Ciao ze, dal giorno della tua scomparsa non ho mai avuto il coraggio di scrivere; oggi solo in parte lo ritrovo. Sai quanto manchi a tutto il gruppo, si il vecchio gruppo, mi piace ricordarlo cosi, dei I Caput Mundi: ah tanto, troppo. Spesso penso ai nostri raduni, gli incontri sulla Palmiro Togliatti, le serate al Gero o a casa dell'amico Kloop, le chiacchiere tante che ci rendevano tutti felici, convinti che un progetto, uno qualsiasi, condiviso dal vecchio gruppo, potesse essere portato a termine.
Oggi ho perso quell'illusione infranta dalle tristi perdite e dallo sfortunato evento che mi ha visto, mio malgrado, protagonista.
Sono disilluso, si e pare ne avrò ancora per qualche mese; la mia moto è ammaccata, come me, e sonnecchia dal meccanico; ma forse ci riproviamo, sai, non ne abbiamo avuto abbastanza.
In ospedale, quando ero in rianimazione, ho spesso avuto la sensazione di avervi vicino, tu e Mau: mi dicevo male che va che li rivedo e a questo pensiero riuscivo quasi a sorridere. Oggi che il mio piccolo incubo pare volgere al termine, il pensiero corre, come sapevi fare solo tu, a te caro amico che non hai avuto la fortuna che io di certo, ma credo noi tutti, i soliti del vecchio gruppo, eravamo convinti meritassi.

Ciao ze, dal giorno della tua scomparsa non ho mai avuto il coraggio di scrivere; oggi solo in parte lo ritrovo. Sai quanto manchi a tutto il gruppo, si il vecchio gruppo, mi piace ricordarlo cosi, dei I Caput Mundi: ah tanto, troppo. Spesso penso ai nostri raduni, gli incontri sulla Palmiro Togliatti, le serate al Gero o a casa dell'amico Kloop, le chiacchiere tante che ci rendevano tutti felici, convinti che un progetto, uno qualsiasi, condiviso dal vecchio gruppo, potesse essere portato a termine.
Oggi ho perso quell'illusione infranta dalle tristi perdite e dallo sfortunato evento che mi ha visto, mio malgrado, protagonista.
Sono disilluso, si e pare ne avrò ancora per qualche mese; la mia moto è ammaccata, come me, e sonnecchia dal meccanico; ma forse ci riproviamo, sai, non ne abbiamo avuto abbastanza.
In ospedale, quando ero in rianimazione, ho spesso avuto la sensazione di avervi vicino, tu e Mau: mi dicevo male che va che li rivedo e a questo pensiero riuscivo quasi a sorridere. Oggi che il mio piccolo incubo pare volgere al termine, il pensiero corre, come sapevi fare solo tu, a te caro amico che non hai avuto la fortuna che io di certo, ma credo noi tutti, i soliti del vecchio gruppo, eravamo convinti meritassi.

Ogni mio pensiero limiterebbe quanto scritto sopra.