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Inviato: 5 Dic 2007 17:52
Oggetto: gita a Cortina
Domenica mattina, erano le 5, avevo meditato di fare un bel giretto,avevo deciso di andare nel Bellunese, a Cortina e fra andata e ritorno sarebbero stati poco più di 500 chilometri: una bella sgroppata. Meditavo cosa portare mentre, sornione, il ‘Fuoco’, ignaro di quanto lo aspettasse, dormiva sonni tranquilli nel garage buio e silenzioso. Apro il basculante e prontamente il ‘Fuoco’ mi saluta con il lampeggio del led dell’antifurto che fa l’occhiolino (che fantasia!!).Prendo la supertecnica giacca Dainese, con la quale mi avevano garantito di poter andare con sotto solo un pulloverino leggero fino a molti gradi sottozero, la indosso e così i guanti analoghi il passamontagna tucano,casco integrale e subito dopo ecco il pronto e veloce sussulto del ‘Fuoco’ che, regolare, si avviava.Appena raggiunti i 50 orari mi rendo conto che il freddo, 4 gradi, era sensibile a dispetto dell’abbigliamento tecnico.Arrivato all’imbocco dell’autostrada prontamente il telepass fa alzare la sbarra e la risposta immediata è una lenta progressiva accelerazione, curvone del raccordo e rettifilo:contachilometri a 100 e contagiri a 5100. Dopo pochi chilometri mi fermo: srotolo il termoscud e accendo le manopole riscaldate. Entrambi danno gran sollievo e riparto di lena.Oltrepasso il casello di Mestre, imbocco l’auostrada per Belluno che, sui viadotti, presentava delle chiazze caratterizzate da un sinistro luccichio:ghiaccio. Evidentemente di notte si era andati sottozero. La risposta è automatica, lenta decelerazione e all’uscita dalle curve lenta accelerazione, soprattutto all’uscita dalle gallerie e sui viadotti. Arrivo a Ponte nelle Alpi dove cerco un rifornimento dove prendere anche una bella tazza di the fumante e riempire di benzina il ‘Fuoco’ ormai a secco di riserva e subito mi rimetto in sella e riparto alla volta di Pieve di Cadore. La brina è ovunque sul greto del Piave e copre anche i rami spogli di foglie ancora in ombra ed anche i bordi del nastro di asfalto che, continuo, si svolge sempre dinnanzi alle ruote della cavalcatura impaziente. Ho piena fiducia in questa ultima ma non nel ghiaccio sicchè rallento e piegarmi troppo nelle curve non mi sembra prudente e poi non sono in gara con nessuno quindi perché correre tanto?Il sole, già abbastanza alto, evidenzia un cielo tersissimo e pulito e quindi vado più lentamente e mi godo lo splendido panorama. Le montagne si stagliano nette contro l’azzurro e sembrano di cartapesta e mentre penso alla bellezza di quanto vedo sono già a Pieve di Cadore, detto anche ‘Paese di Babbo Natale’.Faccio tappa in un negozio di alimentari per comprare qualcosina da mettere sotto i denti a pranzo e riprendo la strada per Cortina dove arrivo dopo altri 30 minuti circa dopo un continuo susseguirsi di curve e tornanti..