Tenere a bada la "cavalleria" di una moto non è sempre facile, sia per chi guida, sia per la ciclistica del mezzo stesso. Dietro questo termine, si nasconde infatti buona parte del lavoro di progettazione di una moto, e ciò ne influenza in maniera sensibile il comportamento su strada.
Tecnicamente, la ciclistica di un veicolo (in questo caso della moto) è definita come un insieme di relazioni geometriche tra alcuni suoi elementi; essa ne determina l'assetto, quindi l'equilibrio e la maneggevolezza. Le caratteristiche principali sono:
- il baricentro: è il punto su
cui sono applicati forza d'inerzia, peso e forza centrifuga del veicolo;
- l'angolo di sterzo: risulta dall'angolo
che si forma tra la retta passante tra canotto di sterzo e la sua
verticale, tracciata verso terra;
- l'interasse: è la distanza
(misurata generalmente in mm) tra i due centri delle ruote;
- l'avancorsa: è la distanza (misurata generalmente in mm) tra la proiezione a terra del canotto di sterzo e la proiezione a terra del centro della ruota anteriore.
Dalla "fusione" di questi elementi, dipende sia il piacere della guida, sia la sicurezza del mezzo nelle diverse condizioni d'uso.
Una moto standard è concepita per essere usata in condizioni definite "tipiche", ma non sempre questo ne rispecchia il reale utilizzo da parte di ciascuno di noi.... Conoscere e poter regolare la ciclistica del proprio veicolo, ci permette di "cucircela addosso" secondo il personale stile di guida.
Poniamo il caso di alcune "situazioni tipo" (rettilineo, curva, accelerazione/frenata), per vedere realmente come e quanto conta ciò che ho descritto fino ad ora.
- in rettilineo, per rendere la moto più stabile
contro il vento (specie alle alte velocità), è
necessario avere un interasse ed un'avancorsa elevati;
- in curva, per avere un mezzo agile e maneggevole,
influiscono passo e avancorsa: più essi saranno ridotti, e
più l'inserimento sarà rapido e veloce;
- in accelerazione ed in frenata invece, gli elementi che più influenzano il comportamento della moto sono l'altezza del baricentro e la lunghezza del passo: questo perché determina il valore del "trasferimento di carico" ( cioè il peso complessivo che va a gravare su una delle due ruote).