Cippo4u ha scritto:
Anche se in ritardo dall'accaduto, poco fa mi era venuto in mente la scena e il suo epilogo, quindi mi sembrava giusto almeno ricordarlo.
Era una domenica mattina, credo di due settimane fa.
Come mia abitudine, quando sono in solitaria mi faccio un giro su per Tolfa, pur conoscendo bene i limiti e le insidie di quel percorso.
Il tempo è uggioso, e salendo verso Tolfa, una pioggerellina fastidiosa mi convince a fare un retrofront.
Scendo con calma i tornantini quando ad un certo punto, in prossimità di una curva vedo alcune moto sulla sinistra della carreggiata, che mi fanno cenno di rallentare.
Decido di fermarmi per dare assistenza, soprattutto perchè so che in quel tratto la rete telefonica non prende, e magari poteva servire qualcuno che andasse ad avvisare di persona un'ambulanza a S.Severa.
Tolto il casco mi avvicino, e vedo un ragazzo, ancora coscente, a ridosso della palizzata di legno che delimita un piccolo campo, con del filo spinato penetrato nelle gambe.
Chiedo se avevano già chiamato qualcuno, mi danno risposta affermativa.
Resto li, per agevolare l'afflusso di macchine visto che era un punto un pò critico.
Nel frattempo tornavo dal ragazzo, e pur non potendo far assolutamente nulla per lui, per vedere come stava. Diceva che stava cominciando a sentire caldo, e la cosa mi preoccupava molto.
Arriva l'eliambulanza, e torno a bloccare le auto.
Passano alcuni minuti, e il ragazzo viene issato e portato all'ospedale, non so se Viterbo o Roma.
Mentre giunge l'ultimo medico con la borsa in spalla, lo vedo scambiare due parole con un suo collega, faceva un gesto indicando la pancia, e un segno di smorfia con le labbra.
L'elicottero si alza dal suolo, e con lui un mio saluto e un sussurato inbocca al lupo al ragazzo.
Tutto mi era passato di mente quando, giorni fa, faccio un giro pomeridiano a tolfa per provare il nuovo assetto delle forcelle. Mi ricordavo del punto, rallento prima di entrare, e mentre percorro con dolcezza la curva pensando stranamente all'accaduto, con la coda dell'occhio vedo un mazzo di fiori adagiato sullo steccato, proprio nel punto dove era sdraiato il ragazzo.
Ho sentito un brivido e subito dopo un senso di tristezza.
Ho proseguito il giro, immaginando e immaginando ancora la scena.
Scusate la lunghezza e l'aspetto narrativo della vicenda, ma volevo ricordare in questo modo i pochi minuti in cui ho conosciuto una persona che ora non c'è più.
Una preghiera a lui, e un pensiero di conforto ai suoi cari.
zz....arola.... la lista nera s'allunga.....
Se così fosse non resta che dare un caloroso abbraccio ai familiari per l'amico scomparso..... An embrace......