Ok, ho scritto questo, comments welcome.
Lettera aperta al Presidente del CSM ha scritto:
Illustrissimo signor Presidente,
mi rivolgo a lei per sollevare un problema che spero esser caro a molti Italiani, in quanto riguarda due principi che voglio credere universalmente condivisi: il rispetto delle leggi, e la tutela della salute.
In particolare, mi riferisco alla sentenza, commentata in questi giorni dai media, di un Giudice di Pace operante a Napoli, che ha annullato una multa comminata per violazione dell'art.171 del Codice della Strada (obbligo di portare il Casco) in quanto il conducente in questione sarebbe stato clinicamente diagnosticato "depresso".
Tutti noi ci troviamo durante la nostra giornata ad affrontare quella giungla che è la strada: alcuni di noi su due ruote, alcuni di noi su quattro, altri a piedi. Tutti gli utenti della strada condividono il rischio: un errore di uno puo' seriamente compromettere la salute degli altri. Per questa ragione, è fatto obbligo per i conducenti di veicoli a due ruote (non dotati di cellula di sicurezza o carrozzeria chiusa) di portare e allacciare un casco protettivo conforme a tipo omologato.
Riesce difficile capire come il cranio di una persona depressa possa essere ritenuto più solido di quello di una persona non afflitta da tale terribile patologia: ma anche ammettendo questa anomalia medica, la legge non ammette eccezioni né riguardanti la resistenza delle ossa, né riguardanti la presenza di patologie.
Inoltre, la tutela della salute del conducente in questione deve imporre come regola la salvaguardia della sua vita, in modo che possa poi curarsi adeguatamente per la patologia di cui soffre. Quindi a maggior ragione imporrebbe l'uso di questo prezioso dispositivo di protezione.
Ma ancor di più, per la tutela della salute di quelli di noi che nel pieno rispetto delle leggi del nostro Stato utilizzano ogni giorno la strada per recarsi e tornare dal lavoro, per i loro necessari spostamenti, o semplicemente per il piacere della guida, credo che una persona clinicamente depressa al punto da non ritenere saggio e moralmente obbligatorio l'uso del casco sia con tutta probabilità priva dei requisiti psicofisici e morali necessari a ottenere e mantenere la patente di guida, e che detta persona sia un potenziale pericolo per la circolazione e per l'incolumità degli altri utenti della strada.
Date queste premesse, e data per scontata la buona fede del Giudice di Pace in questione, non si puo' che concludere che detto operatore è palesemente incompetente nella materia di cui si parla (l'articolo 171 è piuttosto preciso). L'alternativa, impensabile, è che il giudice di pace abbia agito in malafede favorendo un trasgressore in barba alla legge.
Io ritengo, e con me credo moltissimi altri utenti rispettosi delle leggi, che Lei, nella sua qualità di Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, dovrebbe prendere una posizione in merito a questo ed altri casi di annullamenti palesemente contrari alla legislazione vigente. Uno stato è libero e giusto quando la legge è uguale per tutti, e questo si ottiene quando le leggi vengono applicate con rigore e correttezza.
Ringraziandola per l'attenzione,
le porgo i miei più distinti saluti e i migliori auguri per la sua attività.
In fede,
(nome)