’ STATA UNA DEGNA COMPAGNA!
 
5525014
5525014 Inviato: 1 Set 2008 22:54
 

Complimentoni icon_biggrin.gif icon_biggrin.gif icon_biggrin.gif icon_biggrin.gif icon_biggrin.gif icon_biggrin.gif
 
5531166
5531166 Inviato: 2 Set 2008 13:13
 

fantastico!!!!
bravissimi!!!
bellissimi!!!!


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adesso mi hai messo un'altro pallino per la scelta della meta del prossimo anno... icon_lol.gif
 
5532090
5532090 Inviato: 2 Set 2008 14:07
 

icon_arrow.gif gran bel giro davvero... ti condivido sia il piacere delle terre attraversate che la moto!!! icon_asd.gif

icon_arrow.gif le highland ti rimangono nel cuore!!! icon_wink.gif
 
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5538175 Inviato: 2 Set 2008 22:03
 

Che grandi icon_biggrin.gif icon_biggrin.gif !!!!!

Poi John O’ Groats, è da dove sono partiti Ewan McGregor e Charlie Boorman per il loro viaggio Long Way Down..
 
5538283
5538283 Inviato: 2 Set 2008 22:10
 

cdm83 ha scritto:
Che grandi icon_biggrin.gif icon_biggrin.gif !!!!!

Poi John O’ Groats, è da dove sono partiti Ewan McGregor e Charlie Boorman per il loro viaggio Long Way Down..
Infatti una sera sull'isola di SKYE abbiamo beccato il programma in TV! Peccato che il mio inglese sia appena sufficiente(cioè non ci ho capito un ca@@o) icon_wink.gif
 
5549851
5549851 Inviato: 3 Set 2008 18:28
 

floydoz ha scritto:

icon_arrow.gif le highland ti rimangono nel cuore!!! icon_wink.gif


e se te lo dice anche il Mc Floyd.....! icon_wink.gif


Gran bel viaggio, itinerario stupendo! ottima organizzazione posti e fotografie molto belle!
Se ne carichi ancora un po'..si guardano volentieri,
anche perchè probabilmente in primavera pensavamo di fare
scozia ed irlanda anche noi!

Un saluto!
 
5552489
5552489 Inviato: 3 Set 2008 22:44
 

ivek430 ha scritto:


e se te lo dice anche il Mc Floyd.....! icon_wink.gif


Gran bel viaggio, itinerario stupendo! ottima organizzazione posti e fotografie molto belle!
Se ne carichi ancora un po'..si guardano volentieri,
anche perchè probabilmente in primavera pensavamo di fare
scozia ed irlanda anche noi!

Un saluto!
Le sto sistemando un po' e poi ne metto altre! E' che sono tante!!! icon_wink.gif
 
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