Da un paio d'anni, con degli amici di Livorno e Milano, organizziamo motogiri nei luoghi più belli in Italia ed all'estero. Quest'anno, la scelta è caduta sulla Route des Grandes Alpes, un fantastica itinerario di oltre 700Km lungo la Alpi al confine tra Francia ed Italia.
L'itinerario della Route è descritto sul sito Route-grandes-alpes.com ma cercando su Google "Route des Grandes Alpes" si trovano molti altri siti pieni di informazioni su questa strada meravigliosa.
La partenza è fissata per Sabato 19 Luglio ad Aosta per tornare poi chi a Milano, chi a Livorno ed io a Roma Lunedì 21. Approfittando dell'occasione mi sono organizzato per partire giovedì 17 per poi andare a trovare mia figlia che studia a Ginevra il giorno successivo.
La mia partenza è fissata alle 04:30 per viaggiare con il fresco, fare numerose soste per spezzare la monotonia dell'autostrada ed arrivare ad Aosta prima delle 14, ora in cui le previsioni del tempo davano possibili piogge.
Il viaggio è tranquillo a parte la temperatura più bassa del previsto. In ogni modo, arrivo ad Aosta verso le 12 con una dignitosa media di 100Km/h circa. Data l'esperienza appena passata ed i passi alpini in programma, decido di acquistare una giacca termica della BMW che, pur essendo certamente non a buon mercato, ha dimostrato sul campo che vale tutto il suo costo.
Faccio check-in in hotel e mi ritrovo con tutto il pomeriggio davanti. Il tempo non è bello ma non sembra minacciare pioggia. Decido quindi di ingannare l'attesa facendo un giro in moto verso Pila, la famosa stazione sciistica proprio sopra Aosta.
Tornato in hotel mi rilasso un pò e poi vado a cena da amici del luogo. Il giorno dopo, verso le 9, parto per Ginevra. Ovviamente evito l'autostrada e mi dirigo verso il Passo del Gran San Bernardo. Il tempo è coperto e, ben presto, mi infilo nelle pesanti nubi. La visibilità cala rapidamente a pochi metri come testimoniato dalla foto seguente
La discesa la faccio, orrore, dietro un'auto che mi fa da battistrada. Andiamo a bassissima velocità, ma la strada è così tortuosa che la tensione è alta. Mi rammarico solo del meraviglioso panorama che non posso vedere...
Arrivato a Martigny, il tempo migliora lentamente. Il Col de Forclaz e poi il Col des Montets mi portano a Chamonix dove il panorama del Monte Bianco e dei ghiacciai di Bossons è sempre affascinante.
Dopo la visita a mia figlia, riprendo la strada per Aosta intenzionato ad attraversare il tunnel del Monte Bianco per risparmiare un pò di tempo. Fortunatamente, una coda di oltre un'ora di attesa prevista (è venerdì pomeriggio) mi convince a rifare la strada della mattina al contrario anche perché il tempo è sensibilmente migliorato. Ecco alcuni dei panorami che mi ero perso in mattinata... Meno male che c'era la fila!
La mattina successiva, sono all'appuntamento con gli altri che arrivano via autostrada. L'emozione è forte, il giro che ci attende è veramente favoloso sulla carta e speriamo che la realtà sia non da meno...
Partiamo da Aosta in carovana verso il Tunnel del Monte Bianco. Decidiamo di non percorrere i primi 50Km circa da Thonon a Cluses. Questo ci farà perdere il Col des Gets ma risparmiamo parecchio tempo.
Da Cluses, appena lasciata l'autostrada inizia un'esperienza unica che so già che non riuscirò a comunicarvi adeguatamente. Ho ancora negli occhi i panorami, nelle orecchie i suoni delle moto e della natura e nel naso gli odori dell'erba e dei fiori. Sono sensazioni uniche ed irripetibili ma che danno un senso alla passione della moto...
Dopo pochi kilometri comincia il ballo dei passi con il Col de La Colombiere seguito in una successione senza sosta dal Col Des Aravis e dal Col Des Saisies dove ci fermiamo per il pranzo.
Il panorama è mozzafiato, nonostante la relativa altezza dei passi, le montagne sono aspre e rocciose con imponenti pietraie. Ci fermiamo per un pò ad apprezzare i colori intensi ed il sole che ci scalda nell'aria fresca.
Ripartiamo poi verso il Cormet de Roselend che si trova in una specie di Valle Incantata dove scorrono ruscelli e pascolano mucche, il tutto nel verde intenso dei prati contornato da rocce aguzze ed abeti. Un posto incantevole dove tornerò sicuramente. I panorami dai colli sono mozzafiato: cime che si perdono a vista d'occhio, vallate profonde che le separano e soprattutto strade tortuose che si snodano a perdita d'occhio e che ci attendono.
La prima giornata si conclude a Seez, un paesino vicino a Bourg St. Maurice, all'imboccatura della Val d'Isere. Arriviamo verso le 15 dato che la prima tappa è stata programmata più breve per gli altri che avevano già 300Km circa sulle spalle. In ogni modo, sistemati i bagagli, un gruppo di tre fanatici (cui mi onoro di appartenere) decide di andare a prendere un caffé come Dio comanda a La Thuile passando per il Passo del Piccolo San Bernardo che è proprio sopra di noi. I due "giovani" del gruppo, dato che "nun c'hanno er fisico", si rilassano in albergo...
Liberata dalle borse, la Mukkona è scatenata. La strada verso il passo è bellissima ed il panorama...
Dopo la breve digressione a La Thuile, torniamo in Francia e ci prepariamo per la cena. Seez è un piccolo borgo in cui non c'è molto da fare e quindi il letto ci ha accolto piuttosto presto.
La mattina dopo, il bel tempo ci sorride nonostante le previsioni avessero annunciato il contrario. Ben contenti del cambiamento ci prepariamo alla giornata campale. Quasi 300Km di curve e 7 passi di cui 5 sopra i 2.000m
Il primo che ci aspetta è il mitico Col de L'Iseran, il più alto della Route con i suoi 2.770m e meta frequente, come anche altri colli che faremo, di epiche tappe del Tour de France di ciclismo. In effetti, durante tutto l'itinerario, troviamo moltissimi ciclisti verso i quali non possiamo che provare immensa ammirazione e rispetto per l'immane fatica cui si sottopongono.
Per inciso abbiamo incontrato sportivi di tutti i generi. Molti in bici, come detto, ma molti anche a piedi. Abbiamo anche incontrato una competizione di corsa trekking ad oltre 2.000m! Il più tosto di tutti è stato uno con l'attrezzatura da fondo estivo (corte assi con rotelle) che andava come un forsennato su per il Col de L'Iseran! Ci chiediamo come abbia fatto a scendere dato che la picchiata fino a valle che lo attendeva sarebbe stata impossibile con quell'attrezzatura...
Ecco alcune foto dall'Iseran.
Il panorama della stazione sciistica di Val d'Isere
La discesa verso il Lautaret e poi Briançon
Il ghiacciaio di Mean Martin nel Massiccio della Vanoise
Dopo i Col de La Madeleine ed il Col du Telegraphe (solo 1560m, una bazzeccola) eccoci all'attacco del mitico Col du Galibier. La spettacolarità del luogo è stata, se possibile, ancora maggiore a causa della pioggia che ha cominciato a scendere copiosa. Ci fermiamo per il pranzo in uno sperduto rifugio all'imboccatura del Tunnel du Galibier. Ci sono dentro, oltre ad un paio di motociclisti, dei tostissimi ciclisti francesi e tedeschi che cercano di asciugarsi un poco e recuperare le forze.
La fortuna ci arride e smette di piovere verso la fine del pranzo anche se il tempo è sempre coperto. La visibilità però è buona e possiamo goderci il panorama che ci lascia senza respiro
La discesa è impressionante e la facciamo con la massima circospezione. Il lato a valle della strada spesso non ha guard-rail o muretti ma al massimo bassi cordoli che non danno alcuna fiducia... Ad ogni curva prego che la Mukkona non faccia scherzi e che non arrivi un camper in senso contrario! In un paio di casi, le mie preghiere non sono state ascoltate e, dietro la curva cieca con lo strapiombo ad un metro dalle ruote, ecco spuntare un'auto o un camper. Beh, da far gelare il sangue! Comunque, adottando la massima prudenza, siamo arrivati a valle tutti interi. Beh, "valle" è un termine non del tutto corretto dato che dal Galibier si arriva al Col du Lautaret che è ancora a più di 2.000m!
Dal Lautaret a Briançon è una bellissima discesa in misto veloce che, anche se bagnata, è stata molto apprezzabile. Da Briançon si riparte verso l'alto in direzione di un altro mitico passo del Tour, il Col d'Izoard a 2.360m!
La pioggia ci accompagna incessante togliendo purtroppo molto del piacere del percorso e dei panorami. Dopo l'Izoard giungiamo al Col de Vars dove ci fermiamo per il pranzo sotto un vero e proprio nubifragio.
Ho trovato un adesivo... Tinga c'è!
Da lì scendiamo verso Jausiers e Barcelonnette dove ci fermiamo per la notte. Dopo cena ci piazziamo in un bar dove trasmettono il MotoGP ed assistiamo alle incredibili sportellate tra Rossi e Stoner! A mezzanotte passata, stremati, ci schiantiamo nel letto in vista della lunghissima giornata successiva che ci attende.
Il giorno seguente (Lunedì 20) è allietato da un cielo limpido ed una temperatura piacevole. L'itinerario prevede, dopo pochi kilometri il Col de La Cayolle da cui nasce il fiume Var che arriva fino a Nizza. La strada si inerpica tortuosa e stretta. Restiamo prudentemente dietro un'auto che ci fa da apripista vedendosela lei con i veicoli in arrivo nell'altro senso...
La salita è bellissima e la discesa non da meno, la strada si fa più larga e guidabile. Dopo la Croix du Sapet ed il Col del St. Martin, arriviamo a St. Martin en Vesubie dove ci fermiamo per il pranzo.
Da lì si riparte verso il Col de Turini dove passa il Rally di Montecarlo. La strada è una sequenza incessante di curve e controcurve, rigorosamente senza protezione verso valle nel tratto in salita. L'idea di quelli che se la fanno durante il Rally ci fa accapponare la pelle!
La discesa verso Sospel è bellissima e si snoda nelle Gole del Bevera. Sono impressionanti il colore viola della roccia e gli strapiombi proprio a lato della strada...
Ormai giunti alla fine della nostra avventura riscopriamo il caldo umido che avevamo ormai quasi dimenticato. Arrivamo a Menton per il Col del Castillon (solo 707m, non ce ne accorgiamo neanche...). Da Menton prendiamo l'autostrada verso Ventimiglia e Savona dove i Milanesi ci salutano mentre io continuo con il Livornese che porto fino a casa per poi proseguire sull'Aurelia fino a Roma dove arrivo verso le 23.
In totale ho percorso 2.319Km e superato i seguenti passi:
Route des Grandes Alpes
Col de la Colombiere 1618m
Col des Aravis 1487m
Col des Saisies 1650m
Col de Meraillet 1605m
Cormet de Roselend 1968m
Col de l'Iseran 2770m
Col de la Madeleine 1563m
Col du Telegraphe 1566m
Col du Galibier 2645m
Col du Lautaret 2058m
Col d'Izoard 2360m
Col de Vars 2109m
Col de la Cayolle 2326m
Col de Valberg 1672m
Col de la Couillole 1678m
Croix du Sapet 1821m
Col St. Martin 1500m
Col de Turini 1607m
Col de Castillon 707m
Altri passi
Gran San Bernardo 2473m
Col de Forclaz 1527m
Col des Montets 1461m
Piccolo San Bernardo 2188m
In totale, contando i passi fatti due volte, ho superato un dislivello di 45.347m...
L'itinerario che abbiamo fatto è quello classico ma ci sono alcune intriganti varianti che giustificano il rifacimento del giro! Sono a disposizione per informazioni e suggerimenti per chi volesse intraprendere quest'avventura.
Per chi volesse vedere le altre foto:
Giro a Pila e Ginevra: Link a pagina di Picasaweb.google.com
Route des Grandes Alpes: Link a pagina di Picasaweb.google.com
Per gli interessati, ho creato una mappa Google: Link a pagina di Maps.google.it